––––––––
Caro papà,
ho una cosa enorme da dirti. Non riesco quasi a crederci nemmeno io! So bene che una telefonata, se è la telefonata giusta, può cambiare la tua vita per sempre. Mi è già successo una volta, ma ovviamente in negativo, il giorno in cui sei morto. E ora è accaduto di nuovo, ma stavolta credo sia in modo positivo. Voglio dire, questa senz’altro è una buona cosa. Ma è anche così grande che spero davvero di esserne all’altezza.
Volevo già scriverti per raccontarti che sono stata al cinema con Liam e gli altri. E ovviamente è stato bellissimo. Siamo stati così bene e lui è così divertente... Non riesco ancora a credere di piacergli, per questo rimango sempre sorpresa per le cose gentili che mi dice. La parte migliore però è stata che lui mi ha tenuto la mano durante il film e io ho avuto le farfalle nello stomaco per tutto il tempo. È bellissimo piacere a qualcuno di così carino.
Mamma mi è venuta a prendere e mi ha riportata a casa. Ero nella mia stanza e stavo per scriverti, quando è entrata per dirmi che c’era la Signorina Fraser al telefono.
Sono rimasta un po’ interdetta. Ieri, alle prove, sembrava che andasse tutto bene. Abbiamo provato l’intero spettacolo (io suggerivo le battute, come al solito) e abbiamo discusso i costumi, poi la Signorina Fraser è rimasta a parlare con i ragazzi che si occupano delle luci. Angela è rimasta lì per tutte le prove, cosa abbastanza insolita perché ultimamente va sempre via in anticipo. Ho notato che aveva con sé il suo clarinetto, in una borsa di pelle color oro, e aveva addosso un vestito molto elegante e delle scarpe basse color oro col cinturino.
Quando ho visto quel vestito, ho guardato Liam con una faccia strana e lui mi ha sussurrato che Angela doveva fare un’importante audizione dopo le prove. L’orchestra giovanile regionale, probabilmente.
Tutti i suoi amici le gironzolavano intorno, mordicchiandosi le unghie, come se fossero più nervosi di lei. Lei si limitava a scuotere i capelli come se la cosa non le importasse affatto. Io l’ho ignorata. Per fortuna, a lei non devo mai suggerire le battute, perché nel suo caso non so se riuscirei ad essere molto gentile.
Comunque, a quanto pare Angela è andata a quella audizione. E, come era prevedibile, l’ha vinta. È incredibile come una persona possa avere così tanti talenti in tutto ciò che fa. Io per questa cosa un po’ la odio, anche se so bene che non è colpa sua se è così brava. Però di sicuro è colpa sua se è così arrogante al riguardo. Forse è questo che odio di lei. Comunque, dicevo, ora è diventata il primo clarinetto dell’orchestra giovanile regionale. E tra quattro settimane andrà a suonare con loro all’Opera House di Sidney.
Sua madre ha telefonato alla Signorina Fraser per dirle che le prove dell’orchestra sono ogni venerdì sera e sembra che lei non possa saltarne nemmeno una, perciò dovrà lasciare lo spettacolo.
«Mi dispiace,» le ha detto al telefono, «ma questa è una grandissima opportunità per Angela, soprattutto ora che ci sarà il concerto all’Opera House. Siamo sicuri che capirà.»
Non penso che la Signorina Fraser sia stata così comprensiva. Anzi, credo si sia abbastanza arrabbiata. Di sicuro mi è sembrato che fosse piuttosto scocciata con Angela, quando le ho parlato al telefono e ho avuto con lei questa conversazione.
Signorina Fraser: Jazmine, ho delle brutte notizie.
Io: Ah, che succede?
Signorina Fraser: Angela lascerà lo spettacolo. Ha degli impegni più importanti e urgenti. E Il Giardino Segreto è l’ultimo della sua lista.
Io (un po’ a disagio): Ah, davvero? Se ne va? Immagino non sia una buona cosa.
Signorina Fraser: No, infatti. A due settimane dallo spettacolo, e con lei nella parte principale, abbiamo un bel problema.
Io (che mi chiedevo perché mi stesse raccontando queste cose): Eh, sì. Non manca molto. Cosa si può fare?
Signorina Fraser: Questo è il motivo per cui ti chiamo. Tu conosci la parte e ti ho vista recitare. Credo tu sia l’opzione migliore, a questo punto.
