«SANTA MICHON ERA vuota come la tomba di mia sorella, il mio cuore pesante come la pietra che la contrassegnava.
«Khalid, Talon e gli altri Santi d’argento erano partiti all’alba, marciando a nord-ovest al suono di corni d’argento. Stendardi dorati si agitavano nei venti pungenti, uomini, carri e cavalli che si precipitavano alla difesa di Avinbourg e all’uccisione del Re Sempiterno. Manogrigia e i miei compagni iniziati si erano avviati poco dopo, con mille soldati al seguito, diretti verso l’azzardo di Charinfel. Io avevo osservato tutto quanto dal Ponte del cielo, colonne di uomini che sfilavano come formiche contro la fredda neve grigia. E quando erano scomparsi alla vista, avevo sputato oltre il bordo nel Mère in attesa, imprecando sottovoce.
«Per quattro giorni mi aggirai nel monastero come un fantasma. Bruciavo per l’ingiustizia. Aaron e Baptiste erano rinchiusi sotto la Cattedrale fino al ritorno di Khalid e io provai a far loro visita. Ma il custode Logan mi sbarrò la strada, informandomi che il serafino Talon aveva proibito a chiunque di vedere “quei bastardi sodomiti”. La priora Charlotte aveva la chiave delle loro celle rivestite d’argento e vi si recava solo per nutrirli e dare ad Aaron il sacramento quotidiano.
«Io partecipavo alla messa ogni sera in una Cattedrale quasi vuota, evitando gli occhi di Astrid. Non provavo vergogna per ciò che avevamo fatto. Lo sognavo ogni notte. Ma ero imbarazzato per la punizione che mi era stata assegnata e, per quanto fossi poco più di un ragazzo, temevo avesse perso stima di me, essendo stato lasciato indietro mentre i miei fratelli combattevano per decidere il destino dell’impero.
«Cercai di riempire le ore diurne nella Biblioteca, ma la mappa sul pavimento era un promemoria costante della battaglia imminente, inoltre l’archivista Adamo era un tremendo bastardo con cui avere a che fare. Era il tipo di bibliotecario che ritiene che le biblioteche migliori siano quelle prive di persone. La vista di scaffali ordinati per lui era una gioia. Qualcuno che faceva un’orecchia a una pagina era un fottuto incubo. È una strana verità, ma certa gente apprezza l’idea di possedere i libri più di quella di leggerli, e presto mi stancai di lui che mi fissava torvo la nuca.
«Così finii per passare gran parte dei giorni nella Cattedrale, chiedendo a Dio e alla Vergine Madre di concedermi umiltà. Pazienza. Serenità. Non trovai nulla di tutto ciò, per quanto implorassi. Riempivo il resto del tempo nella Caserma, fissando quel frammento di pergamena che avevamo rubato a Coste. Guardando la mappa dell’invasione del Re Sempiterno, riuscivo a sentire gli ingranaggi muoversi, alimentati da macchinazioni di menti vecchie di secoli.
«Laure Voss aveva voluto che trovassimo quella mappa?
«Avevamo dato noi la caccia a lei oppure aveva fatto da esca?
«“Tutti devono inginocchiarsi.”
«Malgrado le mie preghiere, ribollivo di furia. E infine gettai la pergamena sul pavimento, lanciando qualunque imprecazione mi venisse in mente. Dopo tutte le mie prove, ero stato lasciato indietro come un bimbo disobbediente, e una parte di me supponeva che fossi stato proprio quello. Ma non avevo disobbedito al mio maestro unicamente per orgoglio. Avevo salvato la vita di Véronique de Coste. E avevo salvato anche la sua vita, per Dio, assieme a quella di Aaron e Talon.
«Ma dove mi aveva portato? Nonostante tutti gli ammonimenti di Manogrigia, io volevo dimostrare il mio valore. Volevo la gloria. E vedermela negata perché mi ero rifiutato di consegnare una ragazza innocente alla sua bara mi riempiva di rabbia. Alla fine, ebbe la meglio su di me. E senza nient’altro su cui sfogarla, la indirizzai verso le cose attorno a me. Come un maledetto bambino.
«Feci a pezzi la mia branda. Scagliai via la mia cassapanca come un giocattolo indesiderato. E infine mi voltai verso la parete e le diedi un pugno. Poi un altro. E un altro ancora. Sentii le nocche spaccarsi e la pelle ridursi in poltiglia, il dolore delle ossa che frantumavano la pietra superò quello dell’idea che forse era davvero colpa mia. Ero nato dal peccato, dopotutto. E Dio sapeva se l’avevo assecondato più del dovuto. Forse alla fine mi stava punendo.
