L’avventura della Masseria delle allodole e della Strada di Smirne continua con queste perle di legno, memoria dei bar di una volta, quando le tendine oscillanti tenevano lontane le mosche e lasciavano entrare i clienti. Quante persone ho incontrato in questi anni, quante ne dovrei ringraziare per l’attenzione curiosa dapprincipio, poi emozionata e partecipe, alla tragedia del popolo armeno, seguita da lettere, messaggi, resoconti di viaggi, fotografie; quante facce si affollano alla mente, mi affidano pensieri e appunti, ricordano dopo anni un incontro.
Tutti mi hanno riempito il cuore, mi hanno dato la forza immensa di una pena condivisa, la voglia di continuare il mio mestiere di cantastorie.
Però voglio dire un grazie molto speciale alle mie due Marine operose, Pasqui e Bianchi; a Siobhan, che veglia dall’altro lato dell’Atlantico; al caro Fabio, sempre ricco di cortesia antica come Lara e Dario; a Marta gentile. E a Paolo e Cecilia, che sempre discutono e sempre mi rallegrano.