Prologo

Stefano ciao,

forse ti sembrerà strano che ti scriva. Proprio adesso, dico. Ma se non lo faccio, sto male. Lo sai, scrivere mi aiuta a capire meglio quello che mi succede, quello che sento. Soprattutto ora che ho il cuore pesante e la testa piena di confusione.

È questo l’amore, mi chiedo? È questo che significa amare qualcuno? E tu, tu lo sai cosa significa amare qualcuno? Ti può sembrare una domanda banale. Ma prova a pensarci bene: sai che cosa significa amare qualcuno, intendo per davvero? Da quando mi hai detto “È finita”, non faccio altro che pensarci. Non tanto per me stessa, io ero sicura di amarti nel vero senso della parola. Pensavo di sapere come si deve amare una persona. Già, pensavo, ma dopo la nostra relazione la testa mi si è riempita di dubbi su cosa sia davvero l’amore.

Di una cosa sono certa. Tu sei stato il mio primo amore. Non mi vergogno a dirtelo. Non c’è vergogna nel mettere in mostra i propri sentimenti, anche se questi verranno accartocciati e buttati via come se fossero qualcosa di inutile. Sei stato la dimostrazione della regola per cui il sentimento che lega due persone può essere forte e fragile allo stesso tempo.

Ti credevo quando mi dicevi “Mi prenderò cura di te”, quando dolcemente mi sussurravi che ogni giorno ti innamoravi sempre di più. Quando mi sorridevi tra un bacio e l’altro e mi abbracciavi perché avevi paura che qualcuno mi portasse via. In quegli attimi mi sentivo al settimo cielo, al sicuro, forte. In quei momenti ho davvero pensato che l’amore, quello con la A maiuscola, esistesse e che fosse indistruttibile. Ma come tutte le cose belle, forse anche l’amore passa. O forse si trasforma. Dopo un po’ ci si vede per come si è veramente, vengono a galla i difetti e la difficoltà di accettarsi, di volersi bene comunque. Ed è lì che il rapporto può indebolirsi. Ma la differenza sai dove sta? Nel fatto che, quando due persone sono realmente innamorate, si impegnano assieme per superare gli ostacoli. Tu non ne sei stato in grado, hai preferito andartene. Me ne sono accorta, sai?, di come il tuo sguardo, che prima si perdeva nel mio, è passato a uno stato di indifferenza totale. Di come qualsiasi cosa che prima ti entusiasmava di me poi ti ha annoiato, quasi a infastidirti. “Sei diventata un’abitudine” mi hai detto prima di lasciarmi. E dire che a me “essere l’abitudine di qualcuno” pare una cosa bella. Perché significa che sei entrato profondamente nella sua vita, che sei diventato qualcosa di rassicurante, un porto sicuro. Siamo diversi, anche in questo.

Non ti sto scrivendo per accusarti. Davvero. Ma avevo bisogno di parlarti. E al telefono o guardandoti negli occhi non ce l’avrei fatta. So che, nonostante tutto il male che sto sentendo in questo momento per come ti sei comportato con me, rimarrai sempre importante. Ti amo ancora. Non posso farne a meno. Sei stato… Sei il mio primo amore.

Mi dicono che un giorno sarò in grado di amare di nuovo, e di dare tanto alla persona che avrò al mio fianco, senza se e senza ma e soprattutto senza un “È finita”. Mi dicono anche che è normale che mi senta così, perché sei il mio primo amore e il primo amore non si scorda mai. Eppure io vorrei tanto farlo…

Avevo bisogno di scriverti. Per dirti che non ti odio, nonostante tutto. Che andrà tutto bene, anche se percorreremo strade diverse. Avevo bisogno di dirti addio, nella mia maniera.

Ti auguro il meglio, nonostante tutto.

Nina