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Il sole stava tramontando su Tarker’s Hollow, e Ainsley si stava affrettando a finire di pulire casa.

Aveva pulito fino all'ultimo momento possibile. Il primo piano era ora scintillante e fragrante, oltre che vuoto. E naturalmente si era accertata che la sua stanza fosse pulita, a posto e accogliente. Aveva anche staccato il poster di Harry Potter.

Mentre si passava della lozione sulle gambe, Ainsley si chiese come sarebbe andata la serata. Era abbastanza sicura che Clive sapesse cosa stava succedendo, anche se naturalmente forse non era così. Sembrava che fosse cresciuto e diventato un ragazzo piuttosto modesto.

Scivolando nell'accappatoio per andare in camera e vestirsi, sentì bussare un ratta-ra-tatta alla porta. Ainsley si bloccò. Non avrebbe dovuto già essere qui.

Mentre lei esitava, la bussata si ripeté. Questa volta si rispose da sola con due piccoli colpi finali.

Probabilmente era solo qualche idiota che voleva altra roba da casa. L'avrebbe mandato via velocemente e si sarebbe vestita per Clive in un lampo.

Saltellò giù per le scale e aprì parzialmente la porta d'ingresso.

Era Clive. Oh dio, era lui.

“Hey, Ainsley!” tuonò. Il suo bel viso proruppe in un sorriso felice.

“Ciao, Clive. Mi dispiace tanto, non ti aspettavo ancora per qualche minuto,” cinguettò Ainsley, “per favore, entra. Io corro di sopra e mi vesto.”

Lui entrò ed entrambi guardarono il salotto completamente vuoto e l'arco che dava nella sala da pranzo, anch'essa deserta.

“Wow,” disse Clive, “bel posto.”

Ainsley non sapeva cosa dire. La famiglia di Clive viveva in una delle case a due livelli degli anni '60 giù nella zona sud della città. Era possibile che stesse notando i soffitti alti e la lavorazione in legno della casa vittoriana? O stava facendo una battuta perché era vuota?

Si cautelò in ogni caso ridendo e poi dicendo d'impulso: “Oggi ho regalato un po' di cose, ero sopraffatta da tutti i mobili vecchi che c'erano.”

“Forse c'era anche qualcosa di valore, Ainsley.” le fece notare Clive.

“È vero, ma pensavo che non valesse la pena perderci tempo. Avrei dovuto organizzare tutto. Mi rende un po' triste disfarmi delle cose dei miei genitori.”

Clive annuì e lei annuì in risposta. Ci fu una breve pausa impacciata.

“Perché non ti..?” cominciò Ainsley, poi si rese conto che in casa non c'era rimasta nemmeno una sedia. Desiderò veramente darsi uno scappellotto sulla fronte.

“Hai ancora un tavolo da picnic fuori sul retro?” chiese Clive.

“Sì!” esclamò Ainsley. “Vuoi aspettarmi lì fuori?”

“Certo.” disse lui, dando un'occhiata giù all'accappatoio e poi distogliendo velocemente lo sguardo.

Ainsley non poté fare a meno di stringersi l'accappatoio sul davanti prima di sgambettare su per le scale fino in camera da letto. Si vestì più velocemente possibile e cercò di non pensare a come stesse andando.