Bellezza Orsini
Cronaca medioevale di un suicidio annunciato
Il 1484 segna una data fondamentale per la storia delle donne e del Medioevo in generale.
È in quest’anno che viene emessa dal papato di Roma la bolla pontificia che ispira il “Malleus Maleficarum”, un documento che è strutturato e funziona come quelli che oggi chiamiamo “protocolli di diagnosi e terapia”.
Il Malleus stabilisce le linee-guida per l’individuazione di una strega e descrive tutte le pratiche da mettere in atto dopo averne riconosciuta una: dalle tecniche di tortura al tipo di morte nel caso di condanna.
Viene creato un tribunale apposito e vengono nominati dei giudici particolari.
Il tribunale è quello della Santa Inquisizione15, che col suo simbolo, la Croce, e i suoi giudici fanatici, farà in Europa decine di migliaia di vittime16, in prevalenza donne, con una condanna che è pressoché sempre l’ardere sul rogo.
Nel 1528, a Fiano Romano si celebrerà uno dei tipici processi per stregoneria. L’imputata è la popolana Bellezza Orsini che, come promette il nome, è una giovane donna di rara bellezza. Il giudice è Marco Callisto di Todi, conosciuto per la sua intransigenza.
Se andiamo a esaminare la storia di Bellezza, vi troviamo tutte le premesse per un destino difficile, tutte le condizioni che possono dar luogo a un’accusa di stregoneria: dalla classe sociale d’appartenenza (povera) al vissuto familiare (miserevole), alle caratteristiche individuali (una notevole intelligenza).
Bellezza viene data sposa ancora bambina a un tipaccio violento e vagabondo, che l’abbandona senza mezzi di sostentamento appena nasce il figlio Bartolomeo.
La donna, giovanissima, è costretta a cercarsi un lavoro. Lo trova come serva presso la nobile famiglia Orsini al loro castello di Monterotondo.
Bellezza, oltre a svolgere tutte le mansioni di serva per gli Orsini ha un altro compito: deve preparare il cibo per una prigioniera del castello, la famosa Lucia da Ponzano, in odore di stregoneria.
La cosiddetta strega è una medichessa che sa preparare miscugli e tisane terapeutiche per ogni tipo di malattia. Gli Orsini l’hanno imprigionata in casa loro, anziché consegnarla al tribunale, e ne hanno fatto una sorta di “medico di famiglia”.
Le due infelici stringono amicizia e Lucia prova un sincero affetto per Bellezza, tant’è che inizia a insegnarle l’arte delle erbe.
Presto la giovane donna comincia ad applicare gli insegnamenti della maestra e a curare tutti i poveri disgraziati che le si rivolgono.
Come spesso accade (anche ai medici d’oggi), un suo paziente non riesce però a trarre beneficio dalle cure e muore. Detto fatto, i parenti del defunto si rivolgono al tribunale dell’Inquisizione e Bellezza viene immediatamente arrestata.
Comincia il processo e con esso le terribili torture. La ragazza ammette la propria arte medica, si proclama comunque innocente perché ha solo cercato di aiutare i malati: ogni sua azione è stata fatta per il bene della gente del villaggio.
Marco da Todi ha l’occasione di una bella strega da bruciare e non se la vuole perdere davvero. Le torture sono così feroci che alla fine Bellezza confessa il falso e ammette di aver partecipato a orge col diavolo e di aver copulato con lui. Viene condannata al rogo.
Lei però decide di precedere il boia e si uccide nella cella, conficcandosi nel petto, con le ultime disperate forze, un chiodo strappato alla parete.
L’ingiustizia, in nome e a gloria della Croce, è stata di nuovo compiuta.
15 Che esiste dal 1233, quando Gregorio IX, con la bolla “Ille umani generis”, sancì la nascita dell’Inquisizione “Pontificia”, un tribunale ad hoc contro ogni forma di eresia. Già dal 1179 esisteva l’Inquisizione “Vescovile”. Dal 1482 questi tribunali lavorano anche nei processi per stregoneria.
16 La cifra oggi proposta dagli storici, nonostante le sue oscillazioni, è lontanissima da quella di sei o nove milioni di streghe ripetuta acriticamente dai tanti improvvisati “storici della caccia alle streghe”, e persino da intellettuali come Élemire Zolla; ed è pure lontana dalle centomila vittime che costituivano il calcolo di Voltaire. Il team internazionale di esperti riunito da Richard Golden (per l’Encyclopedia of Witchcraft. The Western Tradition, 2007, 4 volumi), incrociando i dati disponibili, propende per circa trenta-quarantamila vittime in circa 350 anni.