La camera dei segreti

(Il bagnoschiuma, Guerilla Beach remix 2016)

Questo non è un libro.

Oppure lo è a morsi. A strappi.

Ho ammazzato i miei genitori perché leggevano un libriccino assurdo, Woobinda di Aldo Nove. Questo Woobinda è un libro vecchio di vent’anni ormai, che parla di cose assurde che succedevano tanto tempo fa, quando loro, i miei genitori, erano giovani.

Oppure dice delle esagerazioni sul mondo.

Mia madre diceva che quel libriccino apriva la mente ma a me apre la mente soltanto Harry Potter e voglio che tutti in casa leggano soltanto Harry Potter, specialmente La camera dei segreti.

Perché ricordo che fin da piccolo pensavo a quel bambino con gli occhiali rotondi che volava in un’altra realtà.

Quella realtà è migliore di quella che c’è qui.

Io volevo che tutti volassero a Hogwarts.

Volevo che tutti leggessero i sette libri di Harry Potter e imparassero i segreti dell’alta magia, per gestire la realtà qui, mettendo via i soldi da mandare alla Gringott oppure direttamente per partire dal binario 9 e ¾ di King’s Cross e incominciare la scuola.

Poi mio padre disse che un giorno alla Mondadori c’era il tre per due e bisognava approfittarne. Non bisogna riempire la casa di libri inutili solo perché ci sono le offerte nei negozi. Così i miei genitori hanno comprato questo Woobinda, un libro su Belén con le tette fuori e la Bibbia pagandoli come se avessero comprato solo Woobinda e il libro su Belén con le tette fuori.

Poi gli hanno fatto la tessera con i punti per comprare altri libri dopo.

Io non pensavo che i miei babbani comprassero libri e andassero nelle librerie a comprare cose che non fossero Harry Potter.

Harry Potter dice la Verità.

Da allora mi sono sempre rifiutato di parlare con loro, e mi tappavo le orecchie quando mi dicevano di ascoltare delle cose che ci sono scritte su questa Bibbia oppure sulla schifezza del loro libriccino Woobinda.

Per quanto riguarda le tette di Belén sono veramente patetici.

Tutti sanno che su Internet c’è il film in cui lei scopa.

Quel filmato continuano a toglierlo ma poi lo rimettono e tutti ormai lo conoscono a memoria.

Ma a me non me ne frega niente della figa di Belén che poi, come disse quella volta che Laura Pausini rimase a figa fuori in mondovisione, alla fine è uguale a tutte le altre, e ancora meno me ne frega di Mosè e tutte le altre cose che ci sono sui libri che sono troppi adesso.

Per una casa sette libri sono abbastanza ma devono essere quelli giusti, cioè

Harry Potter e la pietra filosofale

Harry Potter e la camera dei segreti

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban

Harry Potter e il calice di fuoco

Harry Potter e l’Ordine della Fenice

Harry Potter e il principe mezzosangue

Harry Potter e i Doni della Morte

e per questo provavo fastidio a vedere altri libri, in casa, ma soprattutto che i miei li leggessero e che andassero ogni volta in libreria per vedere se c’erano sconti e comprarne così degli altri come uno su un calciatore che si chiama Open.

I miei genitori erano dei veri etruschi di adesso e ogni volta che entravo in bagno e vedevo uno di quegli squallidi libri appoggiati al bidè non potevo fare a meno di esprimere tutta la mia rabbia, rifiutandomi di cenare con loro.

Io voglio andare a studiare a Hogwarts.

Io voglio crescere in un mondo che abbia senso.

Io voglio fare la rivoluzione.

Tutti i bambini del mondo dovrebbero farla.

Tutti i bambini del mondo dovrebbero lasciare le stupidaggini dei babbani dissennatori e partire il prima possibile perché la realtà dei babbani fa schifo e l’hanno creata loro sottoposti al Ministero della Magia di merda in cui vivono governati dai telegiornali e altre finzioni senza lieto fine.

Io nella vita voglio solo giocare a Quidditch.

Non tutto può essere comunicato.

Provate voi a pensare di trovarvi in una situazione del genere.

Per una questione di prezzi poi.

Stavo zitta.

Mangiavo in camera mia patatine bio e biscotti alla crusca d’avena, non volevo nemmeno più vedere i miei amici su Skype, fingevo di non esserci, quando mi chiamavano.

Così pian piano mi si sono aperti gli occhi.

Giorno dopo giorno mi accorgevo di quanto mia madre fosse brutta. Avevo una madre che non avrebbe mai potuto capire la Verità, con le vene varicose e le dita ingiallite dalle sigarette. Mio padre diventava sempre più vecchio anche lui e mi chiedevo com’era possibile che da bambina lo amassi.

Una sera uscii dalla mia camera e comunicai loro che era giunto il momento che li eliminassi. Mi guardarono con i loro occhi da cinquantenni e mi chiesero perché. Dissi che dovevano smetterla con il comprare libri, per cominciare.

Si misero a ridere.

Le loro risate erano etrusche e mi facevano impazzire.

Non avevano nulla di magico e sapevano di telegiornale.

Allora salii in camera e presi la lattina di pomodori pelati da coltivazione biologica che avevo comprato nella realtà e che avevo nascosto sotto il letto per mangiarmeli di notte senza assumere pesticidi.

Tornai in cucina e chiusi la porta a chiave.

Urlai a mia madre che era una schifezza di persona e che si sarebbe dovuta fare asportare l’utero prima di concepirmi.

Mio padre si alzò di scatto ma gli tirai un tale calcio nei testicoli che cadde a terra senza respirare.

Mia madre si avventò piangendo su di lui, urlando cose sconnesse che la rendevano ancora più ridicola. Le affondai il coperchio di latta tagliente nel collo, uscivano litri di sangue mentre gridava come un maiale.

Poi ammazzai mio padre con il coltello dei surgelati.

Su tutte le piastrelle c’era sangue e ancora se ne aggiungeva mentre quelli diventavano di un altro colore.

Andai a letto ad aspettare che Albus Silente venisse a prendermi e mi portasse via da tutto, finalmente.

Lui in persona.

Solo per me.

A salvare me.

Me.