Nota dell’autore

Mi è stato suggerito che ai lettori forse interesserebbe sapere quali personaggi e avvenimenti di questo romanzo hanno una base storica. Ecco alcune delle realtà nella finzione narrativa che avete appena letto.

 

LONDRA E PARIGI

Oscar Wilde: drammaturgo e poeta irlandese. Con orgoglio, ma con una certa trepidazione, mi sono fatto fotografare seduto sul letto dell’albergo di Parigi dove Wilde morì.

Gilbert: il suo ultimo giovane amante, un marinaio francese.

Robert Ross: amico canadese di Wilde e suo amante di un tempo. La sua lealtà nei confronti di Wilde è leggendaria. Mi viene spesso chiesto se il personaggio di Robert Ross nel mio romanzo The Wars sia modellato su di lui. Non lo è, dato che è un personaggio completamente di fantasia.

Auguste Rodin: scultore francese, di cui Wilde visitò effettivamente lo studio.

Gertrude Stein: scrittrice americana.

Alice B. Toklas: la sua compagna. Ogni volta che mi trovo a Parigi, rendo loro omaggio nell’atelier che un tempo occupavano in rue de Fleurus.

Pierre Janet: psichiatra francese dell’ospedale della Salpêtrière. Insieme a Gertrude Stein e Alice Toklas, l’unico personaggio realmente vissuto citato nella storia del tutto inventata di Robert Daniel Parsons.

Théophile Homolle: direttore dei Musei Nazionali all’epoca del furto della Gioconda.

Roland Dorgelès: romanziere francese che protestò contro i vetri dei quadri del Louvre.

Vincenzo Peruggia: artigiano che lavorava al Louvre e rubò la Gioconda. Ho cambiato la data del furto, che in realtà accadde nell’agosto del 1911, e ho assegnato a Peruggia dei complici che non ebbe. Il suo scopo era, come nel romanzo, riportare il quadro a Firenze, dove la Gioconda fu ritrovata quando Peruggia cercò di venderla a un mercante d’arte, dopo averla tenuta per più di due anni sotto il suo letto a Parigi.

James McNeill Whistler: pittore americano che si comportò in maniera sprezzante nei confronti di Wilde.

Henry James: romanziere americano che aveva l’abitudine di fare liste di possibili nomi per i suoi personaggi. In una di queste compare «Bleat».

CLINICA BURGHÖLZLI, ZURIGO E KÜSNACHT

Carl Gustav Jung: medico e psichiatra svizzero. Elaborò la teoria dell’inconscio collettivo. Nel 1912, in realtà, Jung aveva già abbandonato la clinica Burghölzli e trasferito lo studio a casa sua, a Küsnacht, sul lago di Zurigo. Per il resto, gran parte dei fatti principali della sua vita e le concezioni attribuitegli nel romanzo possono essere documentate, compresi gli incubi di guerra negli anni precedenti il 1914.

Emma Rauschenbach Jung: sua moglie e aiutante nelle ricerche. L’aborto di cui si parla nel romanzo è un’invenzione narrativa.

Agathe, Anna, Marianne, Emma: figlie dei coniugi Jung.

Karl Franz: unico figlio maschio.

Nonna Rauschenbach: madre di Emma.

Ernst Haeckel: biologo tedesco che formulò la teoria della ricapitolazione: l’ontogenesi ripercorre la filogenesi.

Gustav Mahler: compositore austriaco, morto nel 1911.

Eugen Bleuler: psichiatra e direttore della clinica Burg­hölzli.

Auguste Forel: suo predecessore.

Sabina Spielrein: ex paziente ed ex amante di Jung.

Antonia Wolff: un’altra ex paziente che divenne interna di psichiatria e fu l’amante di Jung fino alla propria morte, nel 1953. Alcune lettere di Jung a Freud delineano la sua convinzione che il matrimonio dovesse fare spazio a simili relazioni poligamiche.

Sigmund Freud: psichiatra austriaco e, al principio, mentore di Jung.

William James: filosofo e psicologo americano che elaborò la nozione di “flusso di coscienza”.

OXFORD

Walter Pater: critico inglese e insegnante a Oxford che nel 1873 pubblicò gli Studi sulla storia del Rinascimento, che contengono la celebre descrizione della Gioconda parafrasata a p. 281 di questo romanzo.

FIRENZE

Elisabetta Gherardini: Madonna Elisabetta del Giocondo, Monna Lisa, la Gioconda.

Antonio di Noldo Gherardini: suo padre.

Alicia Gherardini: sua madre.

Leonardo da Vinci: artista/tiranno, che si rifiutò di dipingere il volto di Cristo nell’Ultima cena, e che si tenne la Gioconda accanto al letto fino alla sua morte in Francia nel 1519.

SPAGNA

Teresa de Cepeda y Ahumada: santa Teresa d’Ávila.

Alonso de Cepeda: suo padre.

Doña Beatriz de Ahumada: sua madre.

Rodrigo de Cepeda: fratello di Teresa.

Pedro de Cepeda: fratello di Alonso.

CHARTRES

Henry Adams: scrittore americano, le cui vivide descrizioni della costruzione della cattedrale di Chartres comprendono i molti devastanti incendi della sua storia (tranne quello di fantasia presentato nel romanzo). Adams descrive anche la vetrata conosciuta come Notre Dame de la belle verrière, l’unica sopravvissuta all’incendio del 1194.

 

Oltre i libri già citati, i seguenti sono stati fonti d’informazione di inestimabile valore: Ricordi, sogni, riflessioni di C.G. Jung; The Freud/Jung Letters, a cura di William McGuire; Carl Gustav Jung, di Frank McLynn; Mona Lisa: The Picture and the Myth, di Roy McMullen; I miti greci, di Robert Graves; The Biography of Oscar Wilde, di Richard Ellman; Teresa of Avila, di Kate O’Brien e L’aquila e la colomba, di Vita Sackville-West.

 

I miei ringraziamenti anche a Beverley Roberts per le sue ampie ricerche; a Mary Adachi per l’incomparabile cura redazionale; a Nicole Langlois, Karen Hanson e Sabina Roth per l’acuta opera di eliminazione delle incoerenze; a David Staines per l’utile lettura di una stesura iniziale; e a Iris Tupholme, Larry Ashmead e Doris Jahnsen per la sapienza editoriale. Speciali ringraziamenti al mio agente Bruce Westwood, per l’instancabile entusiasmo, la fede e la diligenza. Per finire, ringrazio William Whitehead, che ha subito infinite correzioni nella trasformazione di migliaia di illeggibili pagine manoscritte in una chiara stesura dattiloscritta, e per il suo ugualmente infinito incoraggiamento.