LE VERDURE A FOGLIA VERDE


LE VERDURE A FOGLIA VERDE PREFERITE DEL DOTTOR GREGER

Rucola, foglie di barbabietola, cavolo a foglia verde, cavolo riccio (nero, verde e rosso), insalatine miste, foglie di senape indiana, acetosa, spinaci, bietola e foglie di rapa

Porzioni

1 tazza di verdura cruda

½ tazza di verdura cotta

Quantità giornaliera consigliata

2 porzioni al giorno


 

Braccio di Ferro aveva ragione quando si vantava di essere fortissimo perché mangiava spinaci. Le verdure a foglia verde scura sono i cibi più sani del mondo. Tra gli alimenti integrali, sono quelli che offrono più sostanze nutritive per caloria. Questo aspetto è sottolineato anche nello studio pubblicato sulla rivista «Nutrition and Cancer» e intitolato Antioxidant, Antimutagenic, and Antitumor Effects of Pine Needles (Effetti antiossidanti, antimutageni e antitumorali degli aghi di pino).1 Le foglie commestibili, in tutte le forme e dimensioni, possono fare davvero molto bene.

Nel 1777 il generale George Washington emise un’ordinanza in base alla quale le truppe americane dovevano raccogliere le verdure selvatiche che crescevano intorno agli accampamenti «in quanto sono propizie alla salute e tendono a prevenire [...] tutte le malattie disgustose».2 Da allora, però, gli americani hanno dichiarato la loro indipendenza dalle verdure a foglia verde, e oggi solo uno su venticinque ne mangia dodici porzioni al mese.3 Io consiglio invece di mangiarne più di dodici alla settimana.

 


ATTENZIONE ALL’ABBINAMENTO FOGLIE VERDI-WARFARIN

Nel 1984, una trentacinquenne subì una sorte tragica perché aveva dimenticato di informare il suo medico di aver cambiato alimentazione. A causa di una protesi valvolare cardiaca, stava infatti prendendo un farmaco anticoagulante chiamato warfarin. Ma dal momento che voleva dimagrire, iniziò a nutrirsi quasi esclusivamente di insalata, broccoli, foglie di rapa e senape indiana. Cinque settimane dopo, ebbe un’embolia trombotica e morì.4

Se state assumendo warfarin (noto anche come Coumadin), parlate con il medico prima di aumentare l’assunzione di verdure a foglia verde. Il farmaco funziona (sia come veleno per topi che come anticoagulante per gli esseri umani) paralizzando l’enzima che ricicla la vitamina K, responsabile della coagulazione sanguigna. Se il vostro organismo viene inondato di questa vitamina, che è particolarmente concentrata nelle verdure a foglia verde, rischiate di compromettere l’efficacia del farmaco. Probabilmente potrete ancora mangiarne, ma il vostro medico dovrà stabilire la dose di farmaco adatta alla quantità di verdure che assumete regolarmente.


 

Mangiare verdure a foglia verde quasi tutti giorni può essere uno dei passi più importanti che possiamo fare per allungarci la vita.5 Fra tutti i gruppi di alimenti analizzati da un’équipe di ricercatori di Harvard, è risultato che queste verdure fornivano la protezione più efficace dalle patologie croniche,6 tra cui una riduzione fino al 20% del rischio di attacco cardiaco7 e ictus8 per ogni porzione giornaliera in più.

Immaginate che esista una pillola in grado di prolungarvi la vita che abbia solo effetti collaterali positivi. La prenderebbero tutti! La fortunata casa farmaceutica che l’avesse inventata guadagnerebbe miliardi di dollari. Tutti i piani sanitari dovrebbero prevederla per legge. Gente di ogni estrazione sociale e da ogni angolo del globo la pretenderebbe a gran voce. Ma nel momento in cui quella «pillola» equivale a «mangia la verdura», nessuno se ne interessa più.

Le case farmaceutiche devono ancora brevettare i broccoli (anche se la Monsanto ci sta provando!9). I medici, però, non devono stare ad aspettare che vivaci informatori farmaceutici li invitino a cena per convincerli a prescrivere spinaci della Pfizer o cavoli a foglia verde della GlaxoSmithKline. Per quanto mi riguarda, questa è la mia ricetta:

Se l’intero spettro dei pigmenti delle piante fa bene, perché le verdure a foglia verde sono le migliori? Quando l’autunno del New England si accende di sfumature brillanti, da dove vengono quegli aranci e quei gialli? In realtà sono già presenti, ma rimangono semplicemente mascherati dalla clorofilla che inizia a disgregarsi in autunno.10 Allo stesso modo, le foglie verdi scure delle verdure contengono anche molti altri pigmenti. Come ho già accennato, spesso questi composti colorati sono gli stessi antiossidanti che determinano molti dei benefici derivati dal consumo di frutta e verdura. Quindi, in sostanza, ogni volta che mangiate foglie verdi, mangiate un arcobaleno.

