“Davvero hai sentito tutto?” Inarco un sopracciglio, sperando più di ogni altra cosa di no.
“Tutto quello che importava.” Croix appoggia la schiena contro la porta chiusa del mio ufficio. Sembra una barriera per tenermi lontana da Derrick. È probabile che lui sia già a metà strada per la sua macchina, ormai. Non si è trattenuto dopo avermi fatto la proposta di pagarmi il doppio. Sa che ho ancora il suo numero salvato sul telefono. Tenevo troppo a lui per cancellarlo.
Quello che importava? Dubito che Croix abbia sentito tutto ciò che importava a me. Il cuore mi palpita ancora di dolore pensando a cosa potrebbe succedere. Non sono così scema da mettermi a correre dietro a Derrick un’altra volta, però. Nonostante lo desideri sempre, so che mi distruggerebbe.
“Grazie per essere entrato e averlo mandato via” dico con un sospiro.
“Non stai prendendo in considerazione la sua proposta, vero?” Croix mi guarda cauto.
“No.” Scuoto la testa. “Sono stufa di farmi usare da lui.”
Si allontana dalla porta e va verso la finestra, guardando verso l’oceano. “Le persone qui non vogliono nemmeno un Club dei Miliardari, non accoglieranno un concorrente.”
Il cambiamento di argomento è più che benvenuto, ma non sono sicura di dove voglia arrivare. “Non è un nostro problema.”
“No. Non lo è.” Mi guarda per una frazione di secondo. “Non voglio che torni con lui.”
“Non succederà.” Mi sfrego la tempia, cercando di massaggiare via lo stress.
Croix si volta verso di me all’improvviso. “Sono serio, Raven. Sei mia, adesso. Non può averti. Ha avuto la sua occasione.”
L’improvvisa tensione nella sua voce è tenera. Non posso far a meno di sorridere per l’intensità che trasmette.
È stato strano ritrovarmi nel mio ufficio con Derrick. Per un attimo, mi è sembrato che esistessimo solo noi due al mondo, come se fossi intrappolata nel passato. Non essere consapevole di cosa siamo io e Croix rende più semplice prendere in considerazione altre opzioni.
“Adesso sono tua, eh?” rifletto.
“Lo sei.”
“Lo fai sembrare come qualcosa di esclusivo.”
“Lo è.” Non esita.
“Da entrambi i lati?” Ruoto la sedia per guardarlo.
“Da entrambi i lati. Il pensiero che un altro uomo ti tocchi...” Annulla la distanza fra noi, allungando una mano per accarezzarmi la guancia col dorso delle dita. “Non lo permetterò.”
Gli giro la mano e gli premo la guancia contro il palmo, perdendomi nel suo tocco. “Era proprio quello che avevo bisogno di sentirmi dire.”
“E io ho bisogno che tu mi dica che non tornerai da lui. Voglio sapere per certo che non ho nulla da temere quando lui viene qui. Non voglio che ti rubi come dipendente, e ancora meno come amante.”
Lo sguardo mi si sposta oltre lui, verso la finestra. Da qualche parte non troppo lontana, Derrick se ne sta andando con in tasca i frammenti del mio cuore. Li rivoglio indietro. Voglio guarire da lui, ma l’unico modo per poterlo fare è concedermi di andare avanti. Mi merito di meglio. Qualcuno che non mi usi per poi gettarmi via. Voglio che quel qualcuno sia Croix, ma, anche se non fosse, non posso permettere che i ricordi di me e Derrick insieme mi compromettano la vita.
“Tutti i soldi del mondo non basterebbero a farmi voler avere di nuovo qualcosa a che fare con quello stronzo.”
***
Non ho alcun dubbio che entrambi ne avessimo bisogno. Quasi nello stesso momento in cui ho detto a Croix che ero solo sua, mi ha portata in una delle suite delle ospiti e non è neanche riuscito ad aspettare di arrivarci. Non appena entrati nell’ascensore, ha iniziato a sbattermi al muro e a baciarmi con una tale disperazione da farmi sciogliere fra le sue braccia.
Adesso siamo sul letto, entrambi nudi, coi corpi avvinghiati. Sono sicura che quando il Club dei Miliardari aprirà, avremo già fatto sesso in ogni stanza di questo resort.
Giaccio sotto di lui e assaporo la sensazione dei suoi duri muscoli tesi e venosi mentre libra sopra di me. Mi pompa dentro con movimenti fluidi e sostenuti. Osservarlo su di me e vederlo così sexy spazza via ogni desiderio che avevo di Derrick solo qualche minuto fa.
Persino dopo aver rilasciato tutto il suo carico e gettato via il profilattico, Croix dedica del tempo a venerare il mio corpo con dolci baci che mi fanno palpitare il cuore. Ansimante, mi tira a sé e gli appoggio la testa sul petto. Mi accarezza il braccio con affetto, facendomi ricordare come dovrebbe essere un’unione intima con un uomo. Fosse stato Derrick, si sarebbe già girato, avrebbe perso i sensi e sarei già stata relegata nel dimenticatoio.
“Usciamo per un appuntamento questo fine settimana.” Croix mi strofina il volto fra i capelli, inalando il mio profumo.
