Messaggi in bottiglia
Io e te cercavamo di metterci in pari con gli esami e intanto Elena – che evidentemente era meno preoccupata di noi per l’università – si è occupata di riversare il film su Betacam e vhs, per poterlo inviare a concorsi e case di produzione. Noi non abbiamo fatto altro che darle una mano, come se quel film fosse il suo, e noi dei semplici collaboratori.
Mentre infilavamo le videocassette nelle buste imbottite e con dei pennarelli a punta grossa scrivevamo gli indirizzi che Elena si era procurata, immaginavo ognuna di quelle copie come un messaggio dentro una bottiglia buttata in mare, e mi chiedevo se ci sarebbe stato qualcuno che, dopo averla raccolta tra le onde e aver strappato il bordo gommato, avrebbe avuto voglia di guardare quella storia, forse un po’ sconclusionata, sicuramente piena di difetti ed errori, ma che aveva impegnato tanto del nostro tempo e nella quale era rimasto impigliato qualche brandello di noi e delle nostre vite.