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Alla clinica trovarono un’aria di morte.

E in effetti era proprio così.

La signorina della reception aveva accolto Curreri e Micci con un’espressione funerea e aveva comunicato loro che la Camera ardente era al piano seminterrato, se volevano rendere omaggio alla salma.

La salma?! Il commissario non riuscì a parlare, pensava solo che erano arrivati troppo tardi, che gente innocente era morta per causa sua, per la sua lentezza di comprendonio, per la sua incapacità a salvare delle anime indifese.

Per fortuna c’era Micci. Il giovane agente sorrise compunto alla signorina e chiese: «Quale salma?»

E così la signorina spiegò che oggi la clinica Alma Pax era in lutto per l’improvvisa e tragica morte dell’amministratore delegato e grande benefattore, avvocato Charles Brandt.

«Brandt è morto?!» Il commissario non si capacitava della notizia. «Ma l’abbiamo visto ieri... che gli è successo?»

La signorina li guardò con sospetto. «Siete parenti?»

«Siamo della polizia» rispose Micci col suo miglior sorriso.

«Allora mi spiace ma non posso dare informazioni.»

«Dove sta Anna Buonconsiglio? E la bambina?» incalzò Curreri.

«Scusate ma non so di cosa parlate. E in ogni caso non sono tenuta a dare informazioni di alcun genere in assenza di un preciso mandato.» La signorina aveva abbassato la saracinesca della disponibilità e stava a bocca serrata.

«Siamo della polizia e stiamo facendo un’indagine di omicidio!» sbottò Curreri.

La signorina non fece una piega. «Se volete accomodarvi in sala d’attesa, il dottor Mori, il nostro direttore sanitario, sarà subito da voi.»

Il commissario aveva fatto buon viso a cattivo gioco. Non disponevano di un mandato, e a dire la verità non c’erano nemmeno i presupposti di un reato ben definito, fino a quel momento.

Si erano seduti nella sala d’attesa, ad aspettare i rinforzi e soprattutto a rimuginare domande senza risposte.

Brandt aveva combinato di tutto, ma le prove dov’erano? La bambina poi, non esisteva in nessun registro anagrafico. Era una clandestina dell’esistenza, un’ombra in un video della sorveglianza di un supermercato. E Anna, l’erede, era una povera incapace, tutto da dimostrare che lo fosse per cause indotte o naturali.

Dopo pochi minuti si era presentato il direttore sanitario.

«Buongiorno, sono il dottor Mori.»

Aveva una voce grassa, unta. Curreri lo trovò subito repellente.

Mori continuò: «Avrete saputo della nostra grave perdita. L’amministratore delegato, l’avvocato Brandt, è venuto a mancare per un infarto improvviso. Vogliate scusare il momento di crisi della struttura.»

«Un infarto improvviso.»

«L’avvocato era in attesa di un trapianto, ma non si è fatto in tempo...»

«Dov’è la bambina?»

«Mi scusi?»

«Dov’è la bambina!»

«Non so di cosa stia parlando.»

«Lo sa benissimo invece.»

Il medico fece un gesto infastidito. «Mi spiace di non potervi essere utile. Se abbiamo finito vogliate scusarmi ma devo tornare al mio lavoro.»

Il commissario guardò fisso negli occhi il direttore sanitario. «Non abbiamo finito.»

«Che altro c’è?»

«Anna Buonconsiglio.»

Il medico scosse la testa. «Se non ha un mandato non posso rivelare informazioni sui pazienti.»

«Faccia violenza al suo alto senso etico e ce le riveli. Altrimenti rivoltiamo la clinica sottosopra.»

Mori sospirò. «La signora Buonconsiglio è ricoverata in forza di una misura cautelare di protezione. La signora soffre di varie e gravi sindromi psichiche e non è in condizioni di badare a se stessa.»

«Bene, vorremmo vederla.»

«Temo che non sarà possibile.»

«E perché?»

Il dottor Mori dette qualche segno di imbarazzo. Poi si decise a rispondere. «Allo stato attuale la signora è irreperibile, non riusciamo a trovarla. Temiamo che non si trovi più nella struttura.»