CAPITOLO 25

Genova, mercoledì 10 settembre

La telefonata di Crema arriva nel tardo pomeriggio. Sembra soddisfatto, anche un po’ eccitato. Ma ha meno anni di me, forse qualche illusione in più.

Chiama per dirmi che Ettore Bertini ha ricordato, e c’è un po’ di ironia nella sua voce, che il fratello si occupava dell’appartamento di una parente anziana, da anni in casa di riposo. Quell’alloggio in via Dante Di Nanni non aveva voluto venderlo, anche se avrebbe reso parecchio.

Erano andati e stavano trovando materiale molto interessante, attrezzatura per registrazioni. Appena possibile mi avrebbe fatto sapere.

Appena la telefonata era iniziata avevo inserito il vivavoce perché la Petri, seduta davanti a me, potesse ascoltare.

E l’ho vista sobbalzare quando Crema ha detto il nome della via.

Appena riattacco le chiedo cosa c’è.

– Via Dante Di Nanni, commissario! – Anche lei sembra eccitata come Crema, soltanto io sono privo di entusiasmo?

– E allora?

– Novaro Clara abitava in via Dante Di Nanni.

– Ricordi il civico? – E ho già il cellulare in mano.

Me lo dice e chiamo Crema per chiedere l’indirizzo completo.

Dopo neppure dieci minuti so che la Novaro abitava porta a porta con il nascondiglio di Bertini.

E la risento. Non aveva detto “quella stupida” ma “quello stupido”. Stava parlando di Bertini Gianluca.