Il dirigibile di merda di Paul McCarthy
Oppure gli Etruschi?
No, gli Etruschi sono i capi dei mondiali.
I mondiali obbediscono e basta. Manco sanno a chi. E poi giù, nel fondo della piramide noi. Comunque, prima di trovare lavoro come cameriere, Michele aveva fatto un sacco di mestieri diversi. Aveva ad esempio tenuto un blog sull’arte contemporanea, con la promessa che se il blog avesse avuto successo grazie agli introiti della pubblicità sarebbe riuscito a viverne dignitosamente se non ad arricchirsene.
Purtroppo, non riuscì a vivere dignitosamente e tanto meno ad arricchirsi. Però riuscì a conoscere parecchia gente che ce l’aveva fatta, molta della quale di sicuro talento come ad esempio l’americano Paul McCarthy, quasi omonimo di uno dei due leader dei Beatles, e che secondo Michele era ed è il più efficace rappresentante del nostro tempo.
Michele cercò spesso di spiegare al suo padrone Gianni il valore dell’opera di McCarthy – famoso per le sue eccentriche performance, ma anche per le sue statue improbabili. Gianni, però, non riusciva a coglierne appieno lo spirito.
Una volta, Paul McCarthy si fece riempire una piscina olimpica di maionese e ketchup e l’attraversò a nuoto.
Poi sfasciò, vestito da Heidi e grazie a una sega elettrica, un’intera banca in disuso, donata all’artista dalla proprietà che la teneva chiusa da anni.
Un’altra volta si presentò su un palco con un menù di McDonald’s e, mediante diversi strumenti adatti all’uso (dei guanti in lattice, un imbuto), si infilò nel culo:
Un Double Mac
Una confezione di patatine medium
Un bicchiere di 250 ml di Coca-Cola.
Molto interessanti sono anche le statue di Paul McCarthy.
Forse la sua più celebre è quella di un Babbo Natale che esibisce fiero un dildo anale azzurro.
Ma c’è anche quella del fiero padre di famiglia americano che tiene, con orgoglio, la mano sulla spalla del figlio che s’incula una capra, lo sguardo fisso verso il futuro dell’America.
In un’altra opera celebre, McCarthy, recuperato il set agreste della famosa serie televisiva americana Bonanza costituita da una finta collinetta piena di alberi, ha costruito dei pupazzi dalle sembianze umane e con le braghe calate, ciascuno dei quali attaccato a un albero, ovviamente mentre lo sodomizza.
E infine, una bottiglia di ketchup di plastica di 12 metri.
McCarthy ebbe un problema quando, per un’installazione in Europa, progettò un immenso pallone volante a forma di merda che, a causa di un imprevisto uragano, si staccò dagli ormeggi e finì sopra un asilo elementare, distruggendolo in parte. Per fortuna era domenica e nessuno dei bambini era presente.
Ma forse il simbolismo di McCarthy sta tutto in un suo album, racchiuso in una paradossalmente elegante custodia di plastica nera, con le pagine di legno fitte di suoi scarabocchi raffiguranti deviazioni sessuali e immotivati omicidi e grottesche scene di stupro. Questo fino alla penultima pagina.
Nell’ultima c’è la foto di un bellissimo cerbiatto in mezzo alla natura, che guarda con i suoi occhi di cucciolo animale, archivio della terra, in camera.
E pare volere dire: “Ma cosa è successo?”
“Perché?”
“Perché?!”