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Quando Hathaway le ordinò di girare a sinistra uscendo dalla rimessa, allontanandosi così dall’ospedale, Laurie provò un inatteso senso di sollievo. Comunque fosse andata, Timmy, Alex e Grace, che la stavano aspettando, sarebbero stati risparmiati.

«Qua davanti», abbaiò Hathaway. «A sinistra al prossimo semaforo.»

Non era l’uomo freddo e sicuro di sé che aveva conosciuto in quegli ultimi giorni. Aveva il fiato corto, ansimava. Laurie sentiva quasi l’odore della sua tensione.

«Avrà certamente a disposizione denaro contante e un aereo», gli disse. «Mi lasci scendere e si prenda la macchina.»

«E rinuncio a tutto quello per cui ho lavorato per una vita intera? No, grazie. A destra adesso, appena oltre il Santa Monica Boulevard.»

Laurie fece come gli ordinava.

«Dimmi del video, Laurie. Che cosa ha visto di preciso Dwight? E non cercare di ingannarmi o le conseguenze per te potrebbero essere peggiori di quanto è strettamente necessario. Dimmi cosa sapeva Dwight.»

«Non ne sarò mai sicura», gli rispose lei. «Mi aveva lasciato un messaggio, ma è morto prima che potessi parlargli. Credo però che mi avesse telefonato per dirmi di lei», aggiunse. «Per dirmi che prima dell’audizione Susan era stata al suo laboratorio.»

«E la barca?»

«In che senso la barca?»

«C’erano telecamere a bordo?» gridò Hathaway. «E non dimenticarti che se hai bisogno di un incentivo per parlare posso sempre tornare indietro a prendere tuo figlio.»

No, Timmy no, pensò lei. «Sì», s’affrettò a rispondere. «Dwight aveva installato telecamere nascoste anche sulla sua barca.»

«E cosa si vede?»

«Non ne ho idea. La polizia non ha ancora trovato l’archivio delle registrazioni.»

«A sinistra alla prossima.»

Mentre azionava la freccia, Laurie sentì che Hathaway stava ritrovando un po’ di calma. Borbottò qualcosa sulla possibilità di trovare i file archiviati prima della polizia.

Laurie infilò una mano nella tasca della portiera per accendere il telefonino. Arrischiò un’occhiata e vide sul display una lista di telefonate recenti.

Mentre svoltava, lasciò scivolare una seconda volta la mano nella tasca dello sportello e schiacciò lo schermo in maniera da richiamare l’ultima telefonata.

Ti prego, Dio, pensò, fai che funzioni.