Matilde di Ringelheim

La regina santa

Matilde è considerata, sia dalla chiesa cattolica che da quella evangelica, la santa protettrice delle ricamatrici.

La particolarità di questa santa è che fu regina, moglie di re e madre di imperatore.

Matilde è la figlia del conte di Westfalia, il sassone Teodorico, grande elettore dell’impero germanico, e di Rainilde di Frisia, una delle donne più ricche e potenti del suo tempo.

Nasce, in una data che non è certa (viene collocata intorno all’895), a Enger, un possedimento della famiglia.

La bambina appena svezzata viene affidata alla nonna che è badessa nel monastero di Herford (poco distante da Enger), che le appartiene. La madre badessa era signora incontrastata sia del monastero che dei territori annessi.

Non dimentichiamo che, per tutto il Medioevo e anche in epoche successive, i monasteri erano luoghi di potere e ricchezza del tutto simili ai regni temporali.

I conventi erano dei veri e propri feudi dove si “sistemavano” le figlie non maritabili di grandi famiglie, in modo che esse continuassero, nella condizione di monache, a gestire poteri di dinastia e casato, a volte in forma anche più forte che nel feudo di origine, ducato, contea o baronia che fosse.

Matilde cresce quindi in un clima rigidamente religioso. Non sembra però, pur essendo bambina, vivere con disagio le regole del monastero: ama pregare e si adegua con gioia ai ritiri e agli orari non proprio “comodi” della comunità.

Sogna forse di prendere i voti come la nonna, che si chiama Matilde come lei.

Teodorico però ha per la figlia altri progetti, finalizzati a ingrandire i possedimenti territoriali della famiglia e a rafforzarne il potere.

Nel 909, Matilde esce dal monastero e sposa Enrico I, duca di Sassonia, detto l’Uccellatore, figlio di Ottone il Magnifico.

Il ducato di Sassonia è il più potente e prestigioso tra gli elettorati tedeschi e nel 919, alla morte di Corrado I di Franconia, Enrico l’Uccellatore diventa re di Germania.

Matilde, divenuta regina, mantiene comunque un atteggiamento pio e profondamente devoto: durante tutto il regno del marito si occupa di opere di carità ed è sollecita e generosa verso i poveri (allora assai numerosi) del regno. Fa erigere a proprie spese numerosi ospedali e rifugi per i più disgraziati e i più deboli.

Numerosi monasteri, tra i quali quello di Grone, vicino a Gottinga, Pohlde e Nordhausen, tuttora famosi luoghi di culto, sorgono per volere di questa regina pia e generosa, che già da viva è venerata in tutta la Germania per la sua bontà.

Dal matrimonio con Enrico, per altro felice, nascono cinque figli: tre maschi e due femmine. Il primogenito, Ottone I di Sassonia, sarà imperatore della Germania dal 961. Edvige, la terzogenita, data in moglie a Ugo il Grande, ha da lui un figlio, Ugo I, conte di Parigi e fondatore della dinastia capetingia.

Quando Enrico, il marito, muore nel 936, Matilde sostiene apertamente la candidatura al regno del figlio minore, che come il padre si chiama Enrico. Ma i grandi elettori scelgono il più energico Ottone.

Mentre quest’ultimo si reca in Italia per essere incoronato imperatore, lei svolge il compito di reggente. Appena la sua missione di regnante termina, Matilde può tornare al vecchio e mai dimenticato sogno: prende i voti e si ritira in monastero, nell’amato Nordhausen.

Dopo qualche anno si trasferisce nel monastero di Quedlimburg dove muore nel 968. Subito dopo la morte, per acclamazione del popolo tedesco, viene dichiarata santa.

Viene ricordata e celebrata nella data della sua morte, il 14 marzo.

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