 


COME RIGENERARE NATURALMENTE IL COENZIMA Q10

Uno dei motivi per cui le verdure a foglia verde sono tra gli alimenti con il semaforo verde più sani potrebbe essere il loro colore. Decenni fa, fu intrapresa la ricerca di molecole «intercettatrici» che potevano fungere da prima linea di difesa dell’organismo contro il cancro. La teoria prevedeva che, se avessimo potuto trovare qualcosa in grado di legarsi agli agenti tumorali impedendo loro di inserirsi nel DNA, avremmo potuto prevenire le mutazioni che conducono al cancro. Dopo anni di indagini per individuare tali molecole, si è trovato un intercettore: la clorofilla, il pigmento vegetale più diffuso al mondo. L’avevamo sempre avuto sotto gli occhi (almeno, quelli che hanno sempre mangiato in modo sano!).11

In una piastra di Petri, alcuni danni al DNA di cellule umane esposte a un agente cancerogeno venivano «completamente eliminati» dalla clorofilla.12 Ma che cosa accadeva nelle persone? In nome della scienza, alcuni soggetti hanno bevuto una soluzione di aflatossine radioattive (un agente tumorale) con o senza la clorofilla degli spinaci. La clorofilla contenuta nell’equivalente di sei tazze di spinaci riuscì a bloccare il 40% delle aflatossine.13 Sorprendente, vero? Ma la clorofilla è ancora più potente.

Al college si impara che quasi tutte le nozioni di biologia che ci sono state insegnate alle superiori erano sbagliate. Poi, nella laurea specialistica si disimparano tutte le semplificazioni apprese al college. E proprio quando pensiamo di aver capito qualcosa di biologia, la faccenda si fa ancora più complicata di quanto credessimo. Ad esempio, fino a poco tempo fa ritenevamo che le piante e gli organismi simili alle piante fossero gli unici in grado di catturare e utilizzare direttamente l’energia del sole. Le piante svolgono la fotosintesi, gli animali no. È per questo che le piante contengono clorofilla e gli animali no. Be’, tecnicamente, dopo aver mangiato verdure a foglia verde noi abbiamo un po’ di clorofilla nell’organismo, almeno per qualche tempo. Ma a quanto pare la clorofilla che entra in circolo grazie a un po’ di insalata non può reagire alla luce solare. Dopotutto, la luce non penetra attraverso la pelle, giusto?

Sbagliato, e qualunque bambino che abbia puntato una torcia sulle proprie dita potrebbe dirvelo.

Le radiazioni di colore rosso della luce solare penetrano nell’organismo.14 Se infatti uscite in un giorno di sole, nel vostro cervello entra abbastanza luce da permettervi di leggere questa pagina dentro il cranio.15 I vostri organi interni sono immersi nella luce solare, così come la clorofilla in circolo nell’organismo. Anche se l’energia prodotta dalla clorofilla è trascurabile,16 è emerso che quando viene attivata dalla luce all’interno del corpo può contribuire alla rigenerazione di una molecola fondamentale che si chiama coenzima Q10.17

Il CoQ10, noto anche come ubiquinolo, è un antiossidante. Quando distrugge un radicale libero, si ossida trasformandosi in ubiquinone. Perché questo possa fungere ancora una volta da antiossidante, è necessario che il corpo lo impieghi per rigenerare l’ubiquinolo. Immaginatelo come una specie di fusibile: l’ubiquinolo può essere usato solo una volta, dopodiché deve essere resettato. Ed è qui che entra in gioco la clorofilla.

I ricercatori hanno esposto un po’ di ubiquinone e di metaboliti della clorofilla proveniente dall’alimentazione allo stesso tipo di luce che entra nel flusso sanguigno... e puf! Il CoQ10 è rinato. Senza clorofilla o senza luce, non succedeva niente. Fino a quel momento avevamo pensato che il principale beneficio derivante dalla luce solare fosse la formazione di vitamina D e che quello delle verdure a foglia verde fossero gli antiossidanti in esse contenuti. Adesso, però, ipotizziamo che la combinazione dei due possa di fatto aiutare l’organismo a creare e mantenere una riserva di antiossidanti.

