L’immaginazione al potere
Io scrivo.
Ma ciò contro cui scrivo non sa leggere.
Anfrid Anstel
Se la generazione di Giorgio Gaber ha perso,
la mia non partecipa.
La paura della morte
la paura della vita
la paura della gioia
la paura della paura
la paura della libertà
la paura della verità
la paura delle malattie
la paura del sesso
la paura dei sessi
la paura della vecchiaia
la paura della giovinezza
la paura degli incidenti
la paura dei vicini
la paura degli stranieri
la paura dei mostri che sono in noi
la paura dell’immaginazione
la paura della solitudine
la paura della coscienza
la paura della storia
la paura della consapevolezza
la paura della fuga
la paura dei sentimenti
la paura del cambiamento
la paura delle decisioni
la paura della felicità
la paura della noia
la paura del divertimento
la paura della fiducia
la paura dell’abbandono
la paura della conquista
la paura della stima
la paura dell’amore
la paura dell’odio
la paura del senno
la paura dell’insensatezza
la paura delle responsabilità
la paura della notte
la paura delle strade
la paura dell’individuo
la paura della collettività
la paura del tempo
la paura dei mezzi
la paura del caso
la paura del lupo
la paura dell’acqua
la paura dell’imprevisto
la paura di vedere
la paura di fare
la paura di sentire
la paura di salire
la paura del fuoco
la paura di scendere
la paura di capire
la paura di godere
la paura di incominciare
la paura dei luoghi
la paura dell’aperto
la paura del chiuso
la paura della luce
la paura dei ladri
la paura della polizia
la paura delle formiche
la paura degli assassini
la paura dell’originalità
la paura dell’uguaglianza
la paura della diversità
la paura della simpatia
la paura degli incroci
la paura di chi amiamo
la paura di chi non conosciamo
la paura dei passaggi
la paura delle aperture
la paura della sera
la paura dei sogni
la paura della calma
la paura della confusione
la paura delle parole
la paura del passato
la paura del presente
la paura dell’incomprensione
la paura della chiarezza
la paura delle carezze
la paura del vetro
la paura del respiro
la paura delle bombe
la paura dei contenitori in vetro
la paura delle capriate
la paura della gentilezza
la paura del fumo
la paura che ti spacchino la testa
la paura del mattino
la paura del cibo
la paura degli arrivi
la paura dell’altezza
la paura della negligenza
la paura della scienza
la paura delle lucertole
la paura dell’esercito
la paura della grandine
la paura del crollo in borsa
la paura del movimento in verticale
la paura del movimento in diagonale
la paura del movimento sindacale
la paura del piacere orale
la paura del piacere anale
la paura della musica
la paura della musica alta
la paura di non dormire
la paura di non svegliarsi
la paura di non essere stato
la paura di essere
la paura del buco dell’ozono
la paura della magia
la paura della razionalità
la paura dei parassiti
la paura dell’entusiasmo
la paura di non farcela
la paura di non essere
la paura del paesaggio
la paura del sasso appeso
la paura degli uccelli
la paura dei genitori
la paura dei figli
la paura dell’ascensore
la paura dell’accesso
la paura delle streghe
la paura dei giganti
la paura dei fascisti
la paura dei comunisti
la paura dell’Isis
la paura dei moderati
la paura delle finestre
la paura della neve
la paura delle consonanti
la paura delle novità
la paura dei fantasmi
la paura del mare
la paura delle colpe
la paura del consumo
la paura della ripetizione
la paura di parlare
la paura di pensare
la paura di osare
la paura di andare
la paura di essere morti
la paura di essere vivi
la paura di non essere né vivi né morti.
L’immaginazione al potere
per evitare stragi
fa le stragi,
per evitare
la morte fa i morti,
è il sistema dell’immaginazione
e la sua perpetuazione intervallata
da scenette famigliari
e dissoluzioni famigliari
perché il perno
dell’immaginazione
è la famiglia
tradizionale ovviamente
come la paura
e l’estensione del suo dominio,
quei silenzi
che pesano negli anni
che diventano secoli,
quel sogno d’amore
perennemente
infranto
perché è solo
immaginazione.