Ethan rimase deluso quando fu Lady Marguerite ad accoglierlo sulla porta, ma il suo saluto fu caloroso. «Che avventura, ieri sera» gli disse lei, sorridendogli.
«Sì, davvero.»
«Immagino che i Beckridge non resteranno a Westram?» Sembrava contenta, tutti erano parsi contenti.
«Stanno preparando i bagagli per trasferirsi in questo preciso momento.»
Lei annuì. «Petra muore dalla curiosità di sapere tutto. E poi lo racconterà a me. La troverete nel giardino della cucina. Vi aspetta.»
Finalmente. «Vi ringrazio.»
«Passate intorno alla casa. Vi offrirei di prendervi cappello e soprabito, ma il vento è alquanto freddo stamane.»
Ethan seguì le sue indicazioni e trovò Petra carponi tra le erbe aromatiche. Sentendolo avvicinarsi, lei si sedette sui talloni. «Lord Longhurst.» Scoppiò a ridere. «Mi sorprendete sempre nei momenti peggiori.» Indicò gli orli della veste e il grembiule da giardinaggio infangati.
Per quanto riguardava lui, in qualunque momento la sorprendesse era una visione.
La prese per mano e la aiutò ad alzarsi, inalando il profumo di lavanda, timo e rosmarino. «Probabilmente sono arrivato prima di quanto mi aspettaste. Mi scuso, ma ho pensato foste ansiosa di conoscere il resto dell'avventura di ieri sera.» Era il suo pretesto e a quello si sarebbe attenuto, quantomeno per il momento.
«Sono impaziente.» Lei indicò la panca di legno rivolta verso il piccolo giardino e i campi. «Venite, sediamoci comodi, così potrete raccontarmi tutto quel che è successo dopo che ve ne siete andato da qui.»
Ethan si sedette e lei gli accomodò accanto. Le si mise più vicino di quanto avrebbe dovuto, ma in quel momento era ciò che sentiva: il bisogno della sua vicinanza.
«Non avrei potuto restare più sbigottita nello scoprire che il nostro ladro era la moglie del vicario.»
«Nemmeno Beckridge. All'inizio ho sospettato che avessero architettato insieme l'idea, ma la sua sorpresa è stata genuina. Era convinto che sua moglie fosse a letto con un mal di testa. Per poco la sua mandibola è caduta a terra, quando la moglie è apparsa con noi sulla soglia di casa.»
«Cos'ha detto?»
«Ebbene, pare che in quella casa sia Mrs. Beckridge a portare i pantaloni, pertanto ha cercato di sostenere le sue dichiarazioni esagerate contro gli zingari, ma quando ho minacciato di chiamare magistrato e conestabile, è crollato e ha ammesso che sua moglie aveva torto.» Anche se la donna aveva minacciato di rivelare tutto ciò che aveva visto quando era piombata nel suo studio e lo aveva sorpreso con Petra. Poche parole concise erano bastate per convincere suo marito a garantire il silenzio di lei. Ethan si era anche assicurato che la donna capisse che tra nobili, le vedove erano libere di comportarsi come meglio credevano, come i gentiluomini, e che né a lui né a Petra importava un accidente di cosa pensassero persone come Mrs. Beckridge e i suoi simili.
Il fatto che la donna credesse che per Petra fosse così era una dimostrazione della sua stupidità.
«È davvero una donna orribile» commentò Petra.
«Beckridge è uno sciocco a lasciarsi menare per il naso da una donna.»
Lei si irrigidì un poco.
«Intendo riguardo alla sua vocazione e alle relazioni con il suo gregge. Avrebbe dovuto avere più giudizio.» Non era certo di aver rimediato all'errore, camminava su un terreno molto difficile.
«Avete chiamato il conestabile?»
«No. Beckridge ha acconsentito ad andarsene immediatamente.»
Petra annuì. «Mi sembra corretto.»
