La struttura organizzativa della S.E.T., che è dotata di un suo regolamento, si basa su un’assemblea degli aderenti, che discute e delibera le iniziative, su un Comitato scientifico, che dà le linee di indirizzo teorico, e sul ruolo di un direttore che deve fare sintesi delle istanze emergenti da questi organismi. Con il tempo la S.E.T. assumerà la sua forma più adeguata e feconda, ma si può ragionevolmente sperare che essa saprà dare un forte contributo allo sviluppo del movimento per la democratizzazione dell’economia e della società nel nostro Paese.
Ecco il suo manifesto:
“Ovunque la vecchia economia del capitale, della crescita e della competizione sta distruggendo la vita delle persone e della natura. Non basta riformare questo modello, dobbiamo superarlo con gradualità e con radicalità. Possiamo realmente ricostruire un nuovo sistema sociale, dove l’economia sostenga l’umanità e preservi gli equilibri del mondo. Per sviluppare una cultura adeguata a questo compito, imparando metodi e procedure per risanare l’economia, occorre un nuovo processo di formazione, in particolare per le nuove generazioni: una Scuola per l’Economia Trasformativa.
La Scuola nasce per promuovere economie trasformative e solidali a livello nazionale e transnazionale, a partire dalle esperienze partecipative locali che mettono in discussione il modello della crescita insostenibile perché priva di riguardo per gli equilibri della società e della natura. “Trasformativo” è quel metodo di pensiero e di azione che in ogni versante dell’economia introduce i criteri della giustizia verso i diritti umani e della natura, della sostenibilità, della cura dei beni comuni, della promozione di una forma di società dove l’economia stessa sia di servizio all’umanità e al benessere di ogni persona e non sia oppressiva.
La trasformazione è un processo di transizione che ci libera dalla tirannia dell’economia distruttiva. Implica il radicamento nella realtà sociale attuale e nel contempo l’impegno a far valere criteri alternativi sviluppandoli con gradualità e con attenzione alla loro efficacia nel dare risposte alle sfide del nostro tempo. È trasformativo il percorso che promuove il mutamento di forma dell’economia, ossia del suo principio fondante e della sua logica di fondo, puntando: non alla competizione ma alla cooperazione; non alla crescita distruttiva ma al progresso comune dell’umanità nell’armonia con la natura; al definitivo superamento del modello patriarcale dell’homo oeconomicus per accogliere, valorizzare e praticare - nella prospettiva ecofemminista - le differenze nelle relazioni di reciprocità.
La Scuola mette a frutto la ricchezza di consapevolezza e di esperienza maturata nel vasto movimento di reti sociali, comunità, imprese, scuole, università, famiglie che stanno applicando il criterio della responsabilità sociale e della sostenibilità ambientale.
I criteri che ispirano l’attività della Scuola sono:
1. considerare l’economia innanzi tutto come cura delle persone e della natura;
2. realizzare la libertà dall’economia attuale, dando concretezza a progetti lungo la via dell’economia della liberazione;
3. promuovere la democrazia come forma di convivenza in quanto ordinamento della società nel quale la dignità umana e quella della natura sono il principio fondante;
4. promuovere il radicamento quotidiano, la comprensibilità e il consenso popolare verso l’economia trasformativa;
5. unire sistematicamente ricerca, azione e formazione dando impulso alla validità, alla consapevolezza culturale, alla riconoscibilità e alla diffusione dei processi di economia trasformativa”.