Isabella de’ Medici

Cronaca di un delitto

Isabella fu una bambina desiderata e molto amata dai suoi genitori, che non erano certo persone qualunque: il padre era Cosimo I Granduca di Toscana e la madre era la bellissima Eleonora di Toledo.

È la terzogenita dei signori di Firenze e vive un’infanzia protetta e dorata, piena di lussi e svaghi. Le sue prime capriole sono negli splendidi corridoi di Palazzo Vecchio e più tardi correrà con le proprie damigelle per le grandi stanze di Palazzo Pitti, che il Granduca sta completando.

L’infanzia spensierata di Isabella dura però poco. È ancora bambina quando per lei il tempo dei giochi finisce. Il granduca Cosimo punta infatti su quella figlia per un’importante alleanza politica con la potentissima famiglia romana degli Orsini.

È il 1553 quando viene stipulato il contratto di matrimonio fra Isabella e Paolo Giordano Orsini, duca di Bracciano; la piccola Medici ha solo dieci anni. A quindici convola a nozze, corre l’anno 1558.

L’unione non si dimostra né felice, né facile: Isabella - e ce lo tramandano i ritratti - è bellissima, vivace, esuberante, decisa e, come tutti i Medici, un tantino amorale. Forte del potere e del sostegno del padre, fa quello che vuole: balla, offre grandi ricevimenti, viaggia, cavalca e si diletta nella caccia.

Il marito, l’Orsini, è invece tutto il contrario di ciò di cui una giovane donna si può innamorare. Cronache dell’epoca ce lo descrivono come arrogante, impulsivo, cinico, giocatore d’azzardo e amante di donne di malaffare. Non che la cosa importi a Isabella, anzi: lei appare ben felice dei numerosi viaggi che il duca compie per i propri vizi. Non è sola, infatti, perché a tenerle compagnia c’è sempre il bel Troilo Orsini, cugino squattrinato del marito, che è stato messo vicino a lei per controllarla.

Troilo adempie con troppo zelo all’incarico del geloso duca: tiene d’occhio la cognata con tanta sollecitudine e costanza che i rapporti fra lui e la bella e giovane duchessa diventano prima affettuosi e poi intimi.

Paolo Orsini scopre la tresca e diventa furibondo. La forza politica e militare di Cosimo I lo frenano impedendogli di compiere qualsiasi atto impulsivo, ma il duca è uomo che sa attendere senza mai dimenticare né perdonare l’oltraggio del tradimento.

Alla morte di suo padre Cosimo, nel 1574, Isabella perde la protezione dei Medici. Il fratello Francesco I, infatti, da subito se ne lava le mani, pur avendo validi motivi per esser solidale con la sorella, poiché la sua storia extraconiugale con la splendida veneziana Bianca Cappello (storia che finirà tragicamente nel 1587) aveva fatto scandalo in tutte le corti europee. Francesco però preferisce tradire l’amore fraterno, piuttosto che farsi nemico il duca Paolo di Bracciano. Chiude dunque tutti e due gli occhi sulla sorte di Isabella e chiede solo riservatezza, perché non si comprometta il buon nome del casato.

Il duca Paolo lo prende in parola ed è estremamente discreto. Decide di vendicare personalmente l’oltraggio, e per farlo sceglie una sua villa di campagna, per altro bellissima, lontana dai chiacchiericci mondani: la Villa estiva di Cerreto Guidi.

La morte di Isabella avviene nella sua camera, tramite strangolamento: Paolo mette il laccio intorno al collo della moglie, e il suo aiutante - le cronache parlano di un cavaliere di Malta - lo stringe. La salma della duchessa viene poi immediatamente trasportata al cimitero e prontamente sepolta. È il luglio del 1576.

Della morte d’Isabella Orsini per mano del marito non si parlerà mai.

In un’altra villa, utilizzata ugualmente come residenza estiva, era avvenuto soltanto pochi giorni prima un altro delitto: Pietro de’ Medici aveva ucciso brutalmente l’ormai scomoda Leonora.

Dal canto suo, Paolo Orsini continuò la sua vita dissoluta, rimanendo anche coinvolto in numerosi loschi fatti.

Di Isabella rimase solo il figlio, Virginio Orsini, che fu allevato dai parenti paterni a Bracciano.

Per conoscere la verità sulla tragica morte di Isabella, si è dovuto aspettare molto, addirittura fino ad epoche recenti, quando la storica Caroline Murphy6 ha ricostruito il delitto grazie a studi su un carteggio fra l’ambasciatore di Ferrara e il duca d’Este.

Oltre a questa che abbiamo esposto, che è una ricostruzione storica degli eventi, basata su documenti e testimonianze, esiste intorno alla scomparsa di Isabella anche una leggenda.

Si tratta della storia di un fantasma di donna che si aggira ancor oggi nei corridoi del castello di Bracciano, residenza ufficiale degli Orsini.

Si narra che la duchessa avesse un carattere focoso e passionale e che non si stancasse mai di sedurre uomini. Incoraggiava i malcapitati a seguirla nella propria stanza da letto con la promessa di una notte di folle passione. A volte però, annoiata, apriva al passaggio dei corteggiatori una botola nascosta e il disgraziato di turno precipitava in un pozzo a rasoio. Quando il corpo martoriato arrivava al fondo, trovava calce viva che faceva sparire i resti per sempre.

La leggenda, un po’ troppo funzionale alla causa di quel delinquente dell’Orsini, narra che il duca, stanco dell’immoralità della moglie, una sera organizzò una cenetta a due, attirò Isabella in camera da letto e la strangolò con uno scialle di seta.

Pare che la dama, vestita con abiti cinquecenteschi, prediliga, per le apparizioni, la sua personale camera da letto, ma talvolta è stata anche vista passeggiare lungo le sponde del lago e, come ogni dama viva o morta che si rispetti, teneva graziosamente sollevato lo strascico perché non si bagnasse.

6 Autrice di “Murder of a Medici Princess”