Ethan trasse un sospiro di sollievo. «Mi ha detto che da qualche tempo stava pensando di trasferirsi in America. Ha ricevuto una lettera da qualcuno che conosce laggiù, che lo informa di una comunità a cui serve un pastore. Mi ha chiesto delle referenze.»
«Gliele avete date?»
Di nuovo il terreno difficile. «Gli ho detto che ci avrei pensato.» Trasse un respiro profondo. «E gli ho detto che l'avrei fatto soltanto se mi avesse promesso di tenere d'occhio sua moglie.»
«Sarebbe meglio estorcere quella promessa a Mrs. Beckridge.»
La guardò e notò le labbra strette. Certo, ecco dove stava sbagliando. E in un momento come quello non voleva certo sbagliare, avrebbe nuociuto al vero motivo che lo aveva condotto là quella mattina.
«Avete ragione» disse. «Insisterò.»
La postura di lei si rilassò. Evviva.
«C'è un'altra questione che vorrei discutere con voi.»
Lei lo guardò incuriosita. «Si tratta della tenuta?»
«Per così dire. Immagino ricorderete il dipinto che notaste nell'ingresso della mia casa di città. Il panorama di Venezia.»
«Certo.»
«Dopo che ve ne andaste, mi ritrovai a pensare all'agente che inizialmente si era offerto di portare via tutta la mobilia della casa. Era anche impaziente di vedere cos'avessimo sistemato nel fienile qui a Longhurst, per occuparsene. C'era qualcosa di familiare nel suo nome.» Non riuscì a celare la nota di entusiasmo nella sua voce.
«Ethan?»
«Mi ricordai di una ricevuta tra i documenti lasciati da mio cugino. Quando la trovai, vidi che era la ricevuta per un tavolo francese e il prezzo era esorbitante, e in più qualcuno aveva scritto sul foglio la parola Versailles. Mi informai in giro e alla fine fui messo in contatto con un agente che acquista oggetti francesi per il Principe di Galles. Venne a casa mia, diede un'occhiata al mobile e mi confermò che poteva essere stato acquistato dal palazzo di Versailles, insieme a numerosi altri oggetti a cui diede un'occhiata. Per i dipinti mi consigliò un altro esperto. Pare proprio che il dipinto che notaste sia un Canaletto originale.»
Lei lo fissò a occhi spalancati. «Deve valere una fortuna!»
«Pare che la collezione di mio cugino sia praticamente inestimabile.»
«Santi numi! E cosa intendete fare?»
«Venderla.» Si strinse nelle spalle. «Quantomeno gran parte. Il mio predecessore non avrebbe dovuto sperperare il denaro per quella roba, quando la tenuta aveva tanto bisogno di fondi. Mi è stato assicurato che ci sono molti collezionisti, compreso il Principe di Galles in persona, che sarebbero più che lieti di pagare un prezzo adeguato per dipinti e mobili, appena la loro provenienza sarà documentata. E questo non dovrebbe essere un problema.»
Petra sorrise, esultante. «È magnifico. Sono felice per voi.»
Ethan le sorrise. «Finalmente potrò sistemare la tenuta. Il che mi porta all'ultima ragione che mi conduce qui oggi.»
Trovò l'oggetto che aveva riposto nella tasca per l'orologio nel panciotto e si inginocchiò. Le sorrise. «Penso sappiate quanto vi sia affezionato, Petra. E ho ragione di credere di non esservi antipatico. Vorrei chiedere l'onore di avere la vostra mano in matrimonio.»
Inizialmente lei parve sorpresa, no, sbigottita. E forse leggermente compiaciuta. Poi, a poco a poco, assunse un'espressione sconfortata. «Oh, no, per favore.» Girò la testa.
Il dolore gli trafisse il petto. Che gli succedeva? Non si sarebbe dovuto aspettare che lei si comportasse in modo razionale. Sua madre non lo aveva mai fatto, un giorno calda, l'altro fredda. Si alzò e la guardò. «Vi chiedo scusa. Devo aver frainteso i vostri sentimenti nei miei confronti.»
