Per un quadro generale della situazione politica e culturale dell’ex Jugoslavia si veda la bibliografia pubblicata in appendice al notevole L’esplosione delle Nazioni. Il caso jugoslavo di Nicole Janigro, Feltrinelli, Milano, 1993; da integrare con i lavori di Stefano Bianchini, La questione jugoslava, Giunti, Firenze, 1996 e Francesco Strazzari, Notte balcanica: Guerre, crimine, stati falliti alle soglie d’Europa, Il Mulino, Bologna, 2008. Negli ultimi due decenni la cosiddetta svolta costruttivistica ha evidenziato come i Balcani non vadano solo considerati come un’area geografica, ma anche come una costruzione geo-ideologica dai tratti “orientalistici” etnografici e razzializzanti, evidenti sia nelle rappresentazioni esterne sia in quelle indigene. Per un inquadramento storico ed epistemologico generale si veda Larry Wolff, Inventing Eastern Europe: The Map of Civilization on the Mind of the Enlightenment, Stanford University Press, Stanford, 1994, il superbo lavoro di Maria Todorova, Immaginando i Balcani, Argo, Lecce, 2002, e l’antologia curata da Dušan I. Bjelić e Obrad Savić, Balkan as Metaphor between Globalization and Fragmentation, MIT Press, Cambridge, 2002, particolarmente il saggio di Stathis Gourgouris sulla cosiddetta “musica balcanica” (“Hypnosis and Critique”). A livello storico, utile è il lavoro di Sabrina Petra Ramet, Balkan Babel: The Disintegration of Yugoslavia from the Death of Tito to the Fall of Milosevic, Westview Press, Boulder, 2002. Per un più specifico studio dei media delle maggiori repubbliche slave, si consulti l’informatissimo Forging War: The Media in Serbia, Croatia, Bosnia and Hercegovina dello scrittore e giornalista inglese Mark Thompson, Article 19 - International Centre Against Censorship, Londra, 1994; seconda edizione aggiornata, University of Luton Press, Luton, 1999; e il fantastico saggio breve di Sabina Mihelj, “The Media and the Symbolic Geographies of Europe: The Case of Yugoslavia” nell’antologia curata da William Uricchio, We Europeans?: Media, Representations, Identities, Intellect Books, Bristol, 2008, pp. 159-176.
Del cinema jugoslavo, oltre agli elenchi filmografici (Filmografija jugoslovenskog igranog filma) pubblicati dall’Institut za film di Belgrado rispettivamente nel 1970, 1974, 1981 e 1987, non circola un numero molto amplio di profili di carattere storico. E la cosa può sorprendere se accostata a una feconda produzione critico-teorica legata alle numerose riviste di cinema, di orientamenti diversi e spesso espressioni di istituzioni cinematografiche repubblicane («Ekran», «Filmograf», «Filmska kultura», «Filmske sveske», «Sineast»). Fra le opere storiche e critiche più note si segnalano: Dušan Stojanović, Velika avantura filma, Belgrado, 1970; Aleksandar Petrović, Novi film, Institut za film, Belgrado, 1971; Ranko Muinić, Jugoslovenski filmski slûcaj, Marjan film, Split, 1980; e Petar Volk, Istorija jugoslovenskog filma, 1896-1982, Institut za film, Belgrado, 1986. Per un quadro iniziale della situazione critica e teorica si cominci con il Quaderno n. 12 della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, Iugoslavia: il Cinema dell’autogestione, Marsilio, Venezia, 1982, curato da Giorgio De Vincenti.
