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Capitolo Quindici

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Erin era ancora in piedi sul primo gradino, quindi i suoi occhi erano alla stessa altezza di quelli di Matthew. Si piegò in avanti e poggiò le labbra su quelle di lui. Matthew avrebbe potuto resistere a quel dolce bacio, se lei non gli avesse mordicchiato il labbro inferiore, provocandogli una piccola scossa e mandando all’aria tutti i suoi buoni propositi. Con un gemito, Matthew le si avvicinò per rendere il bacio più profondo. Ma lei si tirò indietro e lo guidò su per le scale. Matthew la seguì di buon grado. Tutte le sue attente argomentazioni e proteste contro le storie d’amore erano ormai svanite, perse nell’intensità del bacio di Erin.

Senza mai staccare le loro mani allacciate, Erin accompagnò Matthew su per le due rampe di scale. Scivolarono nella sua stanza, illuminata solo dall’abatjour poggiato sul comodino e dal bagliore dei faretti che luccicavano in giardino. A parte lo zampillo della fontana, fuori, l’unico rumore nella casa erano i loro respiri.

“Sto facendo un’eccezione.” Erin lo guardò intensamente, poi si slacciò la giaccia e se la sfilò lentamente. Indossava una semplice maglietta nera ma il cuore di Matthew si mise a battere all’impazzata, come se avesse indossato la lingerie più sexy al mondo. Deglutì rumorosamente, chiudendo le mani a pugno e lasciandole cadere lungo i fianchi. Voleva evitare di toccarla. Per il momento.

“Cosa intendi con ‘sto facendo un’eccezione’?” chiese Matthew. Lei gli prese la mano e lo portò nel patio, poi lo spinse verso il dondolo. Lui si sedette e lei gli salì a cavalcioni in grembo, poggiando le braccia sulle spalle di lui, che le vide la gola pulsare. Matthew moriva dalla voglia di poggiare le labbra in quel punto preciso, per sentire il battito del suo cuore.

“Ho una regola.”

“Se c’è una cosa che ho imparato su di te, è che hai un sacco di regole.” Le mise le mani sulle labbra, con il cuore che gli martellava in petto. “Quale regola stai per infrangere con me?”

“Non sono il tipo da avventure di una notte.” Lo guardò negli occhi, con il dondolo che oscillava lentamente sotto di loro. Il profumo di caprifoglio e vaniglia di lei gli arrivò alla testa, rendendolo stordito e insicuro. Lei si piegò all’indietro e si tolse la maglietta, rivelando un reggiseno di pizzo blu, leggermente più chiaro della tonalità dei suoi occhi. Le dita di Matthew si contrassero per non toccare il suo seno pieno, che al momento si trovava a pochissimi centimetri dal suo viso. Sollevò il viso verso di lei e incontrò il suo sguardo. Entrambi avevano il fiato corto. “Sto facendo un’eccezione.”

“Allora passeremo una sola notte insieme? E basta?”

“Solo una notte.” Erin annuì, poi gli passò le dita tra i capelli e gli spinse indietro la testa, reclamando la sua bocca. Lui gemette, abbracciandola stretta, facendole scorrere i palmi sulla schiena nuda, sulla pelle calda e setosa. Lei si appoggiò contro di lui, che era già pronto ad accoglierla, facendo oscillare il dondolo. Lui la baciò. Non poteva più resistere alla tentazione di sentire ancora il suo sapore. Non ne avrebbe mai avuto abbastanza.

Matthew gemette e iniziò a baciarle il collo, felice di sentirla avvinghiata a lui. Non riusciva più a trattenere il suo bisogno di lei, né il suo desiderio. Le baciò la parte superiore dei seni, poi mise le mani a coppa e li soppesò. Erin si agitò sulle sue gambe e, dopo qualche manovra complicata, si sfilò il reggiseno. Le baciò la pelle rosa, estasiato dal sapore di lei mentre passava la lingua sul capezzolo. Lei mormorò il suo nome, accarezzandogli i capelli mentre lui le stuzzicava la punta del capezzolo con la lingua e poi rivolgeva le stesse attenzioni all’altro seno. Le mise le mani sulle natiche, attirandola ancora più a sé.

