«Il dottor Crisp è rimasto in casa tutto il giorno. Questo significa che siamo di nuovo al punto di partenza?» chiese Branson.
«No, non necessariamente. Potrebbe esserci un’altra spiegazione per cui Louise Masters non è entrata in servizio.»
Branson gli rifilò un’occhiata in tralice. «Il rasoio di Occam? Ti ricordi cosa mi hai insegnato?»
«Sì.»
Guglielmo di Occam, un frate del Trecento che per secoli influenzò profondamente il pensiero intellettuale, sosteneva la necessità di tagliar via con un rasoio le ipotesi più complicate per giungere al cuore di un problema. La spiegazione più semplice e più ovvia era dunque, di solito, quella giusta. Un principio che Grace applicava di frequente.
«Quindi Louise Masters, l’ultima della lista del Marchiatore, è scomparsa», disse Branson. «E la spiegazione più semplice non dovrebbe essere che, con Crisp, stiamo guardando nella direzione sbagliata? Con tutta quella roba che abbiamo trovato nella casa mobile di proprietà di Hunter.»
Grace annuì. «Mentre ce ne stavamo qua seduti, ho riflettuto. Crisp e Hunter potrebbero essere molto più collegati di quanto non avessimo ipotizzato in origine... penso che potrebbero perfino essere la stessa persona.» Si stava chiedendo se non avesse infranto la sua stessa regola, quella per cui ad avere un sospetto credibile si rischia di cedere alla tentazione di concentrarsi solo su di lui, ignorando tutto il resto.
Sentiva, però, di essersi sottratto al tranello.
C’era qualcos’altro che aveva ignorato? Qualcosa che gli stava proprio sotto il naso?
Rievocò mentalmente le claustrofobiche pareti della casa mobile. Le foto delle potenziali vittime del Marchiatore. Si sbagliava su di loro? E sul colpevole, invece? Grace adesso aveva un nuovo capo, Pewe, al quale non andava nemmeno a genio. E sapeva fin troppo bene che era in agguato, in attesa che lui sbagliasse qualcosa.
Dove diavolo sei, Louise Masters?
Gli suonò il telefono. «Roy Grace», rispose e sentì l’inconfondibile accento sudoccidentale di Norman Potting.
«Capo, ho delle informazioni che penso ti faranno piacere.»
«Dimmi.»
«Sono appena tornato alla sala operativa uno, dopo la visita ai Cloisters, e ad aspettarmi c’era un messaggio urgente del laboratorio. Avevo mandato ad analizzare il Post-it su cui Crisp mi aveva scritto il numero di cellulare, in cerca di DNA e impronte.»
«Quindi?»
«Ho richiamato il laboratorio. Il DNA ha una forte corrispondenza con il sangue trovato a casa di Freya Northrop, giovedì.»
«Quanto forte? Combacia?» Grace avvertì una scarica di adrenalina.
«Ci sono un sacco di cifre e calcoli che dovrei farmi spiegare», disse Potting. «In sintesi, però, la prova è concludente. C’è una possibilità su un miliardo che non sia Crisp. È sufficiente?»
«Ce lo faremo bastare!» disse Roy Grace, con un enorme sorriso che gli spuntò in faccia. Ringraziò Potting e chiamò subito il responsabile degli eventi critici.