«No, no. Voi mi piacete molto, Ethan. Davvero. Ma non voglio che vi sentiate costretto a sposarmi per ciò che Mrs. Beckridge potrebbe raccontare in giro. Non voglio farlo.»
Lui scosse la testa. «La mia offerta non ha niente a che vedere con quella donna, ve l'assicuro.»
«State dicendo che... mi amate?»
Amore? Si aspettava davvero una cosa del genere? Suo padre e sua madre avevano buttato il mondo all'aria, come se significasse tutto e niente. Lui non aveva provato che un tiepido affetto nei loro confronti, com'era consueto per i propri genitori.
«Voi mi piacete e nutro affetto nei vostri confronti. Staremo bene insieme. Ora posso offrirvi una tenuta con buone prospettive, che potremo migliorare insieme. Non sono basi più solide per un matrimonio, rispetto a una passione che probabilmente si estinguerà entrò pochi mesi dalle nozze?»
Il viso di lei impallidì. Cosa aveva detto per indurla a reagire in quel modo?
Petra trasse un respiro profondo e si alzò per fronteggiarlo o, per meglio dire, guardare in su verso di lui, tanto era minuta. Ethan arretrò un poco per non sovrastarla e lei reagì con un sorrisetto.
«Ethan, la vostra proposta mi onora davvero. Mi emoziona profondamente.»
Non sembrava emozionata, sembrava ferita, proprio come si sentiva lui. Strinse i denti.
«Come sapete, sono decisa a non risposarmi.» Fece una smorfia. «Mi auguro che possiamo restare amici, ma penso sarebbe meglio se non ci rivedessimo per qualche tempo.»
Amici. Con la precisione di un chirurgo con un bisturi, quella parola ridusse in coriandoli qualcosa nel suo petto. La sensazione più strana e dolorosa che avesse mai sperimentato, perfino più dolorosa dei frequenti rifiuti della madre. Come aveva fatto da bambino, Ethan sopportò il dolore in silenzio. Si inchinò. «Come desiderate, Lady Petra.» Se ne andò.
Era un singhiozzo quello che gli parve di sentire?
Improbabile, forse lei rideva alle sue spalle.
Il cuore così dolente da riuscire a malapena a respirare per il dolore, Petra guardò Ethan allontanarsi. Aveva suggerito davvero che restassero amici? Non sarebbe stato possibile. Incontrarsi, anche per caso, avrebbe causato un enorme imbarazzo a entrambi. Avrebbe dovuto sforzarsi di più per mostrargli quanto la sua offerta la onorasse, ma ricevere una proposta tanto fredda era ancor peggio che sapere che sarebbe stato disposto a sposare un'ereditiera per il suo denaro.
Si lasciò cadere a sedere sulla panca di legno.
Cosa c'era in lei di sbagliato? Perché tutti gli uomini dei quali si innamorava provavano nei suoi confronti soltanto un tiepido affetto, invece dell'amore? Cosa le aveva detto Harry?
Ti sono molto affezionato, una cosa vecchia, ma il matrimonio è stata una tua idea. Io volevo un incarico nell'esercito, tuttavia quando mio padre ha capito che avrebbe potuto imparentarsi con un conte, non c'è stato più modo di fargli cambiare idea. Se non ti avessi sposata, mi avrebbe cacciato. Nessuno ha mai parlato d'amore. Inoltre, nel nostro ambiente nessun marito è perdutamente innamorato della moglie. Riderebbero di me.
Petra lo aveva amato così disperatamente da quando aveva circa quattordici anni, che non si era resa conto di quanto fosse univoco il suo sentimento. Le parole di Harry l'avevano fatta infuriare, tanto che gli aveva detto che sarebbe stato un pessimo soldato. Pochi giorni dopo lui aveva coinvolto suo fratello e Neville Saxby in una scommessa stupida e tutti e tre erano partiti intenzionati a dimostrare il loro valore.
