Appendice 3
Genere ed empatia

Di solito, le donne hanno avuto la possibilità di fare maggior pratica degli uomini in certe capacità interpersonali – almeno in culture come quella statunitense dove, rispetto ai maschi, le femmine vengono educate a una maggiore sintonia sui sentimenti e sulle loro sfumature. Ma allora questo significa che le donne sono più empatiche degli uomini?

Spesso – ma non inevitabilmente. La comune convinzione che le donne siano per natura più sintonizzate degli uomini sui sentimenti altrui ha una base scientifica; tuttavia, nel contesto del lavoro, esistono due notevoli eccezioni particolarmente significative. Intanto, nei casi in cui le persone cercano di nascondere i propri veri sentimenti non c'è alcuna differenza di sesso, né se ne riscontrano quando, nel corso di uno scambio, occorre percepire i pensieri inespressi di qualcuno.

Riguardo alle differenze di sesso in generale, occorre tener presente questo – ogni qualvolta grandi gruppi di uomini e di donne vengono confrontati riguardo a qualsiasi dimensione psicologica, si riscontrano di gran lunga molte più somiglianze che differenze; le curve a campana riferite ai due gruppi presentano una grandissima sovrapposizione, e differiscono solo a livello di una coda. Ad esempio, se è probabile che in media le donne siano migliori degli uomini in qualche capacità emotiva, alcuni uomini saranno tuttavia migliori della maggior parte delle donne, nonostante fra i due gruppi esista una differenza statisticamente significativa.

Ed ora, vediamo i dati sull'empatia. I risultati di decine e decine di studi sull'argomento sono al tempo stesso contraddittori e chiarificatori.A3-1 Intanto, il fatto che le donne riescano o meno meglio degli uomini dipende da che cosa si intende per «empatia». Esiste un'accezione del termine nella quale le donne – almeno nelle culture occidentali – sono in media più empatiche; si tratta della capacità di provare lo stesso sentimento di un'altra persona: quando un individuo sente angoscia o piacere, altrettanto fa l'altro. I dati dimostrano che le donne effettivamente tendono a sperimentare questo agganciamento spontaneo ai sentimenti altrui più di quanto facciano gli uomini.A3-2  

Le donne sono anche più abili degli uomini nel rilevare sentimenti fugaci in un'altra persona, come fu dimostrato con il test «Profile of Nonverbal Sensitivity» (PONS, sviluppato da uno dei miei professori di Harvard, Robert Rosenthal, insieme a Judith Hall, che attualmente lavora alla Northeastern University. Il materiale del test consiste in decine di brevi spezzoni video nei quali qualcuno (a cui, ad esempio, sia stato appena comunicato di aver vinto alla lotteria, oppure della morte di un animale al quale è molto affezionato) mostra una reazione emotiva. Il canale audio è filtrato, in modo che le parole non possano essere udite distintamente – sebbene l'espressione del volto e il tono della voce siano chiarissimi. Attraverso centinaia di studi, Rosenthal e Hall trovarono che in media, nell'80 per cento dei casi, le donne davano una prestazione migliore degli uomini nel tentativo di indovinare l'emozione provata dalla persona del filmato.A3-3 Tuttavia, quando i filmati includevano indizi meno facili da controllare di quanto non sia l'espressione del volto, la differenza di genere nell'abilità di leggere le emozioni si riduceva.

Gli individui riescono a controllare la propria espressione facciale complessiva meglio del tono di voce, del linguaggio del corpo o di fugaci «microemozioni» che passano sul volto per una frazione di secondo. Quanto più le emozioni trapelano, tanto più abili diventano gli uomini nel leggerle. Essere in grado di cogliere tali emozioni è particolarmente importante in situazioni in cui la gente ha ragione di nascondere i propri veri sentimenti – un fatto molto comune nel mondo del lavoro. Ecco dunque che le differenze di sesso relative alle abilità empatiche tendono a scomparire in molte situazioni lavorative quotidiane – ad esempio nelle vendite o nei negoziati, dove la maggior parte degli individui non è in grado di controllare tutti i canali attraverso i quali il corpo può esprimere le emozioni.

Quando poi si tratta di un'altra dimensione dell'empatia – e cioè della capacità di percepire i pensieri specifici di qualcuno – sembra che non ci sia alcuna differenza di sesso. Questo compito più complicato, denominato accuratezza empatica, necessita dell'integrazione di capacità cognitive e affettive. I metodi sperimentali usati per valutare l'accuratezza empatica non si limitano alla proiezione di un filmato e alla richiesta di individuare l'emozione che vi compare; in questo caso, i soggetti sperimentali guardano l'intera videoregistrazione di una conversazione e valutano i pensieri nascosti di una persona – come pure i suoi sentimenti – durante tutta la proiezione. Queste ipotesi vengono poi confrontate con il racconto fornito dalla persona videoregistrata. In una serie di sette diversi esperimenti, in questo compito, generalmente le donne non riuscirono meglio degli uomini – in altre parole, non emerse la dimostrazione di un «intuito femminile».A3-4 L'eccezione significativa si ebbe in una particolare serie di test, nei quali le donne venivano impercettibilmente stimolate a dimostrare la propria empatia dal ricercatore, il quale lasciava loro intendere che essa fosse un carattere tipico dell'identità femminile. Con quello stimolo, tornò ad emergere un vantaggio femminile nell'empatia. In altre parole, la motivazione a sembrare empatiche rendeva le donne effettivamente tali (presumibilmente perché si sforzavano di più).A3-5  

In verità, un'importante analisi condotta su dati relativi alle differenze di sesso fra maschi e femmine sostiene che gli uomini abbiano, rispetto alle donne, la stessa abilità latente ma una minore motivazione ad essere empatia. Secondo questa tesi, nella misura in cui gli uomini tendono a vedere se stessi attraverso le lenti del machismo, sono meno motivati a considerarsi sensibili, perché questa qualità potrebbe essere interpretata come un segno di «debolezza».A3-6 Come dice William Ickes, uno dei principali ricercatori sull'empatia, «se a volte gli uomini sembrano socialmente insensibili, ciò ha probabilmente più a che fare con l'immagine che essi desiderano trasmettere che non con le abilità empatiche che effettivamente possiedono».A3-7