Per quel che riguarda la letteratura critica italiana sul cinema jugoslavo, un ovvio punto di partenza è la bibliografia pubblicata in appendice al volume edito da Ernesto G. Laura e Ljupka Lazić, Il film jugoslavo, Elle Edizioni, Lecce, 1982, pp. 275-277. Vanno poi menzionati i cataloghi delle mostre e retrospettive curati, fra gli altri, da Zoran Tasić, quali Le cinéma yougoslave, Centre Georges Pompidou, Parigi, 1986, e da Sergio Grmek Germani per l’edizione 1998 di Alpe Adria Cinema (Trieste) sull’Onda Nera, cioè sul cinema jugoslavo degli anni Sessanta. Oppure si ricordi la retrospettiva sul cinema balcanico, La meticcia di fuoco. Oltre il continente Balcani, presentata alla Biennale di Venezia del 2000, documentata ora nel prezioso catalogo curato dallo stesso Grmek Germani. A questi si possono aggiungere i saggi degli studiosi americani Mira e Antonín J. Liehm contenuti nel loro The Most Important Art: Soviet and Eastern European Film After 1945, University of California Press, Berkeley, 1977. Sul cinema dell’intera regione balcanica, con interessanti riferimenti comparativi alle strutture produttive, ai generi e agli stili di altre cinematografie vicine si segnala il pregevole Balkan Cinema: Evolution After the Revolution di Michael J. Stoil, Umi Research Press, Ann Arbor, 1982. Un testo ricco di riferimenti e con un’utile bibliografia finale che continua le investigazioni su cinema e politica già oggetto del suo precedente studio, Cinema Beyond the Danube: The Camera and Politics, The Scarecrow Press, Metuchen, 1974. Più recentemente sono stati pubblicati i lavori dello studioso Daniel J. Goulding, autore di un’intera monografia sul cinema jugoslavo, più volte rivista e ampliata, Liberated Cinema: The Yugoslav Experience, Indiana University Press, Bloomington, 1985, 2009, e di alcuni saggi sul cinema dell’ex nazione slava nell’antologia da lui curata, Post New Wave Cinema in the Soviet Union and Eastern Europe, Indiana University Press, Bloomington, 1989.
Un altro studioso statunitense che si è occupato con assiduità di cinema jugoslavo e i cui saggi sono spesso tradotti su riviste balcaniche è Andrew Horton. Di lui si vedano, fra gli altri, The New Serbo-Creationism, «American Film», v. 11, n. 4, gennaio-febbraio 1986, From Satire to Sympathy in Yugoslav Film Comedy, «East European Quarterly», v. 20, n. 1, primavera 1986, e l’illuminante saggio su Papà è in viaggio d’affari citato in bibliografia. Infine, si consulti l’interessante intervento di Horton sui rapporti fra cinema jugoslavo e industria hollywoodiana dal titolo “Filmmaking in the Middle: From Belgrade to Beverly Hills. A Cautionary Tale” contenuto negli atti della conferenza Before the Wall Came Down: Soviet and East European Filmmakers Working in the West tenutasi presso la McMaster University, Hamilton (Ontario) il 10 e 11 marzo 1989, pubblicati nel 1990 con l’omonimo titolo dalla University Press of America (Lanham) ed editi da Graham Petrie e Ruth Dwyer; nella stessa raccolta si segnala anche un interessante saggio sui caratteri della cinefilia jugoslava a cura di Gerald Peary.
Più recentemente l’interesse per lo studio del cinema dei Balcani ha acquisito un’impegnativa dimensione geopolitica. Si consideri l’e-book curato da Andrew James Horton (autore da non confondere con quello sopra citato), The Celluloid Tinderbox: Yugoslav Screen Reflections of a Turbulent Decade, Central Europe Review, Shropshire, 2000, ospitato qualche anno dopo come numero speciale della rivista «KinoEye», vol. 3, n.10, settembre 2003. Da consultare anche l’antologia a cura di Anikó Imre, East European Cinemas, Routledge, Londra, 2005, in particolare il saggio di Dušan I. Bjelic (“Global Aesthetics and Serbian Cinema in the 1990s”). Infine si considerino le notevoli monografie di Dina Iordanova, Cinema of Flames: Balkan Film, Culture and the Media, Bfi Publishing, Londra, 2001, e Cinema of the Other Europe: the Industry and Artistry of East Central European Film, Wallflower, Londra, 2003, e di Pavle Levi, Disintegration in Frames: Aesthetics and Ideology in the Yugoslav and Post-Yugoslav Cinema, Stanford University Press, Stanford, 2007 – tutti e tre inclusivi di ampie e illuminanti sezioni su Kusturica.