Tutto ciò che erano riusciti a ottenere era la morte.
Petra non aveva intenzione di legarsi un'altra volta in un matrimonio del genere. Tuttavia Ethan le sarebbe mancato moltissimo. Rifiutare la sua offerta di nozze le era parso peggio dell'adorabile addio che si erano scambiati quando avevano creduto che lui non avesse altra scelta se non sposare un'ereditiera. Probabilmente perché, per un momento, Petra si era illusa che Ethan chiedesse la sua mano travolto dall'amore.
E invece no.
Dal momento che, però, lei lo amava, si sarebbe ritrovata nella medesima situazione in cui era stata con Harry. Costretta a vedere suo marito uscire per correre a fare l'amore con qualunque donna gli piacesse e sapere che il suo amore non era ricambiato. Per non parlare del fatto che, avendo tutto il denaro necessario per sistemare la tenuta, presto Ethan sarebbe tornato alla guerra e alla sua amata carriera militare. No, respingerlo era la cosa giusta da fare, per entrambi.
Chiuse gli occhi per alleviarne il bruciore. Quando si era innamorata di Ethan? Non sarebbe dovuto succedere, avrebbe dovuto essere un'avventura, niente di più. Era davvero una sciocca.
Si passò il dorso della mano sugli occhi e lo sentì bagnato. Accidenti. Che importanza aveva se lui non la amava? Era stata benissimo prima che lui arrivasse e stava ancora benissimo.
Tornò a concentrarsi sulle erbacce. Sfortunatamente non aveva idea di quali piante stesse strappando da terra, non le vedeva a causa delle lacrime.
Non le importava.
Petra si recò da sola al villaggio qualche giorno dopo e scoprì che gli abitanti erano ancora in fermento per la notizia della partenza del vicario e la misteriosa riapparizione dei panni rubati.
«Sua Grazia ha detto che si è trattato di un errore» disse Mr. Barker, grattandosi dietro un orecchio mentre le porgeva una piccola pila di lettere. Toccò una delle buste. «Questa è affrancata da Lord Westram.»
Petra sorrise, benché le sue guance le sembrassero rigide. «Grazie.» Non aveva molta voglia di sorridere in quel periodo, ma Barker non parve notare la forzatura. E non lasciò andare le lettere.
«Strano. Il vicario se ne va e i panni riappaiono, non credete, Lady Petra?»
Pettegolezzi, gli abitanti di Westram amavano pettegolezzi e congetture. Petra aveva posticipato il più possibile la sua visita al villaggio per evitare quel genere di discussioni, ma Marguerite cominciava a preoccuparsi per la posta che si accumulava ed era troppo occupata per ritirarla di persona. «Non saprei davvero.» Strattonò le lettere e finalmente l'uomo le lasciò andare.
«Ha detto che non sono stati gli zingari.» Sembrava dubbioso.
«Sono sicura che sappia quel che dice.»
Barker scosse la testa. «Strano, molto strano.»
Petra si voltò per andarsene. «Non dimenticate il vostro pacco, Lady Petra.»
Perché non le aveva detto subito che c'era anche un pacco? Lei aggrottò la fronte. «Non ricordavo di aspettare un pacco.»
«È grande. Volete che ve lo faccia portare a casa dal mio ragazzo?»
«Grosso quanto?»
Barker andò dietro il bancone, estrasse un grosso pacco rettangolare e lo posò sul bancone. «È anche pesante.»
«Chi lo manda?» Marguerite spesso spediva pacchi, ma niente di tanto grande e non ne aveva mai ricevuti.
«Viene da Londra. Sherman's Antiquites and Fine Art.»
«Allora dev'essere uno dei disegni di Marguerite. Vi ringrazio.» Squadrò il pacco. «Penso di farcela.»