Seguire una dieta a base di prodotti di origine vegetale ricchi di clorofilla può essere particolarmente importante per coloro che assumono statine per abbassare il colesterolo, dal momento che questi farmaci possono interferire con la produzione di CoQ10.


 

Il verde è buono

Spero di essere riuscito a convincervi a mangiare verdure a foglia verde più spesso possibile. Per molti il problema è dare loro un buon sapore. Temo che tanti di noi siano ancora ossessionati dal ricordo della roba verde viscida e stracotta che veniva servita sul vassoio della mensa scolastica.

Prendete il cavolo riccio, ad esempio: è fibroso e sa di erba, giusto? E magari è anche un po’ amaro, no? Certe varietà sono più gustose di altre. In un buon reparto ortofrutta potete trovarne di tre tipi: verde, nero e rosso. Dal punto di vista nutrizionale, le differenze sono insignificanti rispetto alla quantità che siete disposti a mangiare.18, 19 Il cavolo riccio più sano è quello che mangiate in maggior quantità.

Vi suggerirei di provare quello nero, quello rosso a foglia (o cavolo russo) o le foglie più giovani di qualunque tipo, dal momento che sono più delicati e teneri del comune cavolo verde dalle foglie ricciute.

Iniziate lavando il cavolo con cura in acqua corrente. Poi eliminate i gambi e strappate le foglie in pezzetti grandi quanto un boccone. In alternativa, dopo aver staccato le foglie dai gambi, arrotolatele e affettatele a striscioline. Se volete rendervi le cose ancora più facili, usate qualunque tipo di cavolo troviate surgelato: è più economico, si conserva più a lungo ed è già lavato e affettato.

Esiste un fenomeno chiamato «condizionamento del sapore con il sapore» grazie al quale potete cambiare gusto legando un sapore meno piacevole (ad esempio aspro o amaro) a uno più gradevole (ad esempio dolce). Quando i ricercatori aggiunsero lo zucchero al succo di pompelmo amaro, per dire, i soggetti lo apprezzarono di più, il che non sorprende. Ma nel giro di pochi giorni, i partecipanti allo studio iniziarono ad apprezzare il succo non zuccherato più di quanto non facessero prima dell’inizio dell’esperimento, e questo ricondizionamento del gusto durò per alcune settimane dopo l’eliminazione dello zucchero.20

Lo stesso accade quando i ricercatori intingono o spruzzano i broccoli con acqua zuccherata o aspartame.21 So che può sembrarvi disgustoso, ma in realtà i broccoli non diventano dolci. Lo zucchero aggiunto si limita a mascherare il sapore amaro ingannando le papille gustative.22 È per questo che il cosiddetto ingrediente segreto di molte ricette con il cavolo a foglia è un cucchiaio di zucchero. Certo, se c’è un alimento che giustifica l’uso di condimenti con il semaforo giallo o verde pur di stimolarne il consumo, è proprio il più sano di tutti: le verdure a foglia verde. Io uso una glassa all’aceto balsamico anche se contiene un po’ di zucchero. Sarebbe però più salutare aggiungere un dolcificante con il semaforo verde, ad esempio fichi o mele grattugiate.

Il trucco del dolce è il motivo per cui i frullati di verdura a foglia verde possono essere squisiti (anche se un po’ strani a vedersi). I frullati sono un ottimo modo per inserire questi alimenti nella dieta dei bambini. La triade di base è costituita da liquidi, frutta matura e verdura fresca. Io inizierei con un rapporto due a uno tra frutta e verdura prima di andarci giù pesanti aumentando la dose di verdure. Quindi, tanto per fare un esempio, una tazza d’acqua, una banana surgelata, una tazza di frutti di bosco surgelati e una di spinaci baby costituisce il più classico e basico dei frullati verdi.

Mi piace aggiungere anche foglie di menta fresche per rinforzare il sapore (e assumere più verdure). Le erbe fresche al supermercato possono risultare costose, ma la menta cresce come un’infestante sia in giardino, sia in un vaso sul davanzale della finestra. In fatto di gusto, mangiare verdure a colazione, magari nel porridge cacao e menta, può dare molta soddisfazione: fiocchi d’avena cotti, foglie di menta spezzettate, cacao in polvere e un dolcificante sano (vedi pagina 592).