In termini di monografie esclusivamente dedicate a Kusturica, il mercato editoriale ha visto una crescita considerevole all’indomani del controverso Underground, anche se la letteratura critica sul suo lavoro era già emersa. I primi in ordine temporale sono: il patinatissimo Le petit livre de Emir Kusturica, a cura di Jean-Marc Bouineau, Spartorange, Garches, 1993, contenente una lunghissima intervista “esclusiva”, il diario di lavorazione di Il tempo dei gitani, ingrandimenti inediti e splendide foto di scena. Nello stesso anno esce il più spartano ma sostanzioso Quaderno n. 26 del Centro Cinema Città di Cesena, Il cinema di Emir Kusturica, a cura di Antonio Maraldi, con una prefazione di Lorenzo Codelli. Alla fine del 1995 appare nella collana Script/Leuto un volumetto che raccoglie interventi critici italiani e stranieri sull’opera di Kusturica, curato da chi scrive, edito da Dino Audino Editore e con una nuova prefazione dello stesso Codelli.
Inoltre, in occasione dell’uscita di Underground nelle sale parigine, viene dato alle stampe un fascicolo a cura di Emir Kusturica e Serge Grünberg e pubblicato nelle edizioni dei «Cahiers du cinéma» dal titolo Il était une fois… Underground. Tradotto pochi mesi dopo da Silvia Pareti per Il Castoro con il titolo C’era una volta… Undeground, il volume raccoglie i “diari di bordo” del regista, degli attori e dei principali collaboratori, una lunga intervista a Kusturica e una lettura critica del film a cura di Grünberg, oltre a un ottimo corredo fotografico.
Nel 1999 sono stati pubblicati in Italia due importanti lavori: una monografia, eloquente, preziosa e riccamente illustrata, scritta da Paolo Vecchi, Emir Kusturica, Gremese, Roma; e un’ottima antologia, curata da Stefano Boni, Emir Kusturica, Paravia Scriptorum, Torino, 1999, che raccoglie alcuni brevi, ma lucidi, interventi sui singoli film, un’intervista, e un paio di saggi utilissimi sulla musica, diegetica e non, nel cinema di Kusturica. Due anni dopo è la volta del giornalista-critico serbo Goran Gocić, autore di una monografia piena di preziose informazioni e analisi da insider: Notes from the Underground: The Cinema of Emir Kusturica, Wallflower, Londra, 2001. Il volume sarà poi aggiornato e arricchito da un sontuoso repertorio di illustrazioni rare e a colori nell’edizione serba, Emir Kusturica: Kult Margine, Skc, Belgrado, 2005. Nel 2002 esce il capolavoro critico di Dina Iordanova, Emir Kusturica, Bfi Publishing, Londra, 2002, magistrale nel contestualizzare il lavoro del regista all’interno di dinamiche industriali e stilistiche del cinema d’autore dell’Europa orientale e occidentale. Di Iordanova si vedano anche le voci su Goran Bregović, Dušan Kovačević, fra gli altri, apparse nell’antologia da lei edita insieme a Richard Taylor, Julian Graffy e Nancy Wood, Bfi Companion to Eastern European and Russian Cinema, Bfi, Londra, 2000. Più recentemente è uscito il divertente e informatissimo lavoro di Matthieu Dhennin, Le lexique subjectif d’Emir Kusturica: Portrait d’un réalisateur, Editions L’Age d’Homme, Losanna, 2006. Dhennin è l’instancabile ed equilibratissimo critico che da anni cura il sito kustu.com con una devozione sicuramente religiosa, ma non tale da comprometterne il senso cartesiano della misura e del dato oggettivo. Un anno dopo Gremese ha anche pubblicato la monografia francese di Jean-Max Méjean, che appare purtroppo limitata dal suo riferimento quasi esclusivo a fonti transalpine. Sempre di recente Abdulah Sidran è tornato con grande eloquenza agli inizi del suo rapporto con Kusturica nell’epico volume di quasi mille pagine, Romanzo Balcanico: il cinema, il teatro, la poesia, la Storia, a cura di Piero del Giudice, Aliberti, Reggio Emilia, 2009.
SCRITTI DI KUSTURICA
Emir Kusturica, Entre ciel et terre, «Cahiers du cinéma», n. 425, novembre 1989.
Emir Kusturica, L’acacia de Sarajevo, «Libération», 21 ottobre 1991; trad. it. Una professione di fede, contenuto nel Catalogo della rassegna Ti ricordi di Sarajevo? tenutasi dal 17 settembre al 11 ottobre 1993 presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Europe, ma ville flambe!, «Le Monde», 24 aprile 1992, p. 4.