«Caddi in ginocchio, ansimante ed esausto. La parete era ammaccata e crepata, le mie nocche a brandelli. Sollevai le mani, guardando il sangue scorrere rosso e copioso lungo le dita per poi gocciolare sul pavimento, su quel maledetto frammento di pergamena accartocciata che mi era costato così tanto. E stringendo gli occhi tra le mie lacrime di vergogna, alla fine lo vidi.»
«… Il sangue» si rese conto Jean-François.
«Oui» annuì Gabriel.
«… Si stava muovendo.»
«Ma certo» sospirò Gabriel. «Per qualche oscura chemistria, il mio sangue aveva agito per una volontà propria, impregnando la pergamena e mostrando il messaggio nascosto lì sopra.»
«Il peccato di orgoglio, de León» sorrise lo storico. «Ti è sempre tornato utile.»
«Oppure il diavolo ama i suoi simili, vampiro.» Gabriel scrollò le spalle. «A ogni modo, raccolsi la pergamena con mani tremanti. E sul lato opposto della mappa di Voss, proprio come avevo visto nella sezione proibita della Biblioteca con Astrid e Chloe, il sangue assunse la forma di parole.
«Tra giustizia e speranza, speranza non c’è,
«Tra pietà ed estasi, nessun’estasi per te,
«Tra morte e verità, niente verità ahimè
«Tra sangue e fuoco, ora danza con me.
«Fissai quelle parole come se volessi incendiarle, la mia mente in subbuglio. Era un messaggio segreto da parte di Laure Voss, pensato per gli occhi del Re Sempiterno in persona.
«Ma cosa voleva dire?
«Quella notte ero già in attesa nella Grande Biblioteca quando Astrid e Chloe si intrufolarono, attente come gatti. Mi staccai dalle ombre ancor prima che la porta si chiudesse alle loro spalle, quel frammento di pergamena in mano e la scritta ora scomparsa.
«“Ci siamo” dissi.
«Entrambe sussultarono quando parlai: Chloe armeggiò con la pistola a ruota mentre Astrid si premette la mano contro il petto. “Oh, Gabriel, fottuto bastardo…”
«“Questa è la risposta. Guardate.”
«Le ragazze mi fissarono e trasalirono quando affondai i denti nel pollice con tanta forza da rompere la pelle. E facendo cadere il sangue sulla pergamena, la tenni sollevata alla luce fioca affinché le sorelle novizie potessero vedere l’enigma prendere forma ancora una volta.
«“Un messaggio nascosto per il Re Sempiterno da parte di sua figlia” dissi.
«“Sommo Redentore…” mormorò Chloe.
«Astrid mi tolse la pergamena di mano e le sue sopracciglia si sollevarono ancora un po’. “Non è granché come poetessa, giusto? Avendo avuto qualche secolo per esercitarsi, si potrebbe pensare che la stronza…”
«“Azzie…” sospirò Chloe.
«“Le mie scuse. Ho bisogno di fumare.”
«“Cosa significa?” domandò Chloe.
«“È questo il problema, sorella novizia” dissi. “Non ne ho idea.”
«Camminai su e giù per la Biblioteca seguito da Chloe, mentre Astrid se ne stava in una chiazza di fioca luce lunare a osservare la scritta a occhi stretti. “Ci ho riflettuto per tutto il giorno. E penso che Manogrigia avesse ragione. Questi bastardi conoscono la loro preda. Ci hanno presi per degli idioti.”
«“Perciò è stato tutto uno stratagemma?” chiese Chloe. “Laure Voss ha lasciato una pista lungo gli Angeledei tanto evidente da poterla seguire, solo nella speranza che l’avreste acciuffata?”
«“Queste creature sono rimaste celate nelle ombre per secoli. Perciò penso che Laure stesse viaggiando per gli Angeledei con uno scopo. Esaminare le guarnigioni, calcolare quali fossero le forze che l’imperatore poteva radunare. Il fatto che Fabién Voss abbia affidato questo compito alla sua adorata figlia mostra quant’era importante per lui. Laure è stata gli occhi di suo padre nel Nordlund.”
«“Ma questo enigma rimanda a qualcosa di più profondo del piano che hai scoperto” disse Chloe.
«“Lo so. Altrimenti perché nasconderlo? Tuttavia Laure ha detto di sapere che la stavamo braccando. E ha inviato una dozzina di corvi a suo padre, che presumibilmente portavano altrettante copie di questo messaggio. Credo avesse previsto che ne avremmo intercettato almeno uno. Ritengo che abbia lasciato che trovassimo la mappa e nascosto il vero messaggio per suo padre con il sangue.”
«“Avinbourg è una trappola” disse Astrid. “L’esercito di Isabella sta marciando verso il posto sbagliato.”
«“Oui.”
«“E Charinfel, allora?”
