Un libro non finisce mai quando scrivi l’ultima parola sul foglio o sul computer, ma quando dopo mesi e mesi di lavoro, appuntamenti, chiacchierate, spunti, idee e riflessioni la tipografia sforna la prima copia. Ed è proprio in quel momento che ti rendi conto che solo per una minima parte è merito tuo. La storia che avete appena letto, infatti, non esisterebbe così com’è se Mariacarmela non avesse letto la prima stesura dandomi consigli essenziali.
Se Monica e Simone non me l’avessero letteralmente strappato dalle mani conducendolo da Sabrina che ama i libri come poche altre persone.
Se Ilaria, nel suo ruolo di editor, non avesse lavorato sul testo in modo puntuale, sensibile e risolutivo in molti passaggi.
Se Frida e Giovanni non se ne fossero presi cura ancora prima che uscisse.
E soprattutto se tanti amici e semplici conoscenti con le loro storie e racconti, a volte drammaticamente divertenti, non avessero dato corpo a molti dei miei personaggi: su tutti Gianni e Roberto meritano una menzione e un abbraccio particolare.
Se i miei figli, Enrico e Giampiero, non passassero ore e ore su YouTube.
Se la Roma non mi avesse fatto solo disperare in tutti questi anni.
Se non avessi, almeno una volta, avuto paura di perdere tutto quello che avevo e non mi fossi salvato in calcio d’angolo, perché è vero che l’amore è finché resta, ma non è detto che debba finire per forza. Anzi.