«COME sarebbe a dire che Hathaway ha portato via Laurie?» quasi gridò Leo. Nella sua voce vibrava un’apprensione così intensa da cogliere Alex di sorpresa.
«Laurie pensa che a uccidere Susan Dempsey sia stato Hathaway e Timmy l’ha appena vista uscire dalla rimessa con qualcuno in macchina. È rimasta sola per non più di un minuto…»
Sentì il segnale acustico di una chiamata in arrivo. Controllò il display e vide che era Laurie.
«Aspetta, ce l’ho in linea adesso», disse a Leo. «Ti richiamo subito.» Accettò la nuova chiamata in arrivo. «Laurie, dove sei?»
Ma non sentì la sua voce. Sentì prima silenzio, poi una voce maschile. Era Hathaway. «Rallenta», le stava ordinando, «e smettila di sbandare. So cosa stai facendo. Se ti ferma un poliziotto, vi ammazzo tutti e due e guarda che non scherzo.»
«Dove mi stai portando?» chiese Laurie. «Stiamo andando a casa tua? Stiamo andando a Hollywood Hills?»
Alex schiacciò il tasto che escludeva il microfono del suo cellulare. «Grace», disse chiamandola a sé con la mano. «Ritelefona a Leo e digli di mettere in linea il detective Reilly. Laurie sta cercando di dirci dove si trova.»
In pochi attimi Grace porse il suo telefono ad Alex.
«Reilly», disse Alex, «adesso sono sicuro. Hathaway ha sequestrato Laurie e la sta portando a Hollywood Hills.»
Se fosse successo qualcosa a Laurie, non se lo sarebbe mai perdonato.