O insensata cura de’ mortali, →
quanto son difettivi silogismi
quei che ti fanno in basso batter l’ali!
4 Chi dietro a iura e chi ad amforismi
sen giva, e chi seguendo sacerdozio,
e chi regnar per forza o per sofismi,
7 e chi rubare e chi civil negozio,
chi nel diletto de la carne involto
s’affaticava e chi si dava a l’ozio,
10 quando, da tutte queste cose sciolto,
con Bëatrice m’era suso in cielo
cotanto glorïosamente accolto.
13 Poi che ciascuno fu tornato ne lo
punto del cerchio in che avanti s’era,
fermossi, come a candellier candelo.
16 E io senti’ dentro a quella lumera
che pria m’avea parlato, sorridendo
incominciar, faccendosi più mera:
19 “Così com’ io del suo raggio resplendo,
sì, riguardando ne la luce etterna,
li tuoi pensieri onde cagioni apprendo.
22 Tu dubbi, e hai voler che si ricerna →
in sì aperta e ’n sì distesa lingua
lo dicer mio, ch’al tuo sentir si sterna,
25 ove dinanzi dissi: ‘U’ ben s’impingua,’
e là u’ dissi: ‘Non nacque il secondo’;
e qui è uopo che ben si distingua.
28 La provedenza, che governa il mondo →
con quel consiglio nel quale ogne aspetto
creato è vinto pria che vada al fondo,
31 però che andasse ver’ lo suo diletto
la sposa di colui ch’ad alte grida
disposò lei col sangue benedetto,
34 in sé sicura e anche a lui più fida,
due principi ordinò in suo favore,
che quinci e quindi le fosser per guida.
37 L’un fu tutto serafico in ardore; →
l’altro per sapïenza in terra fue
di cherubica luce uno splendore.
40 De l’un dirò, però che d’amendue →
si dice l’un pregiando, qual ch’om prende,
perch’ ad un fine fur l’opere sue.
43 Intra Tupino e l’acqua che discende →
del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d’alto monte pende,
46 onde Perugia sente freddo e caldo
da Porta Sole; e di rietro le piange
per grave giogo Nocera con Gualdo.
47 Di questa costa, là dov’ ella frange →
più sua rattezza, nacque al mondo un sole,
come fa questo talvolta di Gange.
52 Però chi d’esso loco fa parole, →
non dica Ascesi, ché direbbe corto,
ma Orïente, se proprio dir vuole.
55 Non era ancor molto lontan da l’orto, →
ch’el cominciò a far sentir la terra
de la sua gran virtute alcun conforto;
58 ché per tal donna, giovinetto, in guerra →
del padre corse, a cui, come a la morte,
la porta del piacer nessun diserra;
61 e dinanzi a la sua spirital corte
et coram patre le si fece unito;
poscia di dì in dì l’amò più forte.
64 Questa, privata del primo marito, →
millecent’ anni e più dispetta e scura
fino a costui si stette sanza invito;
67 né valse udir che la trovò sicura →
con Amiclate, al suon de la sua voce,
colui ch’a tutto ’l mondo fé paura;
70 né valse esser costante né feroce, →
sì che, dove Maria rimase giuso,
ella con Cristo pianse in su la croce.
73 Ma perch’ io non proceda troppo chiuso,
Francesco e Povertà per questi amanti
prendi oramai nel mio parlar diffuso.
76 La lor concordia e i lor lieti sembianti,
amore e maraviglia e dolce sguardo
facieno esser cagion di pensier santi; →
79 tanto che ’l venerabile Bernardo
si scalzò prima, e dietro a tanta pace
corse e, correndo, li parve esser tardo.
82 Oh ignota ricchezza! oh ben ferace!
Scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro →
dietro a lo sposo, sì la sposa piace.
85 Indi sen va quel padre e quel maestro →
con la sua donna e con quella famiglia
che già legava l’umile capestro.
88 Né li gravò viltà di cuor le ciglia
per esser fi’ di Pietro Bernardone,
né per parer dispetto a maraviglia;
91 ma regalmente sua dura intenzione
ad Innocenzio aperse, e da lui ebbe
primo sigillo a sua religïone. →
94 Poi che la gente poverella crebbe
dietro a costui, la cui mirabil vita
meglio in gloria del ciel si canterebbe,
97 di seconda corona redimita
fu per Onorio da l’Etterno Spiro →
la santa voglia d’esto archimandrita.
100 E poi che, per la sete del martiro, →
ne la presenza del Soldan superba
predicò Cristo e li altri che ’l seguiro,
103 e per trovare a conversione acerba
troppo la gente e per non stare indarno,
redissi al frutto de l’italica erba,
106 nel crudo sasso intra Tevero e Arno
da Cristo prese l’ultimo sigillo, →
che le sue membra due anni portarno.
109 Quando a colui ch’a tanto ben sortillo
piacque di trarlo suso a la mercede
ch’el meritò nel suo farsi pusillo,
112 a’ frati suoi, sì com’ a giuste rede,
raccomandò la donna su più cara,
e comandò che l’amassero a fede;
115 e del suo grembo l’anima preclara
mover si volle, tornando al suo regno, →
e al suo corpo non volle altra bara. →
118 Pensa oramai qual fu colui che degno →
collega fu a mantener la barca
di Pietro in alto mar per dritto segno;
121 e questo fu il nostro patrïarca;
per che qual segue lui, com’ el comanda,
discerner puoi che buone merce carca.
124 Ma ’l suo pecuglio di nova vivanda
è fatto ghiotto, sì ch’esser non puote →
che per diversi salti non si spanda;
127 e quanto le sue pecore remote
e vagabunde più da esso vanno,
più tornano a l’ovil di latte vòte.
130 Ben son di quelle che temono ’l danno
e stringonsi al pastor; ma son sì poche,
che le cappe fornisce poco panno.
133 Or, se le mie parole non son fioche,
se la tua audïenza è stata attenta,
se ciò ch’è detto a la mente revoche,