Se state pensando a come accoppiare la verdura a foglia verde con qualcosa che già vi piace per renderla più gradevole, provate una fonte di grassi con il semaforo verde: frutta a guscio, semi, burro di arachidi o semi oppure avocado. Molte delle sostanze nutritive per cui le verdure a foglia verde sono celebri, ad esempio il betacarotene, la luteina, la vitamina K e la zeaxantina, sono liposolubili. Quindi, unire le verdure a una fonte di grassi con il semaforo verde non solo dà loro un miglior sapore, ma permette il massimo assorbimento delle sostanze nutritive. Potete ad esempio gustare un condimento cremoso a base di tahina sull’insalata, mettere le noci nel pesto o cospargere di semi di sesamo tostati il cavolo riccio saltato.

Un maggiore assorbimento dei nutrienti non è un effetto da poco. Quando i ricercatori hanno cercato di far mangiare ai soggetti un’insalata con spinaci, insalata romana, carote e pomodori insieme a una fonte di grassi, si è registrato un notevole picco nella quantità di carotenoidi nel flusso sanguigno nelle otto ore successive. Con un condimento privo di grassi, l’assorbimento di carotenoidi si limitava a quantità trascurabili; era come se quelle persone non avessero mangiato affatto l’insalata.23 Allo stesso modo, aggiungere un po’ di avocado al sugo di pomodoro può triplicare la quantità di sostanze nutritive liposolubili che entrano in circolo nel sangue (in questo caso il licopene dei pomodori).24 Non ne serve molto: per stimolare l’assorbimento bastano appena tre grammi di grassi distribuiti in un pasto caldo.25 Potete aggiungere una noce o un cucchiaio di avocado o di cocco in scaglie, oppure sgranocchiare qualche pistacchio dopo pranzo. Il punto è che le verdure a foglia verde e la fonte di grassi devono finire nel vostro stomaco nello stesso pasto.

Un altro modo per eliminare il sapore amaro di queste verdure consiste nello scottarle o bollirle, ma purtroppo così facendo si eliminano alcune delle sostanze nutritive salutari che finiscono nell’acqua di cottura.26 Se state preparando una zuppa, non è un problema, perché queste sostanze non vanno distrutte, bensì trasferite. Se però gettate via il liquido di cottura, le perdete. Ma anche se il 50% dei nutrienti finisce nello scarico del lavandino, se il miglioramento del gusto vi incentiva a mangiare il doppio delle verdure, il problema è risolto! Quando preparo la pasta, ad esempio, metto un mazzo di verdure fresche nella pentola dell’acqua pochi minuti prima di scolarla. So di perdere una parte delle sostanze nutritive insieme all’acqua di cottura, ma per me vale comunque la pena, perché posso mettere tutto comodamente nella stessa pentola e indurre la mia famiglia a mangiare ancora più verdure.

Cercate di inserirle in più pasti possibile. Io metto tutto ciò che mangio su un letto di verdure a foglia verde. In questo modo, le verdure prendono il sapore del resto del piatto. Tuttavia, se volete mangiare le verdure cotte «al naturale», potete aggiungere succo di limone, aceto balsamico, peperoncino, aglio, zenzero, salsa di soia a basso contenuto di sale oppure cipolle caramellate. Personalmente mi piace mangiarle piccanti, dolci, affumicate e salate. Per il piccante uso la salsa, per il dolce la glassa di aceto balsamico, e per l’affumicato utilizzo sia la paprica affumicata che il fumo liquido, un prodotto che conferisce l’aroma di fumo alle pietanze. Per il salato, un tempo adoperavo una salsa sostitutiva della soia che si chiama Bragg Liquid Aminos, ma poi ho deciso di ridurre drasticamente la quantità di sodio che assumevo. Il miglior sostituto del sale, privo di sodio, che sono riuscito a trovare, è un mix di spezie e lievito chiamato Table Tasty (che nomi strani, vero?).

I supermercati sono pieni di salse pronte che potete sperimentare. La maggior parte contiene sale, olio o zuccheri, quindi cerco di riservarle ai cibi eccezionalmente sani. Mescolare alimenti con il semaforo giallo e rosso (come intingere le patatine fritte e i McMuggets nella salsa barbecue) serve solo ad aggiungere il danno alla beffa, ma non mangerei nemmeno la metà delle patate dolci al forno con il rosmarino che mangio abitualmente se non le cospargessi di ketchup piccante. E se esiste una scusa per uscire dalla zona con il semaforo verde, è data dalle verdure a foglia verde.