“Une profession de foi”, tradotto da Svetlana Novak in Jean-Marc Bouineau, Le petit livre de Emir Kusturica, Spartorange, Garches, 1993, pp. 16-38.
L’incendie des feux nationalistes, «Positif», n. 384, febbraio 1993.
Sguardo dai tetti di Sarajevo, «il manifesto», 1 ottobre 1993.
Bosnia, non vincerà nessuno, «il manifesto», 30 dicembre 1993.
Mon imposture, «Le Monde», 26 ottobre 1995, p. 13.
“Diario di bordo”, in Serge Grünberg e Emir Kusturica (a cura di), Il était une fois…. Underground, Cahiers du cinéma/CiBY 2000, Parigi, 1995; trad. it. C’era una volta… Underground, Il Castoro, Milano, 1995, pp. 11-17.
Souvenirs de bord, «Cahiers du cinéma», n. 496, novembre 1995, pp. 42-45.
“In basso e in alto, in alto e in basso. Colpo di fulmine al secondo sguardo”, in Svijet, Sarajevo, 1982; trad. fr. di Svetlana Novak in «Positif» n. 417, novembre 1995, pp. 29-30; trad it. in Luisa Ceretto (a cura di), Visioni gitane di un acrobata, numero speciale di «Quaderni del Lumière», n. 28, dicembre 1998, pp. 28-30.
“Vojo Stanić: An Acrobatic Artist”, in Robert Boyers (a cura di), Vojo Stanić: Sailing on Dreams, Palgrave Macmillan, New York, 2007, pp. 42-51.
Dove sono in questa storia, Feltrinelli, Milano 2011.
INTERVISTE
Raccogliamo qui alcune delle interviste più significative di Kusturica. Di recente il suo rapporto con la stampa quotidiana e periodica, italiana e internazionale, si è intensificato al punto che una breve ricerca on-line può produrre più risultati di quanti non se ne possano raccogliere in questa sede.
“Intervista con Emir Kusturica”, «Ekran», v. 6, nn. 6-7, 1981; ora in Quaderni della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, n. 12, Iugoslavia: Il cinema dell’autogestione, Marsilio, Venezia, 1982.
Ernesto G. Laura e Ljupka Lazić, “Emir Kusturica”, in Laura-Lazić (a cura di), Il film jugoslavo, elle edizioni, Lecce, 1982.
Daniéle Parra, Extrait d’un entretien avec Emir Kusturica, «Revue du Cinéma», n. 407, luglio-agosto 1985.
Lorenzo Codelli, Entretien avec Emir Kusturica, «Positif», n. 296, ottobre 1985.
Martine Jouando e Desan Bogdanovic, Intervista con Emir Kusturica, nel pressbook di Papà è in viaggio d’affari, 1986.
Paolo D’Agostini, Infanzia di un Paese, «la Repubblica», 16-17 marzo 1986.
Alberto Crespi, Intervista a Emir Kusturica, «Cineforum», n. 285, giugno 1989.
Michel Ciment e Lorenzo Codelli, Entretien avec Emir Kusturica, «Positif», n. 345, novembre 1989.
Michel Beauchamp e Gérard Grugeau, La quête du pays incertain: Entretien avec Emir Kusturica, «24 Images» (Canada), n. 49, estate 1990.
Thierry Jousse e Vincent Ostria, Entretien avec Emir Kusturica, «Cahiers du cinéma», nn. 455-456, maggio 1992.
David Binder, A Bosnian Movie-Maker Laments the Death of the Yugoslav Nation, «New York Times», 25 ottobre 1992, S4, p. 7.
Michel Ciment, Entretien avec Emir Kusturica: Comment “voler” le film, «Positif», n. 383, gennaio 1993. Intervista rilasciata a New York nel novembre del 1992.
Christine Haas, Arizona Dream, le reve américain du yougoslave visionnaire, «Première», n. 190, gennaio 1993.
Serge Kagansky, Arizona Dream. Intervista a Emir Kusturica, «Il Mucchio Selvaggio», n.18, febbraio 1993.
Philippe Elhem, Entretien avec Emir Kusturica, «24 Images», n. 66, aprile-maggio 1993.
