Come per ogni mio romanzo che ha per protagonista Roy Grace, ho un debito incalcolabile nei confronti di tantissime persone nei settori più disparati, che hanno generosamente dato il loro sostegno, i loro consigli o il loro tempo alla mia ricerca.
A cominciare dagli agenti, ex agenti e personale di supporto della polizia del Sussex, del Surrey e di altre forze dell’ordine nel Regno Unito e all’estero: il commissario capo Giles York, medaglia al valore della Regina; il capo della polizia Katy Bourne; il sovrintendente capo Nev Kemp; l’ex sovrintendente capo Graham Bartlett; il sovrintendente Paula Light; il sovrintendente Paul Furnell; il sovrintendente Nick May; l’ispettore capo Jason Tingley; l’ispettore Bill Warner; l’ex ispettore capo Trevor Bowles; l’ispettore Andy Kille; il sergente Phil Taylor; il sergente Lorna Dennison- Wilkins; l’agente Martin Light; l’agente Paul Quinn; l’agente Scott Kendal e tutta l’unità speciale ricerche; Suzanne Heard; Katie Perkins; Jill Pederson; Ray Packham, ex membro dell’unità Crimini Tecnologici; l’investigatore della scena del crimine Chris Gee; il funzionario di supporto Tony Case; il giudice di pace Juliet Smith, alto sceriffo dell’East Sussex; e da ultimo, ma al tempo stesso prima di tutti gli altri, il mio caro amico e alter ego di Roy Grace, l’ex sovrintendente capo David Gaylor, modello di riferimento per la carriera di Roy.
Grazie a chi mi ha fornito inestimabile aiuto medico, scientifico e tecnico: il dottor Wilfrid Assin, il dottor Neil Haughton, Ian Maclean, il dottor Haydn Kelly, il dottor David Veale, Michael Beard, Tara Lester, Andrew Davey, Janet Blainey, Nigel Ostime, Brian Price, Derek Middlehurst, il dottor Mark Howard, il dottor Nigel Kirkham, padre Martin, Hans Jürgen Stockerl, Wolfgang Barth della Drogennotdienst di Francoforte, Annette Lippert, e una menzione speciale a Sigrid Daus e alla Klinikum Schwabing di Monaco per il loro enorme aiuto per questo libro.
Anche se scrivere è un compito solitario, ci sono molte persone che lavorano all’editing, alle vendite e al marketing, senza la cui presenza non ci sarebbe, semplicemente, nessun libro. A cominciare dal mio guru informatico Chris Webb del MacService, la mia agente Carole Blake e la sua squadra, il mio editor Wayne Brookes, Geoff Duffield, Anna Bond, Sara Lloyd e tutto lo staff della Pan Macmillan. E poi la mia squadra negli Stati Uniti: Andy Martin, Marc Resnick, Hector DeJean, Paul Hochman, Elena Stokes, Tanya Farrell, e tutto il resto del Team James USA. E ancora la mia redattrice Susan Opie e i miei addetti stampa Sophie Ransom, Becky Short e Tony Mulliken.
Sono fortunato ad avere una talentuosa squadra di supporto che mi aiuta a perfezionare il manoscritto molto prima che arrivi al mio agente e all’editore e che mi dà una mano con la gestione del Team James UK: la mia assistente personale Linda Buckley, la mia contabile Sarah Middle, Helen Shenston, Anna Hancock, Martin e Jane Diplock, Susan Ansell, Lara Loveys. E naturalmente i ringraziamenti non sarebbero mai completi se non citassi anche i nostri cani, che sono i primi a farmi sapere che ho passato troppo tempo con il naso davanti allo schermo e che ho bisogno di una passeggiata: Oscar e il cucciolo appena arrivato, l’adorabile labradoodle Spook.
E infine quest’anno ci sono stati alcuni addii. Riposino in pace: Elsie Sweetman, ex responsabile anatomopatologa dell’obitorio di Brighton & Hove, a cui si ispira Cleo Morley, un personaggio fantastico, meraviglioso; il dottor Dennis Friedmann, illustre psichiatra che in molti libri mi ha dato una grandissima mano a dare forma ai personaggi, specialmente a quelli cattivi; Phoebe, la nostra adorata femmina di pastore tedesco morta a tredici anni, una bella età, ma sentiremo sempre la sua mancanza con profondo affetto.
E soprattutto grazie a voi, miei lettori. Le vostre email, i tweet, i post su Facebook e sul blog mi sono costantemente di grande incoraggiamento. Continuate così! Mi fa piacere sentirvi!
Peter James
Sussex, Inghilterra
scay@pavilion.co.uk