Quando ero scapolo, ordinavo sempre cibo cinese, in genere broccoli con salsa all’aglio (senza riso bianco). Poi mettevo riso integrale o quinoa e lenticchie secche nel cuociriso e cucinavo al vapore o al microonde mezzo chilo di verdure a foglia verde. Quando arrivava il fattorino, era tutto pronto e io mescolavo gli ingredienti e ne avevo a sufficienza anche per il giorno dopo.

Online o nei negozi o supermercati indiani potete anche trovare sacchetti di cibi indiani pronti. Io li uso come salse, invece di mangiarli come piatto a sé. Il mio preferito è il dal agli spinaci: in questo modo mangio verdure in salsa di verdure! È lo stesso principio del pesto di cavolo in foglia: usare una verdura (il basilico) per fare in modo che l’altra (il cavolo) abbia un sapore migliore.

 


GLI EFFETTI BENEFICI DELL’ACETO

L’aceto potrebbe essere il condimento ideale. Studi randomizzati e controllati su soggetti diabetici e non diabetici suggeriscono che aggiungere due cucchiaini di aceto al pasto può contribuire a tenere sotto controllo la glicemia, limitando in maniera efficace il picco glicemico in misura del 20% circa.27 Aggiungere aceto all’insalata di patate o al riso (come fanno i giapponesi quando preparano il sushi) oppure inzuppare il pane nell’aceto balsamico può infatti limitare gli effetti di questi cibi ad alto indice glicemico.

Sappiamo dell’effetto antiglicemico dell’aceto da oltre venticinque anni, ma ancora non ne conosciamo a fondo il meccanismo.28 Inizialmente, si pensava che l’aceto rallentasse lo svuotamento dello stomaco, ma pare che anche il consumo al di fuori dei pasti sia positivo. I malati di diabete di tipo 2 che consumavano due cucchiai di aceto di mele prima di andare a letto, ad esempio, il mattino dopo avevano livelli di glicemia più vicini alla norma.29 Mangiare sottaceti oppure ingerire pillole che contengono il principio attivo, invece, non produce lo stesso effetto.30 Attenzione, però, non bisogna bere direttamente l’aceto, perché può bruciare l’esofago,31 né assumerne troppo: a quanto dicono le ricerche, berne una tazza al giorno per sei anni (seimila tazze in totale!) non è una buona idea.32

L’aceto può anche contribuire a migliorare la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) e la funzione arteriosa, oltre ad aiutare nel dimagrimento. Nel giro di pochi mesi un cucchiaio al giorno di aceto di mele ha ripristinato la funzione ovarica in quattro donne su sette che soffrivano di PCOS.33 Un cucchiaio di aceto di riso ha notevolmente migliorato la funzione arteriosa di alcune donne in postmenopausa. Non sappiamo il perché, ma l’acetato dell’acido acetico può migliorare la produzione di monossido di azoto (vedi pagina 226).34 Un effetto simile dovrebbe risultare positivo in caso di ipertensione, e in effetti è in corso uno studio che intende dimostrare i benefici derivanti dall’assunzione di un cucchiaio di aceto al giorno.35

Nonostante quel che dice il folclore popolare, l’aceto non risulta essere una cura efficace per i pidocchi,36 ma può aiutare a dimagrire. In uno studio controllato da placebo in doppio cieco (finanziato però da un’azienda produttrice di aceto), due gruppi di soggetti obesi hanno assunto quotidianamente bibite all’aceto con uno o due cucchiai di aceto di mele, oppure un placebo che aveva il sapore dell’aceto ma non conteneva acido acetico. Entrambi i gruppi hanno perso molto più peso del gruppo di controllo. Sebbene l’effetto fosse modesto (circa due chili in tre mesi), le TAC hanno mostrato che i soggetti dei gruppi che assumevano aceto avevano perso circa il 5% del grasso viscerale, quello che si deposita sull’addome ed è particolarmente associato al rischio di patologie croniche.37

Oggi esistono moltissimi tipi di aceto esotici dal gusto diverso, compresi quello di fico, pesca e melagrana. Vi invito a provarli e a trovare il modo di inserirli nella vostra dieta.