Sabino Martiradonna e Stefano Ottaviano, L’esilio interiore: Intervista con Emir Kusturica montaggio di diverse interviste tenute da Kusturica e pubblicate su «Libération», «Les Inrockuptibles», «Le Monde» e «L’Événement du Jeudi» ora contenute nel Catalogo della rassegna Ti ricordi di Sarajevo?.
“A proposito di Underground: 36 domande a Emir Kusturica” in Serge Grünberg e Emir Kusturica (a cura di), C’era una volta… Underground, Il Castoro, Milano, 1995, pp. 19-39.
Umberto Rossi, Belgrado, c’era una volta…, «l’Unità», 2 febbraio 1995.
Marie Colnant e Gérard Lefort, J’emmerde le pays qui exige que je meure pour lui, «Cannes», 27-28 maggio, 1995.
Serge Grünberg, Comment Kusturica déplaça les montagnes e Thierry Jousse e Serge Grünberg, Propos de Emir Kusturica, «Cahiers du cinéma», n. 492, giugno 1995.
Thierry Jousse, Kusturica sur terre, «Cahiers du cinéma», n. 493, luglio-agosto 1995.
Claire Vassé, Underground, «Positif», nn. 413-414, luglio-agosto, 1995.
Leonardo Autera, Kusturica: «I serbi sono delle vittime», «Corriere della Sera», 1 ottobre 1995.
Filippo D’Angelo, Emir, sempre jugoslavo, «l’Unità», 1 ottobre 1995.
Roberto Nepoti, Emir Kusturica: «Da Milosevic non ho preso soldi», «la Repubblica», 1 ottobre 1995.
Michel Ciment, Entretien avec Kusturica, «Positif», n. 417, novembre 1995.
Hans Günther Pflaum, In der Falle der Geschichte, «Süddeutsche Zeitung», 23 novembre 1995, p. 16.
Michel Ciment, Les couleurs, la texture, l’e-space, les sentiments profonds…, «Positif», n. 452, agosto 1998, pp. 19-23.
Fiachra Gibbons, He Duels, He Brawls, He Helps Cows to Give Birth… and He Makes Films, «The Guardian», 23 aprile 1999, G2, pp. 1-3.
Paolo Rumiz, Né con voi, né con Milosevic, «la Repubblica», 22 giugno 1999.
Graham Fuller, The Director They Couldn’t Quash: Emir Kusturica, «Interview», vol. 29, n. 9, 1 settembre 1999, pp. 68-71.
Howard Feinstein, Enough Retirement! Kusturica Returns to Gypsy Life, «New York Times», 5 settembre 1999, S2, p. 7.
Anthony Kaufman, Momentum and Emotion, «IndieWire», 7 settembre 1999.
L’occhio gitano. Tutti gli sguardi di Emir Kusturica, «la Repubblica», 2 febbraio 2001.
Dan Halpern, The Shows: The Many Lives of Emir Kusturica, «New York Times», 12 maggio 2005, saggio e intervista.
Emir Kusturica… nel suo villaggio, «L’Humanité», 9 settembre 2005.
Intervista, «Politika», Belgrado, 27 maggio 2007.
Emir Kusturica, “Do You Remember Dolly Bell?”, in Stephen Lowenstein (a cura di), My First Movie/Take Two: Ten Celebrated Directors Talk About Their First Film, Pantheon, New York, 2008, pp. 162-181.
Kusturica célèbre l’amour et l’air pur, «Le Figaro», 29 gennaio 2008.
Maradona’s Dribbling with Stars, «Vecernje Novosti», 23 aprile 2008.
Stephane Regy, Intervista a Emir Kusturica: col genio e un po’ di follia ha vinto tutto… come Maradona, «So Foot» n. 50, giugno 2008.
Kusturica: perché girerò un film su Giuseppe Verdi, «la Repubblica» (Parma), 1 agosto 2010.
PRINCIPALI SAGGI E RECENSIONI SUI SINGOLI FILM
Esordi
Luisa Ceretto (a cura di), Visioni gitane di un acrobata, numero speciale di «Quaderni del Lumière», n. 28, dicembre 1998.
Michele Gottardi, Emir il giovane, «Segnocinema» n. 96, 1999, pp. 7-8.