Io (completamente bloccata, senza riuscire a dire nulla): ehm... ah... eh...
Signorina Fraser: Jazmine? Sei ancora lì?
Io: Sì. Mi scusi. È che non so proprio che dire.
Signorina Fraser: Beh, dovresti darmi una risposta. Ti sto chiedendo se vuoi fare tu Mary.
Io: Non credo di essere capace. Cioè, io non sono un’attrice. Non l’ho neanche fatto il provino.
Signorina Fraser: Jazmine, credo tu abbia dimostrato a me e a te stessa che ci sono molte cose che credi di non sapere fare, ma che in realtà riesci a fare benissimo. Non ho bisogno di dirti quali sono. Posso dirti invece che io credo che tu sia in grado di farlo. E che mi piacerebbe che lo facessi.
Io (cercando di guadagnare tempo): Ma non c’è qualcun altro a cui può chiederlo?
Signorina Fraser: Certo, c’è sicuramente qualcun altro a cui posso chiederlo. In tutta onestà, almeno una dozzina di ragazze verrebbero a portarmi dei fiori ogni giorno per le prossime due settimane, se solo pensassero di potere ottenere la parte. Ma io devo pensare alla produzione, e a realizzare il migliore spettacolo possibile. Ti ho vista recitare in quel ruolo e so che lo sai fare molto bene.
Io (ancora sotto shock): Io... ecco...
Signorina Fraser: Forza, Jazmine. Scegli: sì o no. Io qui sto sentendo ancora la vecchia Jazmine, quella che voleva solo nascondersi e lasciare che la vita le passasse accanto. Eppure nelle ultime settimane ho visto una Jazmine nuova. E sono sicura che tu non vuoi tornare lì dove eri. Cosa vuoi fare?
Io (assolutamente terrorizzata, ma anche eccitata): Ok, lo farò!
Signorina Fraser: Perfetto. Non c’è nessun problema per i costumi, perché hai la stessa taglia di Angela. Questa settimana dovremo lavorare un po’ sulle scene e sulle posizioni sul palco.
Io (con la testa che mi girava): Wow! Non posso crederci!
Signorina Fraser: Faresti meglio a crederci, invece. Andiamo in scena tra due settimane. E prima di allora abbiamo un sacco di cose da fare. Ci vediamo lunedì mattina. Studia bene il copione, mangia in modo sano e dormi molto.
Quando ha riattaccato il telefono, sono rimasta un attimo lì con la cornetta in mano, incredula. Ho una parte in uno spettacolo, ho pensato. No, anzi: ho LA parte nello spettacolo!
Mamma è venuta a chiedermi cosa voleva la Signorina Fraser, ma io non l’ho quasi sentita. Ha dovuto ripetermelo tre volte, senza riuscire a capire la mia risposta. Quando finalmente ha realizzato ciò che stavo blaterando, ha spalancato gli occhi e mi ha abbracciata stretta, poi abbiamo iniziato a saltare e gridare. Non abbiamo parlato d’altro per le due ore successive e lei era eccitata quasi quanto me.
«Voglio venirti a vedere e sedermi proprio al centro della prima fila!»
«Oh, mamma! Così mi metti in imbarazzo. Non puoi semplicemente andarti a sedere in un posto normale in mezzo al pubblico?»
«Non importa dove mi metterò. Io verrò semplicemente a vedere mia figlia!» Mi ha abbracciata di nuovo. «Sono davvero tanto, tanto orgogliosa di te!»
Papà, questa per me è davvero una cosa enorme. Non ho mai fatto nulla del genere prima d’ora. Onestamente, non credo di esserne capace, ma devo dare fiducia alla Signorina Fraser. Se lei dice che posso farcela, devo fidarmi di lei. Ovviamente, sono terrorizzata. Non dal fatto che le altre persone mi guarderanno, ma dalla possibilità di fallire e di deludere te, di deludere mamma e di deludere la Signorina Fraser.
Questa è senza alcun dubbio la cosa migliore che mi sia capitata negli ultimi quattro anni.
Io sono già senza parole, e voglio che tutti gli altri rimangano a bocca aperta.
Con affetto, tua figlia l’attrice
Jazmine Crawford
PS. Questo nome sarà presto scritto sul programma di uno spettacolo!