Il cuore di Ainsley era pieno fino a scoppiare.
Erik la circondava. La menta del suo shampoo era nei suoi capelli. Il suo profumo era sulle lenzuola e sui cuscini su cui lei stava. Le sue braccia erano piantate ai lati del viso di lei e il suo corpo teneva fermo quello di lei sul letto.
Lo guardò dal basso, negli occhi. Spesso, lui aveva un modo timido di guardare giù, che la lasciava ad ammirare le sue ciglia nere.
Quella sera incontrò i suoi occhi, che le raccontarono una storia di fiducia e amore così potente che voleva distogliere lo sguardo.
Invece, Ainsley chiuse gli occhi e si sollevò per dargli un bacio.
Lui rispose immediatamente. Era tutta la sera che la trattava come se fosse troppo delicata, ma quel bacio parlava di fame appena controllata.
Una delle mani di Erik si chiuse a pugno tra le lenzuola sopra alla testa di Ainsley, con l'altra le accarezzava la mascella con il pollice, aprendole di più la bocca in modo da poterla divorarle.
Gli circondò i fianchi con le gambe, tirandolo ancora di più contro di sé. Sembrava potersi fondere con lui, se solo fosse potuta arrivare abbastanza vicino.
Lui rispose con un borbottio e affondò i fianchi dentro di lei. Ainsley poté sentire la sua lunghezza, dura e calda contro la coscia.
Perché non era già dentro di lei? Sarebbe morta se non avessero fatto l'amore ora. Piagnucolò e cercò di mettersi in una posizione migliore per riceverlo.
“Piano, amore, piano.” sussurrò lui. “Mi prenderò cura di te, non ti preoccupare.”
Ma si tirò via dalla sua presa.
Mentre si spostava per protestare, lui scivolò dentro il letto. Appoggiandosi su un fianco, le mise una mano tra i capelli e usò l'altra per accarezzarle il seno.
“Sei così bella.” disse, sognante.
Fece affondare la testa giù per coprirle i seni di teneri baci.
I suoi capezzoli si inturgidirono immediatamente, ma lui le coccolò e adorò ogni seno, piano, prima di prenderglieli in bocca, calmandola ed eccitandola insieme.
Troppo presto, si tirò di nuovo indietro e le fece correre le dita sul ventre.
Ainsley istintivamente tirò in dentro la pancia.
“No.” disse fermo, spostandole la mano sulla guancia e forzandola a guardarlo negli occhi.
Ainsley fece una smorfia.
“C'è qualcosa di te che non vuoi che io veda?” chiese.
“Io...Io...”
“Ti adoro, Ainsley, e venero ogni centimetro del tuo corpo sexy. Un giorno riempirò questo splendido ventre con i miei bambini. Puoi restare abbottonata con chiunque altro al mondo, se vuoi. Ma non con me. Mi farai entrare.”
Lacrime spuntarono sotto le palpebre di Ainsley, e lei annuì.
“Non piangere. Stasera non si piange.”
Erik le baciò gli occhi e la fronte. Le baciò il petto, spingendole i seni insieme in modo che gli circondassero il viso.
Fece affondare la faccia nel suo ventre, baciandola e strofinandole la ruvida barba corta sulla pelle, finché lei non rise e scalciò sotto di lui.
Tirò su il viso e sorrise trionfante. Era così sexy con le fossette e gli occhi arricciati, era così felice, giocoso, sicuro di sé.
Senza preavviso si rituffò giù, aprendole le cosce.
Ainsley trattenne il fiato e aspettò, confusa per la trepidazione.
Alla fine, sentì la lingua di lui accarezzarle dolcemente l'apertura.
Istantaneamente, i suoi fianchi si mossero, e lei sentì un suono che si rese conto essere il proprio gemito disperato.
Erik rispose con maggiore pressione e lunghi colpi tranquilli della lingua.
Il suo ritmo lento e costante stava facendo impazzire Ainsley.