Amir Muratović, “Nevjeste dolaze/ Il progetto di Matić realizzato da Kusturica,” in Alpe Adria Cinema: Incontri con il cinema dell’Europa Centro-Orientale, Catalogo X Edizione 1998-1999, Alpe Adria Cinema, Trieste, 1999, pp. 423-420.
Ti ricordi di Dolly Bell?
Lorenzo Codelli, La capitulation du cinéma yougoslave (sur le 28e festival de Pula), «Positif», n. 247, ottobre 1981.
Maria Maderna, Ti ricordi di Dolly Bell?, «Quaderni del Cinema», nn. 10-11, ottobre-dicembre 1982.
Lodovico Stefanoni, Ti ricordi di Dolly Bell?, «Cineforum», v. 22, n. 220, dicembre 1982.
Carlo Scarrone, Ti ricordi di Dolly Bell?, «Film-critica», v. 24, n. 332, febbraio-marzo, 1983.
Gaston Haustrate, Te souviens-tu de Dolly Bell?, «Cinéma», n. 292, aprile 1983.
François Cuel, Te souviens-tu de Dolly Bell?, «Cinématographe», n. 88, aprile 1983.
Marcel Martin, Te souviens-tu de Dolly Bell? Une éducation sentimentale, «La Revue du Cinéma», n. 382, aprile 1983.
Bernard Nave, Te souviens-tu de Dolly Bell?, «Jeune Cinéma», n. 150, aprile 1983.
Jean A. Gili, Te souviens-tu de Dolly Bell?, «Positif», n. 267, maggio 1983.
Fabrice Revault d’Allonnes, Papa, c’est toute une affaire, «Cinéma», n. 323, 2 ottobre 1985.
Emir Kusturica, “Do You Remember Dolly Bell?”, in Stephen Lowenstein (a cura di), My First Movie/Take Two: Ten Celebrated Directors Talk About Their First Film, Pantheon, New York, 2008, pp. 162-181.
Papà è in viaggio d’affari
Michel Chion, Papa est en voyage d’affaires, d’Emir Kusturica, «Cahiers du cinéma», n. 373, giugno 1985.
J. Nacache, Papa est en voyage d’affaires, «Cinéma», n. 318, giugno 1985.
Gualtiero De Marinis, Papà è in viaggio d’affari, «Cineforum», n. 245, giugno-luglio 1985.
G. Camy, La vision moqueuse de l’enfance: Papa est en voyage d’affaires, «Jeune Cinéma», n. 168, luglio-agosto 1985.
Robert Grelier, Papa est en voyage d’affaires, «Revue du Cinéma», n. 407, luglio-agosto 1985.
Barthélemy Amengual, Papa est en voyage d’affaires, «Positif», n. 293-4, agosto 1985.
Mike L. Downey, Emir of Cannes, «Cinema Papers» (Australia), n. 53, settembre 1985.
Marc Chevrie, Un rêve éveillé: Papa est en voyage d’affaires, «Cahiers du cinéma», n. 376, ottobre 1985.
Lorenzo Codelli, De la colline de Kusturica. Le cinéma yougoslave aujourd’hui, «Positif», n. 296, ottobre 1985.
Eric Derobert, L’enfance et l’histoire: Papa est en voyage d’affaires, «Positif», n. 296, ottobre 1985.
Robert Grelier, Papa est en voyage d’affaires: Le regarde de l’enfance, «Revue du Cinéma», n. 409, ottobre 1985.
M. Martin & D. Parra, Emir Kusturica: En prise directe sur la vie, «Revue du Cinéma», n. 409, ottobre 1985.
Jim Hoberman, Papa est en voyage d’affaires, «Village Voice», 15 ottobre 1985.
J-L. Manceau, Ironique: la nostalgie; e O. Serre, Mais qui est donc Emir Kusturica?, «Cinéma», n. 325, 16 ottobre, 1985.
Jill Forbes, When Father Was Away on Business, «Monthly Film Bulletin», v. 52, n. 623, dicembre 1985.
Serge Daney, “Papa est en voyage d’affaires”, in Ciné journal, 1981-1986, Cahiers du cinéma, Parigi, 1986.
Pat Anderson, Papa est en voyage d’affaires, «Films in Review», v. 37, n. 1, gennaio 1986.
Mino Argentieri, Non una denuncia, ma una storia: Papà è in viaggio d’affari di Emir Kusturica, «Rinascita», 19 aprile 1986.
