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«Sei sicura che Sua Grazia approvi tutto questo?» chiese Marguerite, osservando l'elenco a cui lavorava Petra.

«Sì, gli ho scritto poco prima che partisse per Londra e ha acconsentito al piano.»

«È molto generoso da parte sua.»

«Non così tanto. La sua unica spesa saranno due o tre barili di birra del Green Man. Jenks gliela fornirà per un prezzo eccellente. Tutto il resto lo metteranno a disposizione le signore della chiesa.»

«Suppongo di sì.» Marguerite sembrava dubbiosa.

«Il villaggio ne ha bisogno, Marguerite. Sono tutti sottosopra da quando i Beckridge se ne sono andati. Alcuni pensano ancora che la responsabilità per la partenza del vicario sia di Sua Grazia, per aver permesso agli zingari di restare sulla sua terra. Questo aiuterà a ristabilire un po' di benevolenza.»

Marguerite annuì lentamente. «Capisco il tuo ragionamento. E la birra gratuita aiuterà molto a calmare gli animi. Ma non posso fare a meno di domandarmi...» Arrossì. «... questa cosa fra te e...»

Ecco cosa preoccupava sua sorella. «È finita. Siamo amici. Nient'altro.»

Il viso di Marguerite assunse un'espressione compassionevole. «Oh, mia cara Petra...»

Il cuore di Petra si strinse. «No, no, hai frainteso. È finita per mia iniziativa. Era un'avventura, niente di più. Ho chiarito fin dall'inizio che non desideravo sposarmi.»

Marguerite la guardò meravigliata. «Sei sicura?»

«Sono sicura. Andiamo molto d'accordo come amici, ma l'idea di risposarmi mi fa venire gli incubi.» Incubi in cui Harry veniva colpito e ucciso insieme a suo fratello e al marito di Marguerite. La lettera arrivata dall'esercito era stata fin troppo esplicita al riguardo. Red aveva cercato di impedirle di leggerla, ma lei aveva insistito. Non voleva immaginare lo stesso con Ethan al posto di Harry. Ovviamente, ora che lui disponeva del denaro per assumere il fattore che si sarebbe occupato di rimettere in piedi la tenuta, non c'era bisogno che restasse in Inghilterra e sarebbe potuto tornare in guerra, proprio come desiderava.

«Capisco.» Marguerite inclinò la testa di lato. «Mi fa piacere che riusciate a restare amici. Sembra un uomo molto gradevole.» Tuttavia nella sua voce restava un'ombra di dubbio.

«È un uomo molto gradevole e siamo amici. Tutto qui.»

Marguerite si ritrasse impercettibilmente. Oh, cielo, aveva parlato con troppo impeto.

«La questione è» si affrettò a soggiungere, «riuscirai a metterlo insieme in tempo?» Indicò la bozza che aveva disegnato, l'immagine che aveva dato inizio a quel discorso.

Marguerite scosse la testa, mesta. «Certamente. Mi consentirà una pausa rispetto al lavoro che sto facendo.» Inclinò la testa all'indietro, come per sciogliersi il collo.

Petra gettò le braccia intorno alle spalle della sorella e la baciò sulla guancia. «Grazie, grazie! Sapevo che ci avresti aiutati. Dimmi cosa ti serve e lo troverò per te.» Indicò la borsa che aveva portato dalla chiesa, contenente i vestiti donati per i poveri. A quanto ne sapeva, nessuno aveva mai preso niente da quella borsa, da quando viveva a Westram.

Marguerite frugò nella borsa e mise da parte alcuni indumenti. Una camicia, una vecchia giacca, un paio di pantaloni da lavoro. «Questi saranno un buon inizio.»

«Magnifico. Fammi sapere quando avrai finito, chiederò a Jeb di portare tutto a Longhurst. Mr. O'Cleary sa cosa fare. Ora, se vuoi scusarmi, devo portare questo elenco alle signore della chiesa e la pubblicità a Mr. Barker. Ha promesso di assicurarsi che tutti sappiano del cambio di posto.»