“Per favore.” sussurrò.
“Per favore cosa?”
“Per favore, di più.”
Le sorrise accanto alla coscia.
Un attimo dopo, sentì il suo dito caldo e ruvido contro di lei. Si fece strada senza fretta tra le sue pieghe delicate.
La vagina di Ainsley si contorse su se stessa, come cercando di attirare più a fondo il suo dito.
“Ragazza insaziabile.” disse lui, e le infilò il dito un po' più dentro.
Ainsley gridò, frustrata.
Erik rise.
“Non possiamo prendercela comoda, stasera?”
“No!”
“Okay, dammi ancora un minuto.”
Non aspettò una risposta, ma invece continuò il suo gioco.
Quando il dito di Erik arrivò vicino al punto magico dentro di lei, Ainsley era arrivata al limite.
“Per prima cosa verrai per me, amore.”
Abbassò di nuovo la testa e le prese il clitoride disteso in bocca, usando la lingua. Il suo dito dentro di lei andava in cerchio intorno a quel punto che la faceva gemere. Agganciando dentro di lei, succhiò forte.
Ainsley venne in un impeto vertiginoso.
Appena il piacere cominciò ad affievolirsi, cominciò a lavorare di nuovo su di lei.
“No, no non posso, non ancora. Per favore...”
“Shhhh...”
In pochi momenti l'ebbe riportata di nuovo in uno stato febbrile. I suoi fianchi si muovevano convulsi, e gli teneva stretti i capelli nelle mani.
Sostituì la lingua con una mano e la guardò negli occhi.
“Ainsley, sei così bella.”
Lei riuscì solo ad ansimare e mugolare in risposta.
“Voglio fare l'amore con te ora, per favore.”
“Sì.” lo pregò Ainsley.
“Sì.” disse lui con un sorriso, mentre strisciava su verso di lei.
Ancora una volta, le braccia di Erik incorniciavano la testa di Ainsley. Il suo cuore tuonava, e lui profumava di Ainsley e di sudore e del proprio meraviglioso odore.
Ainsley gli mise le braccia intorno al collo.
“Ti amo, Erik.”
“Ti amo, Ainsley Connor, per sempre.”
I loro sguardi si unirono, e lui le entrò lentamente dentro. Il piacere era così dolce, ma l'amore nei suoi occhi lo era ancora di più. Le lacrime minacciarono di nuovo di uscire, e Ainsley non cercò di combatterle.
“Stai piangendo?” sussurrò lui.
Lei annuì.
“Sono così felice.” sussurrò.
Il sorriso che ebbe come risposta le fece sciogliere il cuore.
“Vieni ancora per me, amore.”
Lei voleva protestare.
Prima che lo facesse, Erik fece scivolare il suo membro rigido dentro di lei. Restò immobile, ringhiando di piacere, ma cercando di darle tempo di allungarsi e farlo entrare.
E Ainsley seppe che sarebbe venuta di nuovo, era inevitabile.
Appena cominciò a tremare, lui spinse a fondo dentro di lei.
“Guardami negli occhi.” chiese.
Ainsley aprì gli occhi, riluttante a farlo guardare nella sua anima nel momento in cui cadeva a pezzi, ma sapendo che poteva farlo: era sua.
Lui accelerò il ritmo. Poteva sentirlo gonfiarsi e pulsare dentro di lei, e i suoi occhi cominciarono a supplicarla.
Spinse Ainsley oltre il limite, e venne in un mille piccoli pezzi, gridando il suo nome.
Il viso di Erik si bloccò. Il suo piacere sembrò andare avanti e avanti e avanti. Aveva gli occhi di un angelo. Sembrava perso e ritrovato insieme. Ainsley era ipnotizzata.
Alla fine, le ricadde sul petto. L'ultima cosa che si ricordò era la sensazione delle sue dita che le si intrecciavano tra i capelli, mentre lei si addormentava.