CAPITOLO 22

Genova, domenica 7 settembre

Inaspettatamente ho dormito. E bene.

La Petri è già al lavoro e, quando le chiedo di raggiungermi nel mio ufficio, arriva subito.

– Notizie sulla Novaro?

– Per ora è rimasta in silenzio, ma un po’ di prove le abbiamo.

Annuisco e aggiungo a bassa voce: – Per l’omicidio Descalzo, non per la Ratto. – Colgo la sua occhiata. – Per quello che le ha fatto non avrò prove.

È già pomeriggio quando arriva la telefonata di Crema. Sembra eccitato da quanto sta trovando: il fratello di Bertini frequentava la palestra Fitness all’epoca dei delitti, ne ha appena avuto la conferma. Mi dice che la dottoressa Bonamico, e veramente l’ha chiamata Giulia, è davvero soddisfatta, anche a lei dava fastidio quel caso lasciato inconcluso. Interrogheranno Ettore Bertini.

Mi chiede se penso che fosse complice del fratello e rispondo di no, non un complice attivo, ma probabilmente qualcosa aveva intuito.

È sembrato soddisfatto che l’assassino genovese fosse soltanto un imitatore del suo. Ho capito che in questi anni doveva essergli rimasto un piccolo dubbio di non aver individuato correttamente il killer dei dadi.

Fran direbbe che gli mancava la matematica certezza. Quella che non avrò per l’omicidio di Angela Ratto.

Più parlavo e più sentivo la soddisfazione nella voce di Crema.