Qualcuno bussò alla porta: era Isabel che tornava con la lettera. La diede a Sander, e il predikant la porse subito a Creesjie, che aveva lo sguardo fisso fuori dall’oblò, sovrappensiero. La testa di Sara, invece, era china sull’immagine del Vecchio Tom, in un atteggiamento che tradiva un’estrema concentrazione.
Creesjie srotolò la lettera con cautela, quasi temesse di vederne cadere fuori qualcosa di pericoloso.
Dopo averla letta, il suo volto si indurì. «È il sigillo di mio marito, ma non la sua calligrafia» disse secca. «Non è stato Pieter a scriverla».
«Che cosa significa?» chiese Sander Kers.
«Che siete stato attirato qui con l’inganno». Sara chiuse il libro con un tonfo sordo. «Qualcosa vi voleva a Batavia, Sander. Ed è probabile che la stessa cosa vi abbia attirato sulla Saardam. Vi viene in mente qualche motivo?»
Al predikant cedettero le gambe per lo sgomento, al punto che Isabel fu costretta a precipitarsi al suo fianco per sorreggerlo.
«Sono l’ultimo» disse, passandosi la mano sul volto.
«L’ultimo di che cosa?»
«Del mio ordine di cacciatori di streghe» rispose lui. «Dopo la morte di Pieter, hanno iniziato... Ci sono stati incidenti e omicidi. Alcuni di loro scomparvero, ma... Adesso sono l’ultimo. Mi sono nascosto per anni. Ho cambiato nome e abbandonato la mia vocazione per diventare un predikant».
«Se vi nascondevate, come ha fatto questa lettera a trovarvi?» domandò Creesjie.
«Nel mio ordine si viaggiava molto, quindi ci inviavamo tutti i messaggi in una chiesa di Axel. Sapevamo di doverci fermare lì a controllare se avevamo ricevuto qualcosa, di tanto in tanto. È lì che ho trovato la missiva di Pieter, ma solo gli appartenenti all’ordine potevano sapere dove lasciarla».
«Mio marito è stato torturato, prima di morire» disse Creesjie, provando una fitta di dolore. «È possibile che abbia rivelato il nome della chiesa».
«Allora il vecchio Tom mi sta dando la caccia» concluse Sander. I suoi occhi si fecero di fuoco, e lanciò un’occhiata a Isabel. «Il demone ha fatto un grave errore di valutazione, consegnandosi al giudizio divino».
«Prima dovete trovarlo» mormorò Sara, irritata dal fervore dell’uomo. «Se chiunque, su questa nave, può essere posseduto dal Vecchio Tom, come mai vi fidate di noi?»
Sander la scrutò in volto. «Voi siete irrilevanti» disse schietto. «Il Vecchio Tom è superbo. Le persone da lui possedute sono potenti o forti. Hanno abbastanza influenza per andare dove lui desidera, e più lui le controlla e più quell’influenza aumenta. Allo stesso modo in cui la nostra ombra ci segue sul ponte, da lui emana una scia di rancore e rovina. Ho sentito le storie che vi riguardano, Sara. Vostro marito vi picchia, non è così?»
Lei arrossì. Sander continuò implacabile. «Il Vecchio Tom non avrebbe mai permesso che una situazione del genere perdurasse. Madama Jens è al di sopra di ogni sospetto per via di suo marito. Pieter era il maggior esperto sul Vecchio Tom e non si sarebbe fatto ingannare».
«Il Vecchio Tom non avrebbe potuto entrare nel corpo di Creesjie dopo l’assassinio di Pieter?» domandò Lia, che aveva preso posto sul letto.
Creesjie le lanciò un’occhiata, ma Lia si strinse nelle spalle. «Non credo che tu sia un demone, ma qualcuno doveva chiederlo» disse seria.
«Solo un’anima che stringa un accordo con il Vecchio Tom può esserne posseduta, e nelle vostre personali circostanze niente mi suggerisce che abbiate acquisito alcun tipo di potere» rispose lui. «Lo stesso ragionamento assolve Isabel, che era una mendicante, quando l’ho presa come novizia nell’ordine».
«E voi, Sander Kers?» chiese Sara. «Perché dovremmo fidarci di voi?»
Si aspettava che il predikant si arrabbiasse, ma lui rise di gusto. «Una domanda degna di una cacciatrice di streghe» commentò. «Se fossi il Vecchio Tom, non avrei avuto motivo di divulgare le informazioni che vi ho dato, e inoltre...» Prese tra due dita la sua veste logora. «La caccia alle streghe offre poche ricompense. Per pagare le nostre cuccette ho dovuto chiedere l’elemosina alla mia congregazione a Batavia».
Lia era impaziente. «Mamma, dobbiamo andare, faremo tardi per colazione».
«Abbiamo ancora qualche minuto» ribatté Sara. «Se non sapete chi sia posseduto dal Vecchio Tom, perché avete reagito così male quando ho suggerito che Arent ci accompagnasse?» chiese. «È forte, questo è certo, ma comunque un servitore. Inoltre, non l’ho visto agire che in modo onorevole, coraggioso e gentile».