«E della birra gratuita.»

In genere gli abitanti del villaggio dovevano pagare la birra durante quell'evento annuale. Petra fece un gran sorriso, assai soddisfatta per i loro sforzi. «E della birra gratuita.»

La cavalcata da Londra era stata straordinariamente piacevole. Nonostante l'aria frizzante, Ethan avrebbe potuto descriverla soltanto come una perfetta giornata autunnale. Sotto un cielo azzurro e terso gli alberi ostentavano le loro sfumature rosse, gialle e marroni, inondando di colori la campagna ondulata e rendendo il suo viaggio ancor più gradevole.

In realtà, per essere onesti, era più interessato a rivedere Petra e scoprire cosa avesse in serbo per lui.

Non si sarebbe aspettato che essere un conte e gestire una tenuta potesse piacergli, ma lei gli aveva aperto gli occhi sulla ricchezza e la bellezza della campagna inglese. Ecco perché era una delusione che non volesse accettarlo come marito. Più di una delusione, era un groppo gelido da qualche parte al centro del suo petto.

Fece svoltare Jack sul viale di casa. Il suo vecchio amico accelerò, senza dubbio al pensiero della mangiatoia colma di fieno fragrante o un secchio di mais. Ethan aveva in mente soltanto Petra.

Sarebbe stata a Longhurst come promesso?

Ethan non aveva cavillato riguardo a nessuna delle cose che gli aveva richiesto per la festa del villaggio, come l'aveva chiamata, anche se erano costate tutto il denaro che lui aveva ricavato dalla vendita del suo incarico. Non riusciva ancora a credere di aver lasciato l'esercito senza esitazione alcuna. Il suo reggimento era stato la sua vita, eppure il pensiero di lasciare l'Inghilterra, di lasciare la sua tenuta nelle mani di un altro, quando finalmente aveva i mezzi per farlo, non gli era andato giù.

La casa apparve in vista.

Finalmente a casa.

Trasalì, da quando considerava quel luogo casa sua? Non aveva nemmeno saputo di desiderarne una. Era stato felice di trasferirsi da un campo all'altro in tutta Europa; non era sempre confortevole, ma gli era piaciuto il cameratismo degli altri ufficiali, accresciuto dall'eccitazione delle battaglie. Forse stava diventando vecchio?

Il cuore gli sobbalzò alla vista della sagoma minuta sul prato, accanto alla pila di mobili che ormai oltrepassava i dieci piedi. Lei sollevò una mano per schermarsi gli occhi dalla luminosità del sole mentre lo osservava cavalcare nella sua direzione. Ethan sospirò, forse era lei la ragione per cui considerava quel luogo casa sua.

Solo che lei non ne faceva parte.

Il peso di ghiaccio gli stritolò il petto ancora una volta, rendendogli difficile respirare.

Smontò appena fu a pochi passi da lei. «Lady Petra. Eccomi, come richiesto.»

«Buongiorno a voi, Longhurst.» Gli sorrise, ma con meno calore di un tempo. Ethan ignorò il dolore e le sorrise a sua volta.

Preferiva quando lo chiamava Ethan, ma ormai era tutto finito.

«Com'è andato il vostro primo assaggio della camera dei Lord?» gli chiese inclinando la testa, come se le importasse davvero della risposta.

Lui si costrinse a non rispondere come uno scolaretto entusiasta a quella manifestazione di interesse, rammentando a se stesso che Lady Petra voleva soltanto essere cortese.

«Meno peggio di quanto temessi, per essere sincero. Mi sono seduto al mio posto, ho presentato la mia domanda e ho incontrato il Principe di Galles, che ha deciso di essere gradevole. Ovviamente voleva parlare della mia miniera di dipinti inestimabili. Le notizie come quella viaggiano veloci. Pare sarà uno dei partecipanti all'asta, ma sperava di ottenere un prezzo speciale. Sono riuscito a concludere un affare con lui.»

«Sono lieta che sia andato tutto bene.»

