Epilogo

DUE mesi dopo Alex Buckley occupava lo schermo del televisore nel soggiorno di Laurie. «Divenne nota al pubblico come Cenerentola», stava raccontando in un tono solenne, «ma per sua madre è sempre stata Susan. E questa sera, il sette maggio, a venti anni esatti dalla sua morte, speriamo che anche per voi sia di nuovo Susan. Il suo caso è ora ufficialmente chiuso.»

Il programma terminò in una salva di applausi. Erano tutti riuniti a vederlo insieme: Laurie, suo padre, Timmy, Alex stesso, Grace, Jerry. Si era unito alla comitiva anche Brett Young. Era così contento dello show da aver offerto un biglietto d’aereo anche a Rosemary, Nicole e Gavin, perché andassero a New York ad assistervi con loro.

«Congratulazioni», disse Leo levando la sua bottiglia di birra per un brindisi. «A Under Suspicion

Tutti fecero tintinnare i bicchieri, anche Timmy che aveva del succo di mela nel suo, poi qualcuno gridò: «Vogliamo un discorso, Laurie!»

«Discorso, discorso», intonarono tutti i presenti in coro.

Laurie si alzò dal divano. «Mai che si possa festeggiare qualcosa in pace», scherzò. «Per prima cosa Under Suspicion è sempre stato un progetto collettivo. Lo show non sarebbe lo stesso senza Alex e probabilmente non lo si sarebbe potuto nemmeno realizzare se non fosse per Jerry e Grace. E credo che sia giusto ricordare che questa volta Jerry ha parato un calcio di rigore in più a favore della nostra squadra.»

La sua battuta suscitò qualche commento di solidarietà per l’assistente. Due mesi prima non avrebbe nemmeno immaginato di fare dell’umorismo su quella terribile aggressione, ma Jerry si era rimesso in salute perfetta e l’uomo che l’aveva aggredito, Steve Roman, era morto. Jerry stesso ci scherzava sopra dicendo che si era preso una batosta per il brutto vizio di uscire di nascosto a comprarsi cibo spazzatura.

«Quanto a Timmy e Leo», seguitò Laurie, «direi che avreste dovuto far pressione sullo studio per essere elencati nei credits.»

«Quello sì che mi sarebbe piaciuto», commentò tronfio Timmy.

«Ehi, non dimentichiamo un’ovazione per quello che firma gli assegni», protestò scherzosamente Brett. «E che ha fatto in modo che andaste in onda il sette maggio.»

«Grazie di avercelo gentilmente ricordato, Brett. E sono sicura che il fatto che il sette di maggio cada nel periodo in cui gli inserzionisti comprano gli spazi pubblicitari sia assolutamente una coincidenza. Ma soprattutto», continuò tornando a un tono più serio, «voglio ringraziare Rosemary.»

Ci fu un altro applauso.

«Durante tutta la produzione sei stata tu a ispirarci, dalle prime ricerche fino alle parole con cui Alex ha chiuso il programma. Io non parlo spesso del lutto subito dalla mia famiglia.» Rivolse un sorriso affettuoso a Timmy e Leo. «Perdere una persona amata è abbastanza dura, ma non sapere chi è stato o perché è una tortura a modo suo. Per me ogni giorno è stato un po’ migliore di quello prima da quando finalmente abbiamo avuto le nostre risposte. Spero che lo stesso valga anche per te.»

Rosemary si asciugò una lacrima. «Grazie con tutto il cuore», mormorò.

Laurie guardò Nicole consolarla posandole una mano sulla schiena. Rosemary aveva deciso di perdonare Nicole per aver così a lungo ritardato l’identificazione dell’assassino di Susan, ma Laurie sapeva che il perdono vero avrebbe richiesto del tempo.

Grace, sempre pronta a risollevare gli spiriti nel momento giusto, saltò in piedi e cominciò a riempire i bicchieri. «Dunque io sono la sola ad aver beccato Keith Ratner su Morning Joe oggi? Sembra che abbia avuto un nuovo tipo di conversione.»

Avendo fatto volutamente in modo che coincidesse con la messa in onda di Under Suspicion, il giro di Keith dei talk-show era pubblicizzato come uno «sguardo dall’interno» sugli Apostoli di Dio. Martin Collins era già stato incriminato di diversi casi di abuso di minori in base ai video trovati a casa sua. Secondo il detective Reilly, la procura federale stava preparando contro di lui anche un caso di associazione a delinquere, accusando Collins di aver usato la sua organizzazione religiosa come un’impresa criminale dedita ad attività illegali dal furto alla corruzione e all’estorsione, fino ai suoi personali reati di pedofilia. Keith non solo collaborava con la polizia, ma usava il suo ripudio della chiesa per tornare sotto la luce dei riflettori.

«Be’, il suo giro promozionale sta funzionando», disse Laurie. «Una mia amica che lavora nell’editoria mi ha detto che è in corso una guerra al rilancio per accaparrarsi il suo libro di memorie. Anche Madison e Frank Parker ne approfittano per farsi pubblicità. Ieri Variety ha scritto che Frank ha assegnato a Madison una parte piccola ma ‘di sicuro valore come rentrée’ nel suo prossimo film. Interpreterà una spietata donna d’affari pronta a tutto pur di far carriera.»

«Quando si dice una parte tagliata su misura!» commentò Leo.

Quando Rosemary fu sul punto di andarsene, si trattenne alla porta per un lungo abbraccio con Laurie. «Credo che tu e Susan sareste state grandi amiche. Non perdiamoci di vista, ti prego. Per me vuol dire molto.»

«Non succederà», la rassicurò Laurie. L’approvazione di Rosemary aveva per lei più valore di qualunque indice di ascolto o premio che il suo programma potesse conquistare.

Alex fu l’ultimo ad andarsene. «Congratulazioni, Laurie», disse sulla soglia. «Lo show è stato spettacolare.» Fu sul punto di baciarla su una guancia, poi quasi senza volerlo aprì le braccia e lei accettò in silenzio il suo invito. Le loro labbra si incontrarono e per un lungo minuto rimasero così, stretti l’uno all’altro.

«Laurie», disse Alex quando si furono separati, «voglio che una cosa sia chiara. Io non sono affatto il farfallone che descrivono nelle rubriche di gossip. Sono un uomo disperatamente innamorato di te e disposto ad aspettare.»

«Non me lo merito», mormorò Laurie.

«Invece sì. E saprai quando sarà venuto il momento giusto.»

Si sorrisero. «Non ci metterò troppo», sussurrò Laurie. «Promesso.»

Si accorsero in quel momento di una piccola presenza nel corridoio che portava al reparto notte. Timmy li guardava con un sorriso beato. «Forte!»