E cosí, vi ho offerto qualcosa di diverso.
Il romanzo a mosaico. Non sono stato io a inventare questo termine. Non so chi ne sia l’artefice, ma l’idea che lo sottende è quella di un romanzo nel quale la successione degli eventi non è sempre regolare, né è previsto che tutti gli eventi si incastrino perfettamente uno nell’altro. È come un taccuino nel quale qualcuno, a cadenze irregolari, abbia annotato una serie di avvenimenti che hanno scandito la sua esistenza e che sia stato ritrovato da un passante occasionale. Potrebbero addirittura mancare delle pagine, ma le storie contenute nel taccuino, in ordine o fuori sincrono, costituiscono una parte importante della vita di un uomo.
In questo caso, dell’infanzia e dell’adolescenza di un certo Hap Collins.
Leonard Pine, il suo migliore amico, l’uomo che ha finito per diventare suo fratello, fa anche lui la sua comparsa. So cosa significa, crearsi una propria famiglia. Ho una bellissima famiglia di consanguinei, grazie al cielo, ma ho anche diversi fratelli e sorelle in giro per il mondo, come Andrew Vachss, per esempio. O Nick Damici. Sappiamo di essere fratelli, e non esiste altro modo per spiegare l’intensità di quel che ci lega.
Durante la mia adolescenza non era insolito imbattersi in libri caratterizzati dallo stesso tessuto connettivo un po’ lasco, e da un susseguirsi di storie che consentivano al lettore di approdare a una visione panoramica della vita di un personaggio o di una città; o di un contesto fantascientifico come la versione del pianeta Marte veicolata dalle Cronache Marziane di Ray Bradbury o di uno molto piú concreto e terreno come nei Racconti di Nick Adams di Hemingway.
Si tratta solo di due esempi, ma i libri con queste caratteristiche sono molti di piú. E il libro che avete in mano è un esempio moderno di tale tendenza. Amo molto le storie che trovate qui raccolte. Non sono tutte eroiche o avventurose, ma colmano un’ampia serie di carenze e di punti oscuri e forniscono informazioni che non troverete mai negli altri miei libri. Soprattutto su Hap. Leonard non è presente in tutte le storie e non tutte le storie hanno Hap come protagonista, anche se è lui a narrarle. Alcuni dei materiali sono addirittura in terza persona, perché mi sembrava giusto cosí.
Hap e Leonard erano già fratelli nel periodo al quale risale il primo romanzo della serie, Una stagione selvaggia, ma prima di allora erano solo due ragazzi che sperimentavano una nuova amicizia e si trovavano a proprio agio uno con l’altro, senza però sapere a quale livello sarebbe giunto il loro legame. Senza sapere che avrebbero formato una vera famiglia.
Voglio molto bene a Hap e Leonard. Mi fanno compagnia da diversi anni. Ho avuto molte occasioni di far loro visita, e di recente la nostra frequentazione si è fatta ancora piú intensa. Nuovi romanzi, novelle, una serie Tv e ora questi racconti. Alcuni sono nuovi di zecca, altri sono rari e solo un paio hanno già goduto di una loro notorietà. Il bambino che diventò invisibile era già apparso in una raccolta precedente e per lo stesso editore, ma avrebbe lasciato un buco troppo grande in questa successione di eventi se lo avessimo tenuto fuori solo perché non era inedito. In questo nuovo volume, costituisce una parte preziosa del mio mosaico. Lo stesso vale per Non sei uno di noi, anche se è apparso solo nel libro che ho appena menzionato, e che tra l’altro si intitola Hap and Leonard.
Sono orgoglioso di questi racconti. Sono orgoglioso di Hap e Leonard. Forse hanno aperto un terreno nuovo, quando sono apparsi per la prima volta. Non intendo dilungarmi su questo aspetto, perché ho già scritto in passato delle differenze nella loro strana coppia.
Sono orgoglioso anche dell’influenza che Hap e Leonard hanno avuto su altri scrittori, e sono felice che gli scrittori in questione mi contattino e mi dicano quanto sono stati importanti quei libri per loro e quanto li abbiano aiutati a creare i loro personaggi. Un grazie anche a voi, lettori e fan di Hap e Leonard.
Un’annotazione a margine: queste storie potrebbero contraddire in parte il materiale presente nei romanzi, ma non di molto. Sono le storie vere, il vero passato dei personaggi. Nei romanzi Hap ogni tanto fa un piccolo scarto, evita di rivelare certi dettagli o non va al di là di un’allusione generica e in un paio di circostanze, irrilevanti peraltro, non dice la verità. La serie Tv ha preso in prestito alcune delle idee contenute in questi racconti e alcuni eventi realmente accaduti, che fanno parte della mia vita, con la conseguenza che il passato di Hap e Leonard è diverso da quello narrato in questo volume. D’altro canto, come si sente spesso dire nel mondo del cinema, «lo spirito è stato rispettato»: una formula che in generale significa «piegati a novanta gradi e rilassati, perché stai per prenderlo in quel posto». Nel mio caso, però, sono stato trattato molto bene dalla serie Tv, e lo stesso vale per i miei personaggi. Lo apprezzo davvero molto, e ringrazio la Sundance per non aver mandato tutto a puttane. Ciò detto, ci sono delle differenze tra la versione televisiva e la mia. E quella che avete tra le mani è la versione ufficiale.
Godetevi questo viaggio nell’infanzia e nell’adolescenza di Hap e Leonard. E credetemi se vi dico che anche per me è stato un piacere, scoprire certi dettagli. Hap non è stato sempre onesto sul suo passato quanto mi sarebbe piaciuto che lo fosse.