24.

Ci incamminiamo verso la zona più hipster della città, e mi accompagna in un tour improvvisato. A mio parere ci stiamo allontanando sempre più dal b&b ma non obietto mentre ammiro le vetrate delle eleganti palazzine di uffici open space che costeggiano la via. Entriamo in quello che sembra un grande cinema trasformato in caffè alla moda. Il menu è il sogno dei vegani.

«Prendo un latte macchiato decaffeinato magro australiano, grazie», dice accomodandosi.

Ordino e porto i caffè dov’è seduta contando quanti euro mi restano.

«Devo chiederti come ti chiami. Sto imparando dai miei errori.»

«Eva. Piacere di conoscerti, Josh.» Mi stringe la mano. Andrebbe molto d’accordo con zio Peter. «Sei britannico, vero? L’altro giorno stavo leggendo un articolo in cui dicevano che l’ottantatré percento degli uomini britannici che muoiono ad Amsterdam vengono ritrovati nei canali, perciò è meglio che tu stia attento», afferma sorridendo.

Il piacere è tutto mio.

«Inizi così una conversazione, citando i dati sui morti?»

Prendo mentalmente nota di non avvicinarmi troppo all’acqua.

«Non sempre, ma sono dati validi, no?»

Rido per la sua eccentricità.

«Come hai scoperto la mia ricerca?» chiedo.

«Mi sono appena lasciata con la mia ragazza, o meglio dovrei dire che lei ha lasciato me. È successo alcune settimane fa. Stavo dicendo a una delle mie migliori amiche che non ci sono più storie romantiche…»

Oggi hanno tutti il cuore a pezzi? Pensavo di possedere l’esclusiva.

Cerco di consolarla, ma parla tanto in fretta che non riesco a proferire parola.

«Quindi, per farla breve – non è così che dite voi, ragazzi? – questa amica mi ha raccontato della tua pagina e, be’, adesso mi appassiona seguire gli sviluppi. Penso che sia molto romantico. Vorrei che qualcuno venisse a cercarmi. Che cosa strana che mi sia imbattuta in te. Aspetta un attimo, devo solo mandare un messaggio alla mia amica per farglielo sapere.»

Prima che possa obiettare, mi caccia il cellulare davanti al viso e scatta una foto, accecandomi con il flash.

«Oops, non so perché il flash fosse inserito. Lascia che ne faccia un’altra.»

È questo che si prova a essere una celebrità?

«Julia sarà così invidiosa. Ora sento se vuole raggiungerci.»

Si mette a scrivere un messaggio all’amica.

«Bene, cosa stavo dicendo? Ah, sì, così ho scoperto il tuo account dopo la rottura con la mia ragazza.»

«Mi dispiace per te. Adesso stai bene?»

«Non voglio parlare di me. Sei tu quello famoso, Josh. Pensi che questa Ragazza dei girasoli sia qui ad Amsterdam, no?»

«Be’, non era a Monaco, perciò spero di sì. Sto esaurendo le alternative. Non posso permettermi di andare a Tokyo o a Filadelfia.»

«Sai, se non fosse qui, ci sono molte altre belle donne ad Amsterdam. E non devi neppure pagare…» ammicca platealmente.

«Oh no, non…» Per poco il tè alla menta non mi va di traverso.

«Non c’è problema, qui abbiamo una mentalità molto aperta, Josh.»

«Belle, dalla mentalità aperta, quali altre caratteristiche hanno le persone qui?»

«Andiamo tutti, ehm, come si dice, dritti al sodo?»

«Sì, dritti al sodo. Intendi, diretti?»

«Sì, siamo tutti molto diretti in Olanda. Diciamo quello che pensiamo. La cosa buona è che non devi preoccuparti che stia dicendo la verità o no. Sono sempre onesta. Se non voglio vederti, ti dico di toglierti dai piedi. Ma oggi non sarò così con te, è il tuo compleanno!»

Con tutta l’eccitazione di oggi mi sono quasi dimenticato che è il mio compleanno. Immagino che Jake e Jessie abbiano informato il mondo intero.

«C’è qualcosa che non sai di me?»

«Non lo so. Mi sembra un bel gioco. Dimmi qualcosa che non so di te.»

«Quest’anno faccio a testa o croce per prendere le decisioni più importanti.»

Mi pento di averlo detto prima ancora che mi esca di bocca, soprattutto perché Jake mi ha raccomandato di non parlarne mai, ma sono stanco, ed è la prima cosa che mi viene in mente.

«Questo non lo sapevo. È così strano… però figo. Oh, è troppo divertente. Dai, chiediamo qualcosa alla moneta.»

Non so se Eva sia sotto l’effetto di qualcosa o se sia naturalmente così esaltata.

«Non è un giocattolo.»

«Chiedile se devo farmi un altro drink.»

Puoi usare una moneta tua.

La lancio per accontentarla. Croce.

«Chiedile se devo uscire con Julia venerdì.»

Di questo passo potremmo andare avanti tutta la sera.

Testa.

«Chiedile se devo cominciare a vedermi con qualcuna.»

«Penso che adesso la moneta sia un po’ stanca.»

«Allora Josh, a che ora iniziamo la ricerca domani?»

«Hai intenzione di venire con me, vero?»

«Avrai bisogno di qualcuno del luogo che ti aiuti e che probabilmente ti dia una mano quando troverai questa ragazza. Non sembri disinvolto con le donne, se posso dirlo.»

Diretta, eccome.

«È meglio inoltre che chieda io di lei al posto tuo. A essere onesta, hai un po’ l’aria di uno stalker.»

E due.

«Non hai un lavoro o qualcosa di meglio da fare?»

«No, domani è il mio giorno libero. Perfetto, no? Se ci vedessimo, diciamo, alle nove al museo Van Gogh e partissimo da lì?»

Prende la borsa e la giacca con un solo movimento e si allontana veloce prima che possa chiederle le indicazioni per il mio b&b.

Molto più tardi di quanto mi aspettassi, dopo aver avuto accesso al wi-fi gratuito del caffè – Martin Router King – per cercare le informazioni, entro incespicando nella reception. Mi schianto sul letto appena metto piede nella stanza. Sono troppo stanco per chiamare Jake e Jessie e mi ricordo di non aver mai richiamato il nonno. Mi chino per aprire la borsa e mi accorgo di essermi completamente scordato della mia torta di compleanno. La prendo, ormai tutta rotta e schiacciata, e spengo una candelina immaginaria.

Esprimo il desiderio di trovarla domani.