Roberto Ellero, Papà è in viaggio d’affari, «Segnocinema», n. 23, maggio 1986.
Lodovico Stefanoni, Papà è in viaggio d’affari, «Cineforum», n. 254, maggio 1986.
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H. Mitchell, Star Cross’d by Stalin, «Cinema Papers» (Australia), n. 58, luglio 1986.
M. Cade, Emir Kusturica ou l’achèvement d’un genre héroique, «Cahiers de la Cinémateque», nn. 46-47, 1987.
Andrew Horton, Oedipus Unresolved: Covert and Overt Narrative Discourse in Emir Kusturica’s When Father Was Away on Business, «Cinema Journal», v. 27, n. 4, estate 1988.
Papa est en voyage d’affaires, «Avant-Scène Cinéma», n. 447, 1995, pp. 1-84.
Il tempo dei gitani
Alberto Pesce, Il tempo dei gitani, «La Rivista del Cinematografo», n. 6, giugno 1989.
Gérard Pétillat, Le temps des gitans: “le voyage” qui forme la jeunesse, «Cinéma» (Parigi), n. 458, giugno 1989.
Gérard Grugeau, Entre ciel et terre, «24 Images» (Canada), nn. 44-45, autunno 1989.
Gérard Pétillat, Le temps des gitans: le gitan aux bois, la caravane passe…, «Cinéma» (Parigi), n. 460, ottobre 1989.
Guy Gauthier, Le temps des gitans. Drôle de temps, «Revue du Cinéma», n. 454, novembre 1989.
Jean A. Gili, L’homme n’est pas un oiseau (Le temps des gitans), «Positif», n. 345, novembre 1989.
Iannis Katsahnias, Freaks, Freaks…, «Cahiers du cinéma», n. 425, novembre 1989.
Dave Kehr, Gypsies Defeated by Spectacle, «Chicago Tribune», 21 febbraio 1990, p. 7.
Geoff Brown, Dom Za Vesanje, «Monthly Film Bulletin», v. 57, n. 675, aprile 1990.
Pat Anderson, Time of the Gypsies, «Films in Review», v. 41, n. 5, maggio 1990.
P. Schupp, Le temps des gitans, «Séquences» (Canada), n. 146, giugno 1990.
Michel Beauchamp e Gérard Grugeau, La Quête du pays incertain, «24 Images» (Canada), n. 49, estate 1990.
A. Pachasa, Time for Kusturica, «American Film», v. 15, n.11, agosto 1990.
Cristina Mazzantini, Il tempo dei gitani, «Film», n. 1, settembre-ottobre, 1990.
Mino Argentieri, Il tempo dei gitani, «Cinemasessanta», n. 6, novembre-dicembre, 1990.
Paolo Taggi, Il tempo dei gitani, «Segnocinema», n. 46, novembre-dicembre, 1990.
Paolo Vecchi, Il tempo dei Gitani, «Cineforum», n. 300, dicembre 1990.
Nevena Daković, Mother, Myth, and Cinema: Recent Yugoslav Cinema, «Film Criticism», vol. 21, n. 2., inverno 1996-1997, pp. 40-49.
Andrew Horton, “Cinematic Makeovers and Cultural Border Crossings: Kusturica’s Time of the Gypsies and Coppola’s Godfather and Godfather II”, in A. Horton e Stuart V. McDougal (a cura di), Play It Again, Sam: Retakes on Remakes, University of California Press, Berkeley, 1998, pp. 172-191.
Silvia Marchetti, Blending Cultures, Shifting Homes: Emir Kusturica’s Time of the Gypsies, «Studies in European Cinema», vol. 5, n. 3, 2008, pp. 197-206.
Michel Cieutat, Le temps des gitans d’Emir Kusturica., «Positif», n. 565, marzo 2008, p. 84.
Marion Poirson-Dechonne, Le clan des gitans ou la famille vue par Emir Kusturica, «CinémAction», n. 132, 2009, pp. 207-212
Arizona Dream - Il valzer del pesce freccia
Le recensioni italiane di questo film, in concorso a Berlino ma distribuito nel nostro Paese con cinque anni di ritardo, si limitano essenzialmente a quelle apparse sulla stampa quotidiana in occasione del Festival.
