Prologo

Kline

Mi chiamo Kline Brooks.

Laureato ad Harvard.

Presidente e CEO della Brooks Media.

Patrimonio netto: 3,5 miliardi di dollari.

Diabolicamente bello. Come lo so? Sono stato eletto Re del Ballo per due anni di fila.

Geniale . La prova? Riesco a risolvere qualsiasi Cubo di Rubik, davanti ai vostri occhi, con le mie dita magiche .

Maestro Certificato dell’orgasmo femminile . Le mie dita, la mia lingua, il mio uccello: potrei farvi urlare “Sto venendo! ” prima ancora che vi accorgiate che vi ho sfilato le mutandine con i denti. Non parlo del quasi-orgasmo che provoca un patetico gemito e uno strillo moscio. No . Io intendo gli “Oh ” che fanno venire i crampi alle dita dei piedi, fanno inarcare la schiena e fanno tremare i muri della stanza, che lasciano con la voce roca e il corpo tremante, e che sono talmente potenti da lasciarvi a un pelo dall’incoscienza.

Comincio a destare il vostro interesse? Forse dovrei menzionare che il mio uccello è una vera opera d’arte in foto? Non sto parlando dei soliti quindici centimetri nella media. Io parlo di grande. E grosso. Liscio. Duro. Specie quando bisogna darsi da fare.

O forse non ho fatto altro che disgustarvi, con tutto questo. State pensando che sono come tutti gli altri uomini senza classe la fuori, una vera e propria vergogna per il mio sesso?

Il tipo di cazzone moscio che non ti chiama il giorno dopo. Quelli che sono bravissimi a cercarti per una sveltina alle due di notte, ma si rifiutano di portare fuori una donna per un vero appuntamento. Sì, sapete esattamente di chi sto parlando. Di quegli idioti che portano le donne a pensare che rimanere single per tutta la vita sia un’alternativa preferibile al dover affrontare tutte le stronzate che imperversano nel mondo degli appuntamenti.

Bene, io non sono quel tipo d’uomo.

Dico quello che penso e penso davvero quello che dico. Se conquisto qualcuna, non vado a dirlo in giro. Il giorno dopo chiamo. E, se una donna mi interessa, la porto senza se e senza ma fuori per un appuntamento. Le apro le porte. Le tiro fuori la sedia da sotto il tavolo. E non sarò mai il genere di bastardo arrapato che invia le foto del suo uccello (a meno che la donna giusta non mi implori di farlo).

Insomma, in verità, sono un gentiluomo . Preferisco la monogamia a una sfilza di appuntamenti seriali e allo scoparmi mezza New York. Ho passato gli ultimi anni a cercare di evitare il tipo di donna interessata più ai miei soldi che a me e nel mezzo ho cercato di far funzionare la cosa con un paio di fidanzate. Ho cercato il tipo di donna che desidero, ma, devo ammettere di non aver fatto molti sforzi ultimamente. La mia attenzione è stata concentrata sulla mia azienda, per farla crescere fino a farla diventare com’è ora e poi mantenerla così, non solo per me, ma per tutte le persone che lavorano così duramente per me.

Finché non è arrivata Georgia Cummings .

È focosa, bella, ha quest’atteggiamento sfacciato che rapisce l’attenzione di chiunque si trovi nella sua orbita e vale molto più lei come persona di quanto non valga io in termini di patrimonio.

Non so come abbia fatto a non vederla.

Non so perché mi ci sia voluto così tanto per vederla davvero .

Per due anni è stata sotto il mio naso, in veste di direttrice del marketing. Forse è perché dovrei smettere di seppellirmi nel lavoro così tanto. Forse lei non voleva essere vista.

Qualunque sia il motivo, è bastata una decisione presa d’impulso perché questa donna straordinaria irrompesse nel mio mondo.

Non ero pronto a lei. E, dannazione, di sicuro non avevo idea che mi avrebbe mandato a gambe all’aria.

Perché avete presente il genere di bravo ragazzo che crede nel vero amore tanto da costruire la sua intera fortuna grazie a un sito di incontri?

Sono io.

E questa storia? Beh, siamo noi.