Volevo andare più veloce, però mi sentivo le braccia e le gambe di gelatina, come se le ossa fossero diventate molli e inutili. L’albero e il falò, la fotocamera, Neil, io che urlavo contro Chris – quelle parole riecheggiavano ancora nell’aria, mi risuonavano nel corpo – avevano cancellato ogni altro mio pensiero, consumato ogni mia energia.
Erano quasi le undici quando arrivai a casa. I miei dormivano già, ed era tutto buio come al solito. Ero affamata e stanca. Desideravo solo continuare a non pensare a nulla, e non provare nulla. Volevo portarmi gli avanzi del mac and cheese in camera, mangiarli a letto e poi addormentarmi senza neanche lavarmi i denti.
Arrancai su per le scale, faticando a ogni passo. Quando passai davanti alla camera di Mallory, Roxie sollevò la testa come ogni sera. Appoggiai sul comodino il contenitore da microonde, la forchetta e il bicchiere d’acqua che avevo portato su e chiusi la porta senza fare rumore.
Non accesi la luce mentre mi sedevo sul suo letto. La luna splendeva dalla finestra, diffondendo chiarore per vedere a sufficienza. Roxie annusò l’aria e mi osservò con attenzione separare gli spaghetti con la forchetta per mangiarne quattro alla volta. Mentre il cibo mi scendeva nello stomaco, la mia mente vuota ricominciò a popolarsi di pensieri. Mi guardai le mani, graffiate e doloranti.
Mallory mi odiava… mi detestava, cazzo.
Sentii il bisogno di chiamare Hayden. Volevo raccontarle ogni cosa, ma non sapevo da dove cominciare. Non sapevo come spiegarle i fatti che mi erano successi nei pochi giorni da quando era partita. E come avessero cambiato tutto. Probabilmente era impegnata a divertirsi e inoltre non sarebbe stata in grado di dirmi ciò che volevo sentire, ossia che non avevo fatto nulla di male, che era tutto a posto e che la situazione sarebbe tornata alla normalità prestissimo, che ero una brava persona e non era vero che mia sorella mi odiava.
Mi sdraiai sul letto di Mallory, sprofondando sui cuscini. Roxie appoggiò il mento sul mio piede e sospirò.
Avevo urlato contro Chris.
Per essersi comportato come uno che crede di essere la risposta ai problemi di una ragazza, una ragazza di cui non sa nulla. Sapevo di essere stata dura con lui, ma la cosa più importante era quel pensiero insulso e assillante in un anglo della mia mente. Se Mallory mi detestava davvero, ormai non c’era nulla che potessi fare per cambiare le cose.