KEITH Ratner ascoltò incredulo le rivelazioni di Nicole.
Prima confessò di aver avuto una relazione segreta con Martin e ora stava dicendo che l’aveva visto abusare di una bambina?
«Nicole, queste accuse sono pazzesche. Capisco perché Martin era così preoccupato della tua partecipazione a questo show.»
«L’ho visto con i miei occhi, Keith. E smetteresti anche tu di credere che sia una brava persona se avessi sentito le sue minacce contro di me. Non puoi essere totalmente cieco di fronte a queste verità. Guarda il suo stile di vita. Tutti i soldi che raccoglie non finiscono in opere di bene. Finiscono a gonfiare le sue tasche. E pensa bene a come sono composte tutte le famiglie che sceglie di aiutare, non c’è forse sempre qualche bambina? Non si tratta sempre di genitori particolarmente vulnerabili? Fino a quella sera io non mi ero accorta di tutto questo. Però non sono in grado di dimostrarlo. Chissà quante altre poverette sono state sue vittime. Tu puoi darci una mano. Tu hai rapporti personali con lui.»
Keith si coprì la faccia con le mani. Gli sembrava di essere precipitato nel caos. «Ti rivedo solo ora dopo vent’anni, Nicole. Perché dovrei crederti?»
«Fatti questa domanda: Come l’ha presa Martin sul fatto che partecipavi allo show? Voleva che parlassi dell’AD?»
«Per la verità sì. Io non volevo farlo, è stato Martin a spingermi ad accettare.» Ma mentre finiva di pronunciare quelle parole, Keith si sentì cogliere dai dubbi. Ricordò la prima volta che aveva parlato a Martin di Under Suspicion. Keith voleva starne fuori. Aborriva la prospettiva di dibattersi di nuovo in quel fango. Era stato Martin a indurlo a partecipare. Martin voleva sapere che cosa aveva in mente Nicole. Le sue esatte parole erano state: «Lascia che dei miei nemici personali mi preoccupi io».
Ma Martin pedofilo? Possibile che avesse dedicato tutta la sua vita adulta a una chiesa guidata da un uomo capace di qualcosa di così spaventoso? Non riusciva a crederci.
Si schiarì la voce come se potesse in quel modo schiarirsi i pensieri. «Che cosa volete da me?»
All’improvviso si era fatto avanti uno dei tecnici con un distintivo in mano. Le sorprese non sarebbero mai finite?
«Signor Ratner, io sono il detective Sean Reilly del dipartimento di polizia di Los Angeles. Sarò franco con lei. Ho ascoltato la signora Melling ricordare un fatto a cui ha assistito vent’anni fa e che non ha riscontri oggettivi. Non ho il nome della bambina che ha visto con il suo reverendo. Non abbiamo a disposizione nessun valido indizio per anche solo abbozzare un’accusa. Ma credo che converrà con me che una persona con la coscienza a posto non possa ignorare queste affermazioni. Mi chiede che cosa vogliamo da lei? Per la legge della California, la polizia può intercettare una conversazione telefonica con l’autorizzazione di uno degli interlocutori.»
«Mi sta chiedendo di tradire Martin.»
«Lei non deve tradire nessuno. Deve solo dirgli due cose.» Reilly alzò prima pollice e poi indice. «La polizia le ha chiesto di un certo Steve Roman. E avanza l’ipotesi che nell’ambito della sua chiesa avvengano atti di violenza su minori. Se è innocente, lo scopriremo. Ma se non lo è?»
Keith ripensò a tutte le ore che aveva trascorso al fianco di Martin a distribuire cibo a famiglie bisognose. Senza la sua chiesa, sarebbe stato ancora il ragazzino superficiale e insicuro di molti anni prima. Poi ripensò a tutte le bambine che aveva visto nelle famiglie assistite da Martin. Non aveva avuto più contatti con Nicole per vent’anni, ma aveva ragione sul tipo di famiglie che Martin prediligeva. E non riusciva a immaginare che Nicole potesse mentire su una cosa così orribile.
«D’accordo, ci sto.» Pregò dentro di sé che fosse solo un malinteso.
Mentre il detective Reilly preparava Keith per la telefonata a Martin Collins, Laurie accompagnò fuori Nicole e la salutò con un breve abbraccio prima di restituirla all’affettuosa protezione di suo marito Gavin. Quando aveva parlato con loro per la prima volta, Nicole le era sembrata distante e fredda. Quel giorno di due settimane prima stava ancora cercando di tener nascosti segreti custoditi per vent’anni. Ora Nicole piangeva sconsolata e c’era da chiedersi se sarebbe mai riuscita a riprendersi.
Lei però doveva rimanere concentrata sui fatti nudi e crudi. Erano passati vent’anni, sì, eppure per quanto giovane Nicole era stata abbastanza matura da stringere una relazione con Martin, un uomo adulto. Aveva ignorato gli avvertimenti di Susan su Martin e la sua sedicente chiesa. E quando aveva colto Martin in uno degli atti più spregevoli che si possano immaginare, aveva ceduto alle sue minacce scappando e abbandonando quella bambina al suo destino.
Poteva capire l’angoscia che la tormentava, ma non se la sentiva di perdonarla.