Quando uscì in strada pioveva ancora forte, pertanto si sistemò il pacco sotto un braccio, mentre con la mano libera apriva l'ombrello. Intenta a togliersi dalla pioggia il più in fretta possibile, abbassò la testa e si avviò. Urtò qualcuno che arrivava dalla direzione opposta e il pacchetto scivolò. Lei lo afferrò ma, così facendo, lasciò cadere l'ombrello.
«Perché non guardate dove andate?» chiese mentre chiudeva le dita sul manico.
«Vi chiedo scusa, Lady Petra.» Una voce profonda, ricca e terribilmente familiare.
Subito si sentì il viso caldo e il dolore intorno al suo cuore si intensificò. «Longhurst» disse secca, mentre sollevava l'ombrello sopra la testa. «Buona giornata. Sono di fretta.»
«Consentitemi.»
Le tolse con delicatezza il pacco da sotto il braccio.
«Non ce n'è alcun bisogno» protestò lei, cercando di riprenderselo.
«Ce n'è eccome.» Si sistemò agevolmente il pacco sotto il braccio sinistro, poi le porse l'altro.
Se non voleva essere scortese là, in mezzo alla strada, c'era ben poco che potesse fare. Gli posò la mano leggera sulla manica.
Alzò ancora una volta l'ombrello sopra la sua testa e si avviarono in silenzio. Come una vecchia coppia sposata ma, al tempo stesso, come estranei. Aveva tagliato i ponti con Ethan e averlo così vicino era decisamente troppo.
Alla fine non resistette più. «Posso cavarmela da sola per il resto del tragitto.» La sua voce suonò dura e scontrosa.
Lui non si fermò. «Vi accompagnerò fino alla porta di casa, Lady Petra.»
Accidenti. Se avesse accettato l'offerta del direttore dell'ufficio postale, non avrebbe dovuto subire quella tortura.
«Pensate che più tardi spioverà?» chiese lui, con il più normale dei toni di voce.
Lei guardò il cielo. «Penso che continuerà tutto il giorno. Marguerite ha detto che sentiva arrivare un mal di testa.»
«Ah. Mi domandavo come mai passeggiaste da sola.»
Petra digrignò i denti per evitare di invitarlo a farsi i fatti suoi. Non era arrabbiata con lui, solo con le circostanze. A ogni modo, c'era qualcosa che voleva dirgli. «Gli abitanti del villaggio stanno facendo due più due riguardo alla partenza dei Beckridge in concomitanza con la riapparizione dei panni scomparsi.»
«Per essere sincero, me l'aspettavo. La mattina dopo aver sorpreso Mrs. Beckridge, mi sono recato da Compton. Avevo deciso che, in qualità di magistrato, doveva essere messo al corrente dell'accaduto. Sarebbe arrivato comunque alle sue orecchie, meglio che lo sapesse da me. Ha suggerito di lasciare che gli abitanti di Westram lo capissero da soli, così non avrebbero continuato a incolpare i nostri zingari.»
«I nostri zingari?» chiese lei sorpresa.
«I miei zingari, suppongo, dal momento che si trovano sulla mia terra. Ho parlato con il loro capo e gli ho spiegato cosa è successo. Gli ho detto che, se non succederà nient'altro di disdicevole durante la loro permanenza a Crabb's Wood, gli abitanti del villaggio capiranno che non era colpa loro. Ha capito e mi ha comunicato che i loro piani erano cambiati. Un altro gruppo li ha informati di una possibilità di lavoro e hanno deciso di trasferirsi.»
«Che ironia. Mrs. Beckridge sarebbe lieta di sapere che i suoi sforzi hanno avuto successo.»
«Ma non come intendeva lei» ribatté Ethan con un tono che le parve divertito.
Lo guardò e vide che sorrideva. Incapace di resistere, sorrise a sua volta. «Tutto è bene quel che...»
«... finisce bene» dissero all'unisono e scoppiarono a ridere.