Sembrava davvero contenta per lui e ciò lo rallegrò molto.

«Vedo che anche voi avete avuto da fare» disse, mentre osservava la catasta di mobilio. In cima c'era una delle poltrone che si trovavano nel suo studio, sulla quale sedeva il fantoccio di un uomo. Arretrò per guardare meglio. «Per Giove, sembra proprio vero! Fortunatamente non somiglia a nessuno che conosco.»

Lei rise deliziata. «No, certo. Marguerite è stata molto attenta al riguardo, anche se le sarebbe piaciuto utilizzare un paio di persone. Ha usato come ispirazione uno dei disegni del Mr. Guy Fawkes originale.»

«È splendido. Cosa posso fare per aiutarvi?»

«I fondi che mi avete fornito sono tutto l'aiuto che serviva. Le signore della chiesa hanno preparato il cibo, tra poco Mr. Jenks consegnerà le botti con la birra e Mr. O'Cleary sistemerà le panche e le balle di fieno per sedersi prima dell'arrivo della gente.»

«Panche?»

«O'Cleary e Jeb le hanno costruite con pezzi del vostro mobilio. Andranno nel fuoco quando tutti se ne saranno andati.»

«Speriamo che, nel frattempo, non crollino sotto il peso di nessuno.»

«Se anche dovesse succedere, dubito che qualcuno se la prenderà, ammesso che abbiano tracannato una quantità sufficiente della birra che avete tanto generosamente fornito.»

Lui scoppiò a ridere. «Per me sarà un gran piacere assistere alla celebrazione del fallimento della congiura per far saltare il Parlamento, dal momento che ora sono una delle persone sedute sopra quei barili di polvere da sparo. Qualche boccale di birra è un piccolo prezzo da pagare per la mia sicurezza.»

Gli tornò alla mente un ricordo. «Quand'ero bambino accendevamo dei petardi e li gettavamo tra le persone radunate intorno al falò. Immagino non sia previsto tra i festeggiamenti.»

«No, è espressamente vietato. Lo sanno tutti e i genitori dei ragazzini più turbolenti controlleranno nelle loro tasche, prima che escano di casa.»

«Penso che mi converrà controllare anche le tasche di O'Cleary. È turbolento almeno quanto i ragazzini.» Fece un sorrisetto all'idea della sorpresa che aveva portato con sé da Londra. Agli abitanti del villaggio sarebbe piaciuta, lo sperava.

Anche lei scoppiò a ridere. «Mr. O'Cleary ci è stato di grande aiuto. È stato lui ad arrampicarsi là in alto e a sistemare la poltrona con Mr. Fawkes.»

«Come ho detto, un ragazzo assai turbolento. Scommetto che si è divertito enormemente.»

«Certo. Si è assicurato di farlo mentre io mi trovavo qui e mostravo ad alcune delle signore della chiesa di cosa ci fosse bisogno. Si è crogiolato nella loro ammirazione.»

«Presumo ci fossero anche una o più delle ragazze del Green Man. Negli ultimi tempi O'Cleary aveva trascorso gran parte del suo tempo libero alla taverna ed era tornato a casa apparentemente molto compiaciuto.»

«Naturalmente.»

Puntò un dito verso di lei. «Un uomo può essere convinto a compiere le missioni più pericolose, se è osservato da una o più signore graziose.»

Ridacchiarono insieme, come vecchi amici. Forse avrebbero potuto conservare la loro amicizia, ma l'idea non servì per il gelo onnipresente nel petto di lui.

«Sono lieta che siate riuscito ad arrivare di buon'ora» osservò lei. «Sarà molto utile che voi siate qui quando gli abitanti del villaggio cominceranno ad arrivare. Ho chiesto anche al conestabile di venire a tenere d'occhio la situazione e ho mandato un biglietto a Lord Compton, invitando anche lui. Sfortunatamente ha declinato, pare non voglia lasciare le sue bambine.»