Olivier De Bruyn, Arizona Dream: Emir au pays d’oncle Sam; e Thomas Bourguignon Arizona Dream: L’étoffe des rêves, «Positif», n. 383, gennaio 1993.
Joël Magny, Kusturica en voyage d’affaires, «Cahiers du cinéma», n. 463, gennaio, 1993.
Didier Roth-Bettoni, L’exil intérieur; e Bernard Bénoliel, Arizona Dream: Sous le signe du poisson, «Le Mensuel du Cinéma», n. 2, gennaio 1993.
Serge Kagansky, Intervista, «Il Mucchio Selvaggio», n. 18, febbraio 1993.
Irene Bignardi, Il sogno americano del ragazzo di Sarajevo, «la Repubblica», 12 febbraio 1993.
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Bernard Nave, Maradona par Kusturica, «Jeune Cinéma», nn. 317-318, estate 2008, p. 128.
RINGRAZIAMENTI (1996)
Desidero ringraziare Richard Peña, direttore del New York Film Festival e della Film Society al Lincoln Center per un fondamentale corso sul cinema dell’Europa dell’Est svoltosi alla New York University nella primavera del 1995 e per le discussioni da lì iniziate; Nancy Friedland, della Bobst Library, New York University, per tutto quel materiale di ogni provenienza reperito nelle biblioteche americane; Mark Thompson di Article 19 per i suoi accesissimi rimproveri critici, Steve Erickson e Pavle Levi per i preziosi suggerimenti e le tante conversazioni appassionate. Ringrazio inoltre Denise Breton, Ugc Hachette e Ciby 2000, nella persona di Huw Morgan, per avermi fatto avere presskit e copie video dei film qui discussi.
Per l’Italia, ringrazio soprattutto Tina Guiducci, che con grande disinvoltura mi ha faxato ogni testo critico apparentemente introvabile nel giro di pochi minuti e di brevissime telefonate; Antonio Maraldi che mi ha tempestivamente spedito una copia del suo lavoro su Kusturica; Sabino Martiradonna che mi ha fatto gentilmente pervenire i materiali dell’incontro “Ti ricordi di Sarajevo?” tenutosi a Roma nel settembre del 1993, oltre alla preziosa rassegna stampa che mi era sfuggita; Gianfranco Miro Gori di RiminiCinema per le molte informazioni. Ringrazio, infine, Benedetta Bertellini, Pierluigi Ercole, Margherita Sacchi, Gilberto Zacché, Vito Zagarrio e, in particolare, Valerie Walsh per il loro aiuto, paziente e affettuoso.
Infine un particolare ringraziamento a Aleksandra Nikolić per la disponibilità con cui ha risposto alle nostre domande sulla correttezza della grafia dei nomi e a Marco Müller per l’aiuto prezioso.
RINGRAZIAMENTI ALLA NUOVA EDIZIONE
Grazie a consigli di letture, discussioni o anche semplici raccolte di materiale, negli ultimi quindici anni ho contratto molti nuovi debiti anche se ovviamente sono il solo a essere responsabile delle opinioni espresse in questo volume. Sono profondamente grato a Dina Iordanova e a Pavle Levi per i loro suggerimenti, le critiche, e gli splendidi libri che hanno scritto: mi hanno insegnato cose nuove e fatto capire meglio quelle che credevo di sapere. Ringrazio Nicoletta Romeo di Alpe Adria Cinema per la gentilezza con cui mi ha fatto pervenire i cataloghi delle rassegne sull’Onda nera jugoslava tenutesi nel 1998 e 1999 e altro materiale; Romana Habeković dell’Università del Michigan per le pazienti puntualizzazioni sulle differenze culturali e linguistiche all’interno dell’ex Jugoslavia; Andrea Gambetta di Solares Fondazione delle Arti (Parma) per la disponibilità con cui ha condiviso informazioni su Super 8 Stories e per i suggerimenti più diversi; Marco Grifo per i controlli filmografici; e Matthieu Dhennin per la generosa prontezza con cui risponde alle mie domande e per lo straordinario lavoro che fa con kustu.com. Ringrazio infine mio padre, Enzo Bertellini, che da anni raccoglie per me preziosissimi articoli di giornale e inserti vari; e Jackie Reich che con grande affetto mi insegna a guardare.