 

Tempo di insalata

Mangiare una bella insalata al giorno è un ottimo modo per assumere tutti gli ingredienti dei Magnifici dodici. A una base di insalata mista e rucola aggiungo pomodori, peperoni rossi, legumi e bacche di Berberis, oltre a frutta a guscio tostata (se uso un condimento privo di grassi). In questo periodo, la mia ricetta preferita per la salsa è un derivato della Caesar proposto dal dottor Michael Klaper del TrueNorth Health Center:

 

2 cucchiai di farina di mandorle

3 spicchi d’aglio schiacciati

3 cucchiai di senape di Digione

3 cucchiai di lievito in fiocchi

2 cucchiai di miso

3 cucchiai di succo di limone

13 di tazza d’acqua

 

Frullate e gustate! (Se avete un frullatore ad alta velocità, probabilmente potete usare le mandorle intere invece della farina.)

Le foglie degli spinaci baby possono contenere livelli di fitonutrienti superiori a quelli delle foglie mature,38 ma che dire delle microfoglie, ossia delle piantine germogliate? Un’analisi nutrizionale di venticinque tipi di germogli disponibili sul mercato ha dimostrato che contenevano quantità significativamente maggiori di sostanze nutritive. Ad esempio, i germogli di cavolo rosso hanno una concentrazione di vitamina C sei volte maggiore di quella del cavolo rosso maturo e quasi settanta volte quella di vitamina K.39 Ma li mangiamo in quantità talmente ridotte che nemmeno le porzioni di un ristorante sano e di lusso vi sarebbero di grande aiuto.

Se invece volete coltivarli da soli, avrete vassoi di germogli che, a rotazione, tagliate con le forbici per ottenere l’insalata più sana che c’è. (In un giro di conferenze, una volta sono stato ospite di una persona che faceva proprio così, e da allora l’ho sempre invidiata.) I germogli sono le piante ideali per il giardiniere impaziente: sono pronte in una-due settimane.

 


L’UNICA VERDURA DA EVITARE

Anche se le verdure a foglia verde sono il cibo più salutare, ne esiste una che vi sconsiglio di mangiare: i germogli di alfalfa. Negli Stati Uniti, in poco più di una decina d’anni, sono state documentate ventotto epidemie di Salmonella collegate a questi germogli, che hanno coinvolto 1275 persone.40 Ovviamente, secondo le stime,41 le uova contaminate dalla Salmonella fanno ammalare 142.000 americani all’anno, ma la questione è altrettanto seria per chi finisce in ospedale e muore per un’«epidemia da germogli». I semi di alfalfa germogliati hanno un’infinità di fessure minuscole in cui si potrebbero annidare i batteri dell’acqua contaminata dal letame. Perciò, nemmeno i semi di alfalfa coltivati in casa si possono considerare privi di rischi.

Non dimenticherò mai un intervento che ho tenuto a Boston: si svolgeva sotto forma di gioco a quiz in cui i concorrenti, cioè il pubblico, dovevano cercare di collocare in ordine, dal più sano al meno sano, gli alimenti che avevo portato con me. La folla lanciava a tutto volume suggerimenti contrastanti, e potete immaginare le proteste che si sono levate quando ho svelato che i germogli di alfalfa, la quintessenza del cibo salutare, erano praticamente in cima alla lista degli alimenti da evitare.

Più tardi, dopo che tutti i prodotti più sani e gustosi erano stati dati in premio ai concorrenti, mi ritrovai con i germogli. Avevo appena detto agli spettatori di non mangiarli, ma detesto sprecare il cibo. In perfetto stile «fate quello che dico, non quello che faccio», li misi nell’insalata. Sì, erano stati in auto e poi sul palco per ore. E, sì, erano in cima alla mia lista degli alimenti da evitare. Ma quante probabilità avevo che quello specifico pacchetto fosse contaminato? Il giorno dopo tornai al pronto soccorso del New England Medical Center, non come medico, ma come paziente, con un’intossicazione alimentare da Salmonella.


 

In conclusione, a parte i temibili germogli di alfalfa, le verdure a foglia verde sono davvero gli alimenti più sani del mondo. In termini di sostanze nutritive per caloria non si può fare di meglio. Esplorate, osate, assaggiate, giocate e insegnate al vostro palato ad apprezzarle. Che le infiliate in un frullato rinfrescante, in salse e condimenti, che le usiate come base per i piatti oppure le mangiate così come sono in una grande insalata piena di vita, non fa differenza: basta che lo facciate. Il vostro corpo vi ringrazierà a ogni boccone.