Cordus Daily

LE BACHECHE: LUOGHI DI INCONTRO DELLA GIOVENTÙ MAGICA

di Sarah Romanoff

CHICAGO, 3 NOVEMBRE. “Se ho un’idea per un processo che non posso eseguire da sola” dice Elissa, diciassette anni, mentre appunta un biglietto sulla bacheca di Palmer Square Park, “metto qui una richiesta per un’adunanza. Puoi anche specificare l’età, per cui io chiedo sempre dai diciotto anni in giù. Non vogliamo vecchi strani a rovinare il divertimento.”

La richiesta di Elissa in questo momento? Una levitazione programmata. Sta cercando cinque persone, ciascuna con un oggetto che vorrebbe far levitare, con cui incontrarsi a Palmer Square Park tra due giorni, gli oggetti in mano. Insieme, organizzeranno un processo programmato per il mattino dopo, quando tutti i loro oggetti leviteranno nello stesso momento.

“I processi programmati richiedono sempre almeno un’altra persona, in quanto una deve eseguire il processo e l’altra fissare l’orario” spiega Elissa. “Per cui è la richiesta che si trova più di frequente qui. Anche gli scintillii. La gente è un sacco interessata a far scintillare le cose, ultimamente.”

Per la maggior parte di noi, le adunanze – il termine che designa un gruppo di operatori di magia che si incontrano per portare a compimento lo stesso processo – erano parte integrante della nostra educazione magica. Ma, nel passato, le adunanze venivano composte dal personale scolastico e dovevano essere supervisionate da un insegnante. Ora gli studenti stanno raccogliendo l’apprendimento nelle loro mani, incontrandosi liberamente con ragazzi di altre scuole, e persino di altre città.

“Sono andato in macchina fino a Indianapolis una volta” racconta Josh, sedici anni, di Buffalo Grove, Illinois. “Ho detto a mia mamma che era per un concerto. E ci sono andato al concerto! Ma sono anche andato al processo di gruppo. Abbiamo creato una nuvola di pioggia: alcuni hanno creato la nuvola, altri l’acqua, uno i lampi e un altro i tuoni.”

Alcuni genitori naturalmente sono preoccupati. “E se tentassero qualcosa di pericoloso?” chiede Ellen Higgins, fondatrice di Genitori di Adolescenti Sotto Controllo (GASC), un gruppo di azione comunitaria che va in cerca dei processi di gruppo non supervisionati e li interrompe. “Non possono andarsene in giro a praticare la magia senza che nessuno lo sappia. Potrebbero farsi del male! Non lo permetteremo.”

Quando chiedo a Elissa del GASC, lei alza gli occhi al cielo. “Dobbiamo usare dei codici nei nostri messaggi ora” spiega. “Non ti dirò di cosa si tratta. Ma la mia prossima adunanza sarà supervisionata, così il GASC non potrà rovinarla.”