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Vita e morte: studi accademici sul Resurrezionista e il suo esercito

di Garret Rogers

Da “La possibilità dell’impossibile: intervista con Marwa Daud, docente di Teoria magica (Università di Chicago)”

DAUD: La magia ha reso possibili numerose cose indiscutibilmente impossibili. Ma fino a questo momento ha obbedito a determinate regole. Una persona non può, per esempio, volare nel cielo come un uccello o far comparire cibo dal nulla. Prima della comparsa del Resurrezionista, eravamo convinti che riportare in vita i morti fosse un altro di questi limiti invalicabili. Ma, come sicuramente saprete, l’esercito del Resurrezionista si compone di individui con l’aspetto di cadaveri. Tuttavia camminano, parlano e a volte eseguono magie essi stessi. Come può succedere? Come può questo terrorista aver riportato in vita un intero esercito quando i più dotati operatori di magia non riescono a rianimare niente di più grosso di un gatto domestico? Il Resurrezionista, nell’ipotesi che sia maschio, è così tanto più potente di tutti noi?

ROGERS: Un gatto domestico… si sta riferendo all’esperimento del tedesco Franz Becker di circa cinque anni fa?

DAUD: Esattamente, Becker. Era uno scienziato brillante. Quanto è tragico che sia riuscito a riportare in vita il suo gatto morto da poco, solo per rimanere ucciso da questo stesso atto nel giro di breve tempo. Lui è un esempio perfetto di quanto sto dicendo, e cioè che ci sono altre persone che hanno cercato sul serio di risvegliare i morti. La magia è una disciplina ancora relativamente nuova, per cui non sono sicura che non ci sarà mai nessuno in grado di seguire le orme del Resurrezionista, ma sembra ci sia ancora molta strada da fare. Questo non significa che non possiamo imparare qualcosa dal suo esercito, nel frattempo. Al contrario, a livello teorico il suo esercito è significativo. Le eccezioni e le anomalie sono sempre al centro del mio pensiero, perché espandono la nostra comprensione della teoria: l’esperienza pratica trasmette informazioni sul possibile. Il solo fatto che sia possibile infondere qualche forma di vita nei morti ci dice qualcosa di importante sulla natura della magia stessa, sulle sue origini e forse sul modo in cui noi la usiamo. Il Resurrezionista è unico in questa sua abilità, per il momento, ma perché? Ha accesso a una fonte o a un canale di magia particolare? Questa sua abilità avanzata è innata, istintiva, o è appresa? Tutte queste risposte, quando le avremo trovate, ci diranno qualcosa di profondo sulla magia.

ROGERS: Tipo cosa?

DAUD: Be’, se le doti magiche sono innate, vuol dire che viviamo in un mondo in cui il potere è davvero ereditario. Possiamo perciò cominciare a chiederci se l’accesso a questo potere sia genetico; se lo è, segue certe linee di discendenza più da vicino di altre? Questo tipo di pensiero – che esistano linee di discendenza superiori alle altre – ha condotto l’umanità su strade buie più di una volta. Se invece il Resurrezionista la sua abilità l’ha appresa, allora possiamo presumere che la magia sia una risorsa a cui possono attingere tutti, nel qual caso dobbiamo sapere se è una risorsa limitata o se si rinnova. Se è finita, potremmo cominciare ad assegnarne l’uso esclusivo a specifiche persone influenti o in posizioni di preminenza. Questo rinforzerebbe le strutture di potere esistenti nella nostra società. I ricchi e famosi diventerebbero i più magici, il che procurerebbe loro ulteriore ricchezza e fama.

Se invece la magia è una risorsa illimitata non ci sarebbe nessun limite intrinseco al suo utilizzo. La razza umana cambierebbe su un piano fondamentale, in quanto smetteremmo di eseguire i compiti quotidiani “all’antica”, per così dire…

ROGERS: Per cui lei non vede alcun esito positivo a prescindere dalla risposta, giusto?

DAUD: Non ci avevo ragionato in tal senso, in verità. Però no, indipendentemente dalla natura del potere a cui avrà accesso il genere umano, immagino di non vedere in ogni caso alcun possibile esito positivo. Siamo animali, dopotutto. E non permettiamo ai nostri gatti domestici di farci credere che gli animali non siano altro che creature pelose e baffute che non ci vogliono alcun male. La natura è sanguinaria e, nel complesso, favorisce la forza rispetto alla compassione.