«Camminai sulla grande mappa, lungo gli Angeledei, fino a posare i tacchi argentei sopra la città-fortezza meridionale. Riuscivo a immaginare Manogrigia e i miei compagni diretti ad aiutare la guarnigione. Se Voss avesse attaccato Charinfel, avrebbe potuto conquistarla anche rafforzata solo da mille uomini in più e una manciata di iniziati. Ma ero comunque a disagio.
«“Temo che non sia così semplice. Queste sanguisughe nascondono menzogne dietro altre menzogne.”
«“Tra morte e verità, niente verità ahimè, tra sangue e fuoco, ora danza con me.” Astrid si accigliò. “Sembra composta da un bambino. Insomma, andiamo…”
«“Tralasciando la poesia mediocre, è evidente che la risposta si cela in questo enigma” disse Chloe.
«“E io non ho gli occhi per vederla” sbraitai.
«“Be’, dobbiamo trovare gli occhi. Forse è questo il motivo per cui Dio ci ha riunito.”
«“Sorella novizia, non mi stai dicendo nulla che io non sappia già.”
«“Be’, rifletti!” urlò Chloe. “Laure ha detto qualcosa che potrebbe rivelarsi un indizio? Perché, mentre noi ce ne stiamo qui, l’esercito imperiale si sta precipitando verso una battaglia che non ci sarà mai, e, se il Re Sempiterno riesce a superare gli Angeledei, tutto l’impero è destinato a cadere di fronte alla sua schiera maledetta!”
«Astrid e io ci guardammo. E nei suoi occhi vidi formarsi il pensiero proprio mentre usciva dalle mie labbra. “Schiera…”
«“Chloe” dichiarò Astrid. “Sei un genio, ma chérie.”
«“… Prego?”
«“La schiera angelica” mormorai. E, guardando la sorella novizia, cominciai a percorrere gli Angeledei in tutta la loro lunghezza, pestando il tallone su ogni vetta mentre passavo. “Ogni montagna prende il nome da un angelo! Sarai, angelo delle pestilenze. Evangeline, angelo della temperanza. E guardate qui! Giustizia e speranza. Pietà ed estasi. Morte e verità. Sono coppie! Valichi montani!” Mi inginocchiai accanto al monte Sanael e al monte Gabriel, gli angeli di sangue e fuoco. “Laure non stava semplicemente saggiando le nostre forze: stava cercando il percorso migliore per attraversare le montagne! Uno degli ammaliati di Voss l’aveva detto, a Coste: ‘Il Padrone sta arrivando. E sangue e fuoco segneranno il suo passaggio!’.”
«“Il Re Sempiterno non intende aggirare gli Angeledei” mormorò Astrid.
«“Il bastardo ha intenzione di valicarli.” Puntai un dito sulla mappa. “Qui, ai Gemelli.”
«Chloe si accigliò. “Ma è pieno inverno. Il vento sugli Angeledei farebbe gelare il sangue nelle vene e le nevi sono alte centinaia di piedi. Nessun esercito potrebbe attraversarli.”
«“Nessun esercito vivente. Ma i nostri nemici sono i Morti.”
«Chloe fissò la mappa, la sua voce un sussurro. “Dio Onnipotente…”
«“Dobbiamo comunicarlo a Isabella” disse Astrid.
«“Dobbiamo” concordai. “Ma Voss avrà ricevuto il messaggio di sua figlia settimane fa. La Legione infinita è già in marcia. Perfino se mandassimo un messaggero adesso e la Falange dorata cambiasse direzione, potrebbe non raggiungere i Gemelli in tempo.”
«“Cosa proponi?” chiese Chloe.
«“Di fermarli, naturalmente.”
«“Da solo?”
«“I fratelli del Focolare sono ancora qui. Argyle, il custode Logan e altri.”
«“Guardie notturne e fabbri?” domandò Astrid. “Contro diecimila abbietti e solo la Vergine Madre sa quanti sanguenobile?”
«Voltai lo sguardo verso la finestra, in direzione della Cattedrale e delle celle sotto di essa. “Ci sono almeno altri due fratelli a Santa Michon che possono ancora aiutarmi.”
«“Questa è follia. È totalmente, assolutamente da pazzi!”
«“Io lo definirei semplicemente temerario.”
«“Oh, levati dalla faccia quel sorriso da scolaretto, Gabriel de León!”
«“Se hai un’idea migliore, sono tutto orecchie, Maestà. Manderemo un messaggero dall’imperatrice, per essere sicuri. E un altro a Manogrigia. Ma finché la notizia non li raggiungerà, le uniche persone che si possono frapporre tra Fabién Voss e il Nordlund siamo noi tre in questa stanza.” Mi alzai in piedi e mi tolsi la polvere dalle mani. “Perciò, se voi demoiselles volete scusarmi, ho una priora da svegliare.”»