«Ne ha svariate, ritengo. Tutte femmine. Non le ho mai incontrate nel corso delle mie visite, ma a giudicare dalla confusione che ho sentito, devono essere alquanto indisciplinate.»

«Pover'uomo. Perse la moglie poco dopo la nascita della terza figlia. Mi sorprende che non si sia risposato. Deve avere bisogno di un erede.»

Il cuore di Ethan sussultò. Era per quella ragione che Petra lo aveva respinto? Mirava a Compton? Il rammarico di poco prima all'idea che Compton non prendesse parte al falò fu sostituito dal sollievo.

«C'è qualcosa che posso fare?» domandò.

«Recitate la parte del padrone di casa, assicuratevi che nessuno combini guai e tutto andrà per il meglio.»

«Penso di poterci riuscire.» Era impaziente di vedere la faccia di lei di fronte alla sua sorpresa. E anche quella degli abitanti del villaggio, ovviamente.

«Ora vado a casa» disse lei. «Marguerite e io torneremo insieme più tardi. Le signore del villaggio arriveranno tra poco per aiutare Mrs. Stone in cucina. Spero vada bene.»

«Certamente. Come vi ho detto, fate pure come ritenete sia meglio.»

«Grazie. Tornerò presto.»

«Bene. Non voglio affrontare da solo l'orda.»

Lei gli batté la mano sul braccio ed Ethan si beò di quel piccolo segno d'affetto. Strinse i denti, infastidito da quell'emozione sciocca.

«Sapete» disse lei con espressione pensosa, «è un bene che i Beckridge se ne siano andati, altrimenti ci saremmo dovuti sorbire un sermone sui mali del papismo, invece di un raduno allegro intorno a un falò.»

«Una vera benedizione.»

La risata argentina di lei echeggiò nell'aria. Ethan avrebbe voluto catturarla e conservarla in un barattolo. Oh, per l'inferno, cosa gli era successo per diventare tanto stucchevole?

«Mi raccomando, copritevi bene quando tornerete più tardi» le suggerì. «Stasera farà fresco.»

Lei lo guardò in modo strano, un'occhiata bizzarra che Ethan non capì, tuttavia annuì. «Sarà mia cura ricordarlo anche a Marguerite.»

Non gli importava di sua sorella, soltanto di lei. «Buona idea.»

La osservò dirigersi rapida verso il calesse, le gonne che ondeggiavano a ogni passo.

Cosa significava quell'espressione?

Copritevi bene. Pensava fosse una bambina? Oppure era qualche altra ragione a destare la sua sollecitudine? L'espressione del suo volto mentre pronunciava quelle parole l'aveva indotta a guardarlo con attenzione. Sembrava solo. Quando l'aveva conosciuto, le era parso felice; invece nelle profondità dei suoi occhi azzurri poco prima aveva scorto un'espressione nostalgica.

Scosse la testa per quei pensieri. Cercava una traccia che le indicasse che lei gli mancava quanto Ethan mancava a lei. Che sciocchezza! Guardò la sorella, intenta a guidare il calesse. Anche lei si era coperta per proteggersi dal freddo serotino.

«Spero che vicino al fuoco staremo al caldo» disse Marguerite, come se avesse intuito i suoi pensieri o, quantomeno, parte di essi.

Si avvicinarono a un gruppetto di abitanti del villaggio diretti a Longhurst Park. Le salutarono allegri quando il calesse li oltrepassò. «A presto, signore» disse Mr. Barker a voce alta.

«Sì» ribatté Petra, mentre si girava sul sedile per salutare a sua volta. «Sarà tutto pronto per il vostro arrivo» disse.

«Non vediamo l'ora» intervenne un altro membro del gruppetto. «Abbiamo visto passare il carro con la birra. Questo ci basta.»

Le signore che li accompagnavano ridacchiarono.

Petra si sentì colma di orgoglio all'idea di aver organizzato quella serata, cosa che non avrebbe potuto fare senza l'aiuto di tutti. In particolar modo quello di Ethan.

Copritevi bene.