La sua determinata difesa del mercenario le procurò un’occhiata incuriosita da parte di Creesjie. Lei stessa rimase sorpresa dalle proprie parole. Si conoscevano solo da un giorno. Si erano incontrati accanto a un corpo che bruciava. Lui era l’affezionato nipote dell’uomo più orribile che conoscesse. La verità era che, a parte la sua lealtà nei confronti di Samuel Pipps, il fatto che sapesse suonare una canzone che le piaceva da ragazza e il suo rifiuto di accettare di essere pagato per averla aiutata al porto, lei non sapeva assolutamente nulla di quell’uomo.
«Non dovete farvi ingannare dall’atteggiamento di Arent» disse Sander in tono di rimprovero. «I demoni si camuffano nei modi più strani. L’ho visto un milione di volte. Sono abili nel rendersi il più accattivanti possibile, così che siamo disposti a seguirli nella dannazione». Si strinse l’attaccatura del naso. «Non so se Arent sia il demone, solo che potrebbe esserlo. Chiunque, tra i passeggeri più ricchi o gli ufficiali di bordo, potrebbe esserlo. Chiunque stringa un accordo con il Vecchio Tom può dargli asilo. Trent’anni fa, nelle Province, Pieter gli diede la caccia di nobile in nobile, e rimaneva costantemente sorpreso dalle insignificanti bazzecole in cambio delle quali questi erano disposti a vendere la propria anima. Arent Hayes è un famoso soldato, ha vissuto tutta la vita tra spargimenti di sangue. E, attraverso Samuel Pipps, ha accesso ai re di tutte le terre conosciute. Non possiamo scartarlo».
«E come pensate che tre creature senza nessun potere e indegne dell’attenzione del Vecchio Tom come noi possano aiutarvi?» chiese Creesjie con una certa malizia.
«Dobbiamo scoprire l’identità del demone».
«E come?»
«Facendo domande. Questo demone è un essere capriccioso, malvagio e perfido, dedito a diffondere la sofferenza ovunque vada. Anche quando si nasconde, non può celare la sua vera natura a lungo. Se incalzato, il demone si rivelerà».
«E poi?»
«E poi io lo uccido» disse Isabel.
Sander obiettò. «Una volta impossessatosi di un corpo, il Vecchio Tom non lo abbandona neanche nella morte. Guardate Bosey, se dubitate delle mie parole. Per salvare l’anima del malcapitato, dobbiamo ucciderne il corpo ed effettuare un rito contenuto nel libro per scacciare il demone. Il Vecchio Tom allora verrà rispedito all’inferno, fino a che qualche pazzo non deciderà di evocarlo di nuovo».
Sander sfogliò il libro, poi chiese a Sara di avvicinarsi.
La pagina aperta era divisa in un trittico di tragedie: la prima scena mostrava un villaggio pieno di madri che piangevano su culle vuote, mentre dei lebbrosi portavano i loro neonati nella foresta, dove il Vecchio Tom li stava aspettando. Accanto a quella c’era un’immagine del fiume del villaggio che bruciava; e, infine, un disegno di uomini che lavoravano campi il cui raccolto si era trasformato in serpi.
«Chiudetelo, chiudetelo!» esclamò Creesjie nauseata, voltando immediatamente la testa dall’altra parte.
Sander la ignorò. «Dopo che il messaggero del Vecchio Tom annuncia la sua presenza – come ha fatto sulla vela – seguono sempre tre prodigi diabolici, ognuno riportante il suo marchio. Sono ogni volta diversi, ma tutti tesi a convincerci del suo potere».
«Come il rovo ardente apparso a Mosè» spiegò Isabel.
«Una volta iniziati i prodigi diabolici, sentiremo la voce del Vecchio Tom offrirsi di esaudire il nostro desiderio più grande in cambio di qualche terribile azione».
Sander Kers voltò pagina.
Il villaggio bruciava, i cadaveri ammucchiati a terra. Gli abitanti si attaccavano l’un l’altro con zappe e forconi, dando fuoco alle loro stesse case con le torce. I lebbrosi li circondavano, tenendosi per mano e osservando compiaciuti la carneficina. E dietro di loro si aggirava furtivo il demone, con la lingua penzoloni.
«Dopo che è avvenuto il terzo prodigio diabolico, chiunque non abbia stretto un accordo con il Vecchio Tom viene massacrato da chi invece l’ha fatto» concluse Sander. «E i sopravvissuti vengono spediti a seminare malvagità altrove. Questo è ciò che aspetta la Saardam, se non agiamo subito».
Sara allungò una mano per toccare il disegno. Non richiesta, la sua immaginazione dipinse le persone che lei amava tra i morti. Le lacrime le bruciavano gli occhi.
«Quando cominceranno questi prodigi diabolici?» chiese, respingendole.
«Non ne sono sicuro» disse il predikant. «Per questo non possiamo indugiare. Il Vecchio Tom è su questa nave, e più a lungo riuscirà a sfuggirci e più ci avvicineremo alla rovina».