Strano che potessero essere tanto d'accordo riguardo ad alcune cose e allo stesso tempo tanto in disaccordo riguardo ad altre. Il cuore le trasmise una piccola fitta. Rimpianto. Sarebbe dovuto passare molto tempo, prima che non sentisse più alcun rimpianto.
Lui aprì il cancello di fronte per lasciarle il passo, poi la seguì fino alla porta d'ingresso. Sotto il portico Petra chiuse l'ombrello e lo lasciò verticale in un angolo affinché asciugasse. Fortunatamente non era il giorno libero della loro cameriera e la giovane aprì la porta prima che Petra dovesse cercare la chiave. Longhurst le porse il pacco. Petra si voltò verso di lui e abbozzò un sorriso. «Vi ringrazio per il vostro aiuto, Lord Longhurst.»
«Non c'è di che, Lady Petra. È stato bello potervi essere d'aiuto, tanto per cambiare.» Il suo sorriso assunse una vaga sfumatura ironica. Fece un inchino e si avviò sotto il diluvio, non trasalì minimamente quando la pioggia gli cadde sulle spalle.
Oh, cielo, cosa le prendeva? Avrebbe dovuto offrirgli il suo ombrello. «Lord Longhurst!» lo chiamò.
Quando lui si voltò, glielo porse. Lui fece un cenno di diniego con la mano e proseguì per la sua strada.
Petra avrebbe dovuto sentirsi orgogliosa per come aveva affrontato quell'incontro casuale, invece si sentì ancora più infelice di quando era uscita per recarsi al villaggio.
«Ho messo il pacco sul tavolo in sala da pranzo, milady» la informò la cameriera, mentre la aiutava a sfilarsi soprabito e cappellino.
Petra si guardò allo specchio per sistemarsi i capelli. «Puoi informare Marguerite che è arrivato?» Qualunque cosa fosse.
«Ma è indirizzato a voi, milady.»
«Oh.» Non aveva nemmeno guardato il nome specificato dall'indirizzo. «Cosa può essere? Non ho ordinato niente.» Qualcosa da Red? O magari da Carrie? Le scriveva spesso, ma Petra non riusciva a immaginare cosa potesse mandarle di tanto grande.
«Non vi resta che aprirlo e vedere, milady.» Becky si allontanò.
Petra andò in sala da pranzo e studiò il pacco. Era proprio indirizzato a lei. Slacciò lo spago e tolse la carta. Un dipinto.
«Oh, santo cielo!» Si lasciò cadere sulla sedia più vicina.
La cameriera corse a vedere. «Qualcosa non va?»
«Io... no, va tutto bene.»
«Che bel dipinto, milady. Che città è?»
«Venezia» rispose Petra, trasognata. Le aveva regalato il quadro di Venezia. Guardò la firma, ben visibile dal momento che il quadro era stato ripulito. Canaletto. Per curiosità aveva chiesto di lui a Marguerite quando era tornata dopo essere stata da Ethan a Londra. Sua sorella le aveva raccontato moltissimo dell'artista, ma all'epoca Petra aveva creduto che il dipinto di Ethan fosse una copia. Quel quadro valeva una fortuna.
La cameriera raccolse la carta da pacco. «C'è un biglietto, milady.» Glielo porse. Era di Ethan.
Voglio che abbiate questo.
Senza il vostro aiuto, questo dipinto e molti altri sarebbero finiti nelle mani di un mercante senza scrupoli.
Tenetelo o vendetelo. È vostro, fatene quel che volete.
Longhurst
Oh, quello sciagurato! Come poteva? E lo aveva portato per lei tutto il tragitto fino a casa, senza dire una parola. Doveva aver immaginato cosa fosse.
Le lacrime che credeva di aver esaurito le bruciarono la gola e si fecero strada da dietro le palpebre.
«Non vi piace, milady?» chiese Becky, allarmata.
Petra si asciugò le guance. «Non è questo. È per la sorpresa.»
E per la generosità.
E per l'avventatezza.