Matthew le slacciò i jeans e glieli fece scorrere lungo i fianchi snelli. Poi, fece scivolare la mano nelle mutandine di Erin e constatò che era pronta per lui. Avrebbe voluto togliersi anche lui i vestiti, per sentire la pelle contro la sua e perdersi dentro di lei, ma prima voleva che lei gli crollasse tra le braccia. Mosse la mano, cercando il modo migliore per toccarla, per farla gemere, agitarsi e gridare. Quando infilò due dita dentro di lei, Erin gettò la testa all’indietro e chiuse gli occhi mentre lui muoveva la mano. Premette il pollice contro di lei, disegnando dei piccoli cerchi. A quel punto, Erin gridò e si lasciò andare, mentre delle lunghe e dolci vibrazioni gli intrappolavano le dita.

Lui rabbrividì, immaginando come si sarebbe sentita se lui fosse entrato dentro di lei. Erin riaprì gli occhi, intontita, con la pupilla nera che quasi oscurava l’iride blu, e lui sussurrò: “Voglio vederlo di nuovo, tesoro.”

Lei annuì, scendendo dolcemente dal suo grembo, col fiato corto. Si tolse il resto dei vestiti e, nuda, si voltò verso la camera. “Vieni?”

Erin entrò in camera, con la luce dell’abatjour che sottolineava le sue curve nell’ombra della stanza, e Matthew si alzò per seguirla, con l’eccitazione che gli picchiettava ancora nelle vene, in cerca di sfogo. Dal modo in cui la passione tra di loro si era risvegliata quando l’aveva baciata, non vedeva l’ora di scoprire quanto sarebbero stati focosi insieme. 

Erin prese una striscia di profilattici dal suo kit di emergenza e li gettò sul letto, prima di voltarsi verso di lui. Matthew si fermò sulla porta, con la spalla appoggiata allo stipite, ebbro della vista di lei. Erin fece due passi e lo raggiunse, poi gli tolse la giacca e la gettò sopra la sua valigia color coccinella. Gli sfilò la camicia dalla cintura dei jeans e gli poggiò i palmi sull’addome. Al suo tocco, il respiro di lui si fece corto, mentre le dita di lei correvano leggere sulla sua pelle rovente. Gli sfilò la camicia dalla testa, quindi gli slacciò il primo bottone dei jeans.

Lui non la toccò, voleva che fosse lei a prendere il comando. Lei lo guardò negli occhi, prima di armeggiare con gli altri bottoni. I suoi occhi, scuri e caldi, lo studiavano attentamente mentre finiva di spogliarlo. Poi, gli ricoprì le spalle di baci. Lui fece un respiro profondo, perché il dolce profumo di lei gli faceva girare la testa. Strofinò le nocche sul suo membro, poi lo accarezzò con la mano.

A quel punto lui cedette, tirandola contro di sé e catturando la sua bocca, mentre le teneva le mani sui fianchi. Lei gemeva contro la sua bocca, premendo la sua pelle sudata contro quella di lui, che non era da meno.

Lui scalciò via le scarpe e si tolse del tutto i jeans prima di tirarsela ancora più vicina. Si gettarono sul letto, poi lei lo rivoltò sulla schiena e gli salì sopra. Lui le prese i seni, dando dei colpetti col pollice sui capezzoli turgidi, mentre lei gli infilava un profilattico. Quando fu pronto, lei sollevò i fianchi e si abbassò lentamente sopra di lui. Matthew gemette, chiamando il suo nome, le afferrò i fianchi e spinse a fondo dentro di lei. Lei gli ricoprì il collo di baci, leccando e succhiando, mentre il ritmo si faceva sempre più frenetico. Lui fece scivolare una mano tra di loro, disegnando dei piccoli cerchi, proprio come piaceva a lei. La pressione delle sue dita, unita alle spinte profonde, le fece raggiungere l’estasi ancora una volta. Sentendola vibrare intorno al suo membro, lui lanciò un grido e spinse ancora più a fondo, poi la raggiunse. A quel punto, lei si lasciò cadere sul suo petto. Lui la abbracciò stretta, per farle sentire il battito del suo cuore impazzito.

Dopo qualche secondo, lei si spostò di lato. Lui si tolse il preservativo, poi l’abbracciò. Rimasero così, in silenzio, per qualche minuto, mentre lui giocava pigramente con le dita di lei. Lentamente, Erin si sollevò sui gomiti per osservarlo. Lui le sorrise, mentre il cuore gli rombava nel petto.

“È valsa la pena trasgredire alla tua regola, tesoro?”

“Vedremo. La notte è ancora lunga.”

Lui le sorrise, mentre lei si piegava su di lui per baciarlo ancora.