Che cos’è la massoneria?

Rispondere alla domanda «che cos’è la massoneria?» è un esercizio che appassiona non solo i lettori di oggi, ma che già due secoli or sono sollecitava curiosità, interrogativi e vari tentativi di dare una soluzione. «Chi è il massone, cos’è la massoneria?», si chiedevano alla vigilia della Rivoluzione francese gli uomini dell’Antico Regime; «a cosa serve, qual è lo scopo della nostra associazione?», facevano eco gli stessi massoni nel secolo dei Lumi. Tutta la storia culturale dell’Europa moderna è segnata dalla ricerca e dagli sforzi per trovare risposte a queste domande: un percorso diventato inquietante per gli avversari delle logge, che le consideravano sempre più come il luogo dell’intrigo, del complotto, di segreti gelosamente custoditi. Una ricerca che era incessante per gli stessi massoni, continuamente tesi a indagare sulle origini della muratoria, a rivendicare nobili ascendenze, ad inventare miti e leggende, travagliati spesso dalla necessità di giustificare il proprio impegno dinanzi alla Chiesa e allo Stato.

I protagonisti di quelle vicende diedero a questi interrogativi risposte molto differenti, dettate da esperienze individuali, dalle proprie tradizioni culturali, dall’esigenza di sottolineare l’identità linguistica e religiosa dei paesi europei che andavano costituendosi in Stati territoriali moderni e poi in Stati nazionali. Anche gli studiosi si sono affannati nel tentativo di ricostruire e interpretare il significato della massoneria, senza per questo giungere a conclusioni meno articolate e divergenti tra loro. In realtà, le difficoltà a definire che cosa sia la massoneria dipendono dalla mutevolezza stessa dell’oggetto; nel corso della sua storia cambiò infatti continuamente fisionomia, caratteristiche esterne, contenuti culturali, strategie di diffusione, per adattarsi di volta in volta alle circostanze politiche, sociali e persino economiche dei diversi paesi in cui si diffondeva. Oggi sappiamo che la storia della massoneria non si presenta più solo come storia di un’esperienza settaria, di un’organizzazione legata all’uso politico del segreto, o come preparazione agli eventi epocali e assieme drammatici della Rivoluzione francese. La massoneria in età moderna è stata anzitutto un fenomeno culturale, che ancora oggi permette di fornire un quadro rappresentativo della società europea e delle sue profonde trasformazioni, dal Seicento sino alla fine del XVIII secolo. Solo alla fine dell’età moderna, di quel periodo che enfaticamente i rivoluzionari francesi avrebbero chiamato «l’Antico Regime», la massoneria si trasformò definitivamente in cassa di risonanza delle crisi istituzionali e delle nuove forme della politica, segnate dai ritmi e dalla geografia dell’Illuminismo.

Se il problema delle origini mantiene ancora un alone di mistero, occorre invece avere la consapevolezza che non esistette una sola massoneria, immobile e immutabile nel tempo, ma vi furono tante massonerie strettamente connaturate ai contesti culturali e politici dei paesi europei. Le logge si presentavano come uno spazio tendenzialmente libero e privo di contenuti prestabiliti, nel quale interagivano, si confrontavano e si avvicendavano nel tempo interessi e proposte culturali spesso molto diversi tra loro. Ciò spiega perché, al di là di un comune patrimonio culturale rappresentato dalla tradizione e dal sistema di segreti, si sovrapposero nel tempo modelli massonici sempre nuovi, riti di derivazione inglese, scozzese, olandese e francese, logiche soprannazionali intrecciate a strategie nazionali.

Non è quindi facile proporre oggi un quadro complessivo della storia della massoneria europea in età moderna. Chi si addentra nell’argomento incontra un’enorme produzione storiografica, spesso disuguale e non omogenea, della quale è difficile rendere conto in termini unitari. Molte sono ancora le zone d’ombra, dovute a scarsità di documentazione o al permanere della dimensione leggendaria che da sempre accompagna l’attività delle logge. La storia della massoneria europea rappresenta però anche una straordinaria occasione per addentrarsi all’interno del mondo dell’Antico Regime e delle pratiche dell’età dei Lumi; consente di riconoscere la nascita e l’elaborazione di un nuovo linguaggio della cultura, che divenne ben presto anche un nuovo linguaggio della politica. La domanda «che cos’è la massoneria?» esige allora oggi risposte nuove e più articolate di quelle che la tradizione ci ha consegnato e deve soddisfare non solo la curiosità di ripercorrere la vita interna della muratoria, ma anche quella di capire le più ampie strategie culturali che accompagnarono la sua diffusione sul continente europeo. Il lettore del XXI secolo potrà scoprire così quale era la composizione sociale delle logge, quali le attività che vi venivano svolte, quali potevano essere le motivazioni, individuali e collettive, che spingevano ad aderire alla fratellanza massonica.

Sarà però utile iniziare la nostra ricostruzione innanzi tutto con una breve ricerca sulla provenienza dei termini «massoneria» e «massone». Chi volesse ricostruirne l’origine si imbatte, percorrendo il mondo medioevale, nell’attestazione delle espressioni inglesi freemasons (1376), masonfree (1381), corrispondenti al francese franc-maçon e più tardi tradotte come «liberi muratori» e «frammassoneria». Nel mondo medioevale il termine «libero» (free, franc) aveva un significato assai preciso e definito: indicava i muratori affrancati, cioè coloro che, in quanto membri della corporazione, potevano spostarsi liberamente da una parte all’altra dell’Europa, avendo ottenuto dalla Chiesa l’affrancamento dalle imposizioni fiscali e dalla soggezione alle autorità locali (Knoop-Jones, 1963).

Nella Scozia del Quattrocento la «loggia» era anzitutto un luogo fisico, nel quale trovavano riparo o sostavano i muratori che appartenevano alla corporazione ed erano impegnati nella costruzione di un castello o di una chiesa. Col tempo, però, la loggia non rimase più solo uno spazio fisico, ma divenne un luogo ideale, il laboratorio per una nuova forma di sociabilità, per un nuovo linguaggio e una nuova società europea. Oggi sappiamo che la massoneria si diffuse a partire dalle isole britanniche e intercettò, nella sua espansione sul continente, tradizioni ed esperienze religiose e culturali risalenti al mondo medioevale e a quello rinascimentale. Il punto di partenza del nostro percorso si perde agli inizi dell’età moderna, nelle mitiche origini delle logge medioevali; l’arrivo sarà rappresentato dall’irruzione della politica alla fine del Settecento, alla vigilia della Rivoluzione francese.