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DOPO la rituale partita a Cluedo del dopocena e uno spuntino di fette di mela con burro d’arachide, Laurie mise a letto Timmy nel tintinnio dei piatti e lo sciacquio del lavello che giungevano dalla cucina.

Trovò suo padre intento a caricare la lavastoviglie.

«Non c’è bisogno che lo faccia tu, papà. Mi sei già tanto d’aiuto con Timmy quando sono al lavoro.»

«Quella di rigovernare dopo cena era una seccatura che durava anche un’ora, ma credo che oggi come oggi non mi costi poi tanta fatica buttar via qualche cartoccio e mettere qualche piatto in una macchina. Vedo quanto sei stanca, quando torni a casa.»

Laurie prese una spugnetta e cominciò a passarla sui piani di granito. «Purtroppo per oggi non ho ancora finito.»

«Ma sono le nove, Laurie. Così ti consumi anzitempo.»

«È tutto sotto controllo, papà, devo solo fare ancora una telefonata.» Produrre lo show in California sarebbe stato pesante, ma almeno la differenza di fuso orario le consentiva di contattare persone sulla West Coast molto dopo che la gente normale aveva smesso di lavorare. «È Jerry a occuparsi degli appuntamenti per i colloqui con gli altri partecipanti, ma è solo giusto che sia io a contattare personalmente la madre di Susan.»

Rosemary Dempsey rispose al secondo squillo. «Signora Moran?»

«Salve di nuovo. E diamoci del tu, per favore. Ho chiamato per confermare qualche data. Vorremmo venire la prossima settimana per quattro chiacchiere personali con te. Poi, la settimana dopo, vorremmo che ciascuno dei partecipanti avesse un colloquio con Alex Buckley. Organizzeremo la riunione nei pressi dell’Università. Tu sei disponibile?»

«Senz’altro.»

Ma c’era qualcosa di diverso dal solito nella voce di Rosemary, sommessa e titubante. «Va tutto bene?» chiese Laurie. «Se hai dei ripensamenti…»

«No, no per niente. Solo che…»

A Laurie parve di sentirla tirare su con il naso. «Mi sa che ti ho chiamato in un brutto momento. Possiamo rimandare a domani.»

Rosemary si schiarì la voce. «Adesso è tutto a posto. Anzi, distrarmi mi fa bene. Il fatto è che oggi qui è successo qualcosa di orribile. Hanno trovato il cadavere di una delle mie vicine di casa. La polizia dice che è stata picchiata a morte.»

Laurie rimase senza parole. «Oh, Rosemary, che cosa terribile. Mi spiace tanto.» Si rendeva conto che frasi come quelle erano inutili quanto le parole che aveva sentito quando si era saputo della morte di Greg.

«Si chiamava Lydia. Era una cara persona. Era… be’, mia amica. E l’hanno trovata dietro casa mia.»

«Dietro casa tua

«Sì. E non capisco come mai. Si pensa che forse abbia disturbato qualcuno che cercava di entrare da dietro.»

«È semplicemente spaventoso. Ed è successo oggi?»

«Qualche ora fa», rispose Rosemary. «Solo adesso la polizia mi ha permesso di rientrare in casa mia, ma il mio giardino è sigillato.»

«Dunque è successo in pieno giorno?» Proprio come con Greg, non poté fare a meno di aggiungere tra sé.

«Tutto il quartiere è sconvolto. Cose così qui non erano mai successe. Perciò ti assicuro che allontanarmi da casa per lo show mi farà solo bene.»

Non impiegarono molto a definire un giorno da dedicare alle riprese nella Baia e a fissare i tre giorni durante i quali radunare tutti i partecipanti. Laurie promise di rifarsi viva al più presto per informarla sulla località prescelta appena Jerry avesse individuato un alloggio da affittare per quella che chiamavano la «sessione finale».

«Di nuovo condoglianze per la tua amica», disse Laurie prima di augurarle la buonanotte. Quando riappese, trovò suo padre fermo sulla soglia.

«È successo qualcosa di brutto?» le domandò lui.

«Direi proprio di sì. Hanno ucciso un’amica e vicina di Rosemary dietro casa sua. La polizia pensa che abbia sorpreso un ladro.»

«Era entrato nell’abitazione di Rosemary? C’è qualcosa che manca?»

«Non lo so», rispose Laurie. «Solo ora la polizia le ha permesso di rientrare. A sentirla, direi che è ancora parecchio turbata.»

Come sempre accadeva tutte le volte che qualcosa non gli andava giù, suo padre aveva cominciato a muovere le dita, battendo i pollici sugli indici. «Qualcuno cerca di penetrare in casa sua e uccide la sua vicina proprio mentre tu ti stai occupando dell’assassinio di sua figlia?»

«Papà, dai, non esagerare. Sai meglio di me che alla brava gente capitano incidenti più orribili per ragioni così assurde che solo un sociopatico riuscirebbe a comprendere. E in questo caso la vittima non è Rosemary Dempsey. È una vicina di casa. Non è nemmeno nello stesso posto in cui era cresciuta Susan. Non c’è nessun nesso.»

«A me le coincidenze non piacciono.»

«Non pensarci, vuoi?»

Lo accompagnò alla porta. Infilata la giacca, suo padre l’abbracciò e baciò, ma mentre lo guardava andare all’ascensore, Laurie vide che era ancora assorto e che non aveva smesso di battere i pollici sugli indici.