“Un appuntamento, eh?” Mi volto per guardarlo sorridente.
“Un appuntamento vero e proprio.”
“E dove mi porteresti?”
“Da qualche parte a divertirci.” Mi prende la mano e intreccia le nostre dita per giocarci.
“Cos’è divertente per te?” Sollevo un sopracciglio, pensando subito allo skydive. Sembra un tipo che ama il rischio.
“I parchi a tema?” Suona più come una domanda che una risposta.
“Non è solo una scusa per vedermi in costume da bagno? Gli unici parchi a tema qui intorno sono acquatici.”
“Perché dovrei volerti vedere in costume da bagno? Ti ho già vista molto meno vestita.” Sorride, mentre mi setaccia il corpo con lo sguardo.
“Sei un cattivone.” Gli do uno scherzoso colpetto sul petto.
“Cosa?” ride. “Ho detto solo la verità.”
Mi sistemo accanto a lui. “Quindi, se non si tratta di un parco acquatico, cosa avevi in mente allora?”
“Potremmo andare a Orlando.” Arriccia il volto in un’espressione che posso solo definire troppo adorabile.
“Orlando dista tre ore.” Corrugo il naso, non troppo eccitata all’idea del viaggio.
“Quasi” mi corregge.
“È parecchia strada per andare solo a un parco a tema.”
Si porta la mia mano alle labbra e mi bacia le dita. “Pensavo a un viaggio notturno.”
“Sembra divertente.” Sposto il peso per mettermi più comoda.
“Lo sarebbe. Potremmo fare tappa agli Universal Studios o a Disney. Quello che preferisci.”
“Sono una fan della Disney, personalmente. Le giostre degli Universal Studios mi danno il mal di mare.”
Non sono sicura di cosa sia successo ma, quando ho compiuto vent’anni, il mio corpo ha deciso di cominciare ad avere reazioni violente a qualsiasi cosa implichi guardare uno schermo ravvicinato ed essere sciabordata. Non riesco neanche a leggere in macchina senza che mi venga la nausea, adesso.
“Che Disney sia, allora.” Mi sorride Croix.
Sospiro, guardando in alto il soffitto. Sono stata al Disney World solo una volta, ma lo ricordo come un posto così magico. Provo un sacco di nostalgia quando ci penso. “Non vado a Disney da quando avevo sette anni.”
“Allora è giunto il momento di tornarci.” Croix mi tira sopra di sé. Posso sentire la sua erezione premermi contro la gamba. La sto spingendo giù, ma sembra davvero pronto a ricominciare.
“Voglio fare un giro su It's A Small World, su The Haunted Mansion e The Jungle Cruise” dico eccitata.
“E una volta finito al parco a tema, possiamo tornare in albergo e puoi fare un giro su di me” mi prende in giro, ondeggiandomi sotto.
“Quello è il mio preferito.” Faccio le fusa, scivolando via da lui per afferrarglielo e dargli qualche rapida carezza. “Ma devo davvero aspettare così tanto?”
“No. Questo è poco ma sicuro.” Sfiora le labbra sulle mie prima di spingermelo dentro, più voglioso che mai.
***
Grido come una bambina quando entriamo nella nostra suite all’Animal Kingdom Lodge di Disney World. Non appena Croix apre la porta, lascio le valigie nella stanza e mi precipito sul balcone per vedere le giraffe pascolare nella savana. Quando Croix mi raggiunge, sto in pratica saltellando su e giù per l’eccitazione. Mi abbraccia mentre indico le giraffe come se fosse cieco.
“Non penso di aver mai visto nessuno eccitarsi tanto alla vista di una giraffa.” Sorride a vedermi esultare così.
“Sono così vicine, tesoro.”
La giornata è lunga. Dopo aver lasciato le nostre cose nella stanza ed esserci sistemati, andiamo ad avventurarci nel parco. Croix si assicura di fare tutte le tappe che gli avevo elencato. Facciamo un giro seguendo un criterio, per poter vedere il più possibile prima che il sole tramonti e giunga l’ora dei fuochi d’artificio al The Magic Kingdom.
Croix compra del gelato e cerchiamo di trovare un posto dove sederci che non sia troppo affollato, che è più facile a dirsi che a farsi, dato che il parco è stipato. Ci accoccoliamo insieme, nonostante il caldo, e mangiamo il gelato mentre i fuochi d’artificio scoppiettano sopra il castello. È una serata davvero magica.
Non potrei chiedere una giornata migliore con un uomo migliore. Mentre sono qui seduta col suo braccio sulla spalla, il cuore inizia a gonfiarmisi in petto. Lo stupore nei suoi occhi mentre lo guardo, vedendoci dentro il riflesso dei fuochi di artificio, è accattivante quasi quanto ciò che sta accadendo attorno a noi. Sono triste quando il gran finale segna la conclusione dello spettacolo, ma felice per altre ragioni.
Croix si volta verso di me, stringendomi dolce la spalla. “Ti sei divertita?”
“Più di quanto immagini.” Lo guardo con estasiati occhi da ebete.
“Sono felice.” Sorride affettuoso.
“La serata non è ancora finita, però.”
“No?” Croix inarca un sopracciglio.
“No. Manca l’ultimo giro che mi avevi promesso.”