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STEVE Roman sapeva che Martin preferiva ricevere al più presto le brutte notizie, tolto il dente tolto il dolore. Fermò il pick-up al parcheggio per il quale pagava mensilmente a sud di Market, e chiamò l’AD.

«Sì?» rispose la voce stridula ma in tono deciso.

«Niente di essenziale da riferire», cominciò Steve. La sorveglianza del giorno prima non aveva presentato problemi: il soggetto aveva lasciato la casa solo per un salto al Costco, un mercato del pesce, e a una palestra per una cosa che si chiamava Pilates. Ora doveva evitare di far perdere le staffe a Martin. «Ma è stata in un posto insolito, una gita diretta da casa a un’azienda di Palo Alto. Un posto chiamato REACH. Ha un’aria… non saprei, direi moderna.»

«È una società che si occupa di computer», disse Martin. «Buono a sapersi. Continua a tenerla d’occhio.»

Steve sentì la bolla di calore salirgli dolorosamente dallo stomaco. «Prima, quando mi hai chiamato, mi hai parlato di un messaggio, no? Al momento opportuno. È qualcosa che devo fare ora?» No, pensava intanto tra sé, ti prego non farmi fare del male a nessuno. Potrei non essere capace di fermarmi.

«Ancora no. Tu continua a sorvegliarla. E dimmi dove va, come hai fatto oggi. Più importante ancora, fammi sapere con chi parla.»

Steve deglutì a vuoto, sapendo quanto desse fastidio a Martin dover rispondere a delle domande. Sembrava che per ogni fedele seguace, la loro chiesa avesse dieci critici pronti a mettere in dubbio la pretesa dell’AD di mettere in pratica la bontà di Dio fornendo assistenza ai poveri. Incredibilmente dal punto di vista di Steve, c’erano persone ciniche che insinuavano il peggio sulle iniziative di raccolta di fondi della sua chiesa. E quanto lui si era votato alla parola di Dio, Martin si aspettava che i suoi seguaci si votassero a lui.

«Quella donna è una persona di cui mi devo preoccupare?» riuscì finalmente a chiedere Steve. Aveva dovuto esercitarsi per riuscire a pronunciare quella frase.

«No», rispose con sicurezza Martin. «Lei appartiene al… al passato. Resti tra te e me…»

Ora Steve si sentì avvolgere da un tipo di calore diverso. Martin lo stava accogliendo ancor più all’interno della sua cerchia ristretta.

«Tra te e me», riprese Martin, «parlo di quand’ero più giovane. Mi ero fidato di Nicole troppo precipitosamente, prima di rendermi conto. Ora però è diventata un ostacolo alla nostra missione nel nome del Signore, e questo solo usando un eufemismo.»

«Capito», disse Steve.

Non era una spiegazione esauriente del perché se ne andava in giro per tutta la Baia, ma era più di quanto avesse saputo prima. Si immise nuovamente nel traffico della I-280 sentendosi rinvigorito.