Rappresentare la complessità del reale

Sullo scudo di Efesto danzano in un unico movimento principi e contadini, uomini di città e di campagna, bestie feroci e animali mansueti, la terra e il mare, guerrieri e civili. Il mondo reale è tutto lì, forgiato da un dio, nella sua complessità e nella coesistenza dei contrari. L’idea eraclitea della vicinanza degli opposti da cui scaturisce la vita è rappresentata nell’opera dell’artigiano.

Come sosteneva il filosofo greco Eraclito: «Il dio è giorno e notte, inverno ed estate, guerra e pace, sazietà e fame». L’uomo greco lo sa bene: il mondo si presenta nella sua complessa varietà, e come tale bisogna accettarlo e accoglierlo. Meglio abbracciare tutto, che volerlo separare. Meglio riconoscere la diffrazione del mondo che cercare di unificare o, peggio, livellare la molteplicità del reale.

È l’occasione, per Omero, di ricordare le gerarchie presenti nelle strutture del vivente. Il mondo omerico non è smussato con la pialla: non tutto si equivale sotto il cielo dell’antichità. Ci sono gli dei, gli uomini e gli animali e, tra gli uomini, quelli più o meno dotati, a seconda della volontà divina. E questa è la visione riassunta da Achille a Priamo quando il vecchio padre viene a supplicarlo di restituirgli le spoglie del figlio Ettore:

Due giare sono piantate sulla soglia di Zeus, piene di doni

che egli largisce, l’una di mali, l’altra di beni:

l’uomo cui dà mescolando Zeus che gode del fulmine,

s’imbatte ora in un male, altra volta in un bene;

ma colui cui dà soltanto sciagure, lo fa miserabile.

(Iliade, XXIV, 527-531)

La società greca è aristocratica. Non è divisa per fasce sociali e titoli nobiliari, ma in base alla naturale disuguaglianza che caratterizza il mondo degli uomini. Se Ulisse si impone sugli altri non è perché è un sovrano, ma perché si dimostra il più forte, il più intelligente, il più astuto. Quando torna nel suo palazzo dopo vent’anni di avventure, non è esibendo un atto notarile che recupera ciò che è suo, ma grazie al suo acume, al suo braccio vendicatore e all’aiuto degli dei.