Significava che, nonostante tutto ciò che aveva detto, teneva a lei? Anche se così fosse stato, che importanza poteva avere? Petra aveva posto fine alla loro relazione. Ambedue avevano convenuto che era meglio così. Ethan doveva sposarsi e generare un erede.

Una stretta spiacevole le compresse il petto.

No, non voleva risposarsi e rischiare di nuovo il crepacuore.

Ma Ethan non era Harry.

Era un uomo onorevole e gentile.

Tuttavia non la amava più di quanto l'avesse amata il marito.

Svoltarono sul viale che conduceva a Longhurst Park. Un chiarore in lontananza la colpì. «Hanno già acceso il falò?» osservò, piena di delusione.

«Non penso» ribatté Marguerite. «No, guarda. Intorno al falò e lungo parte del viale ci sono delle torce. Così possiamo vedere dove andiamo.»

«Oh, sì, adesso le vedo.» Doveva essere stato Ethan. Ottima idea, avrebbe consentito anche di tenere d'occhio i più piccoli.

Ethan le aspettava per aiutarle a scendere dal calesse, quando il veicolo si fermò di fronte alla porta d'ingresso. Uno dei giovani del villaggio si avvicinò subito per occuparsi di Patch e condurlo nelle stalle, sul retro della casa.

«Oh, cielo» commentò Petra, compiaciuta. «Vi siete dato da fare in mia assenza.»

Lui la guardò e le rivolse il suo adorabile sorriso fanciullesco. Il cuore di lei ebbe un sussulto. «E mi sono trovato un nuovo stalliere, ammesso che la sua famiglia accetti.» Indicò il giovane che stava conducendo Patch nelle stalle.

Petra ridacchiò. «Non siete certo il tipo che se ne sta a guardare l'erba mentre gli cresce sotto i piedi.»

Lui spostò lo sguardo in basso. «Non può crescere sotto questi stivali enormi, quindi mi devo muovere.»

Petra scosse la testa. «Vado a vedere come procedono i preparativi in cucina.»

Prima che potesse muoversi, Ethan la afferrò per un braccio e con l'altra mano prese il braccio di Marguerite. «Voi due signore avete già fatto abbastanza. Mrs. Stone ha tutto sotto controllo, lasciatela fare. Venite a prendere posto accanto al falò, presto sarà ora di accenderlo.»

Le accompagnò fino a una panca. «Attente a come vi sedete. Non posso garantire che non ceda sotto di voi.»

«Non sono tanto pesante» protestò Marguerite con tono scherzoso.

«Oh, no, milady. Voi non siete per niente pesante, ma questo legno è debole come acqua.»

Marguerite si sedette e Petra si accomodò accanto a lei. In breve tempo tutte le panche furono piene, gli uomini con i loro boccali di birra, mentre le donne sorseggiavano limonata o il vin brulé a disposizione su un tavolo.

«Accendete il fuoco!» gridò qualcuno.

«Sto gelando» borbottò una donna.

Ethan si fece avanti, un boccale di birra in mano. «Prima di dare inizio ai festeggiamenti, voglio ringraziare tutti voi per essere qui questa sera. Vi prego, brindiamo al nostro sovrano.»

Quando il chiacchiericcio si spense, Ethan alzò il boccale. «Dio benedica Sua Maestà Re Giorgio. Possa regnare a lungo.»

«Anche se è pazzo» sussurrò Marguerite.

«Re Giorgio!» esclamarono gli abitanti del villaggio, alzando i boccali prima di bere.

«Dio benedica Sua Grazia!» gridò qualcuno.

Mr. Barker, pensò Petra.

«Sua Grazia!» esclamarono tutti e bevvero ancora.

Ethan sembrava compiaciuto. «E brindiamo alla salute di Lady Petra, che ha avuto l'idea di organizzare questo falò.»

Altre esclamazioni e risate. Poi Mr. O'Cleary prese una delle torce e girò intorno alla catasta, dando fuoco alla carta sistemata in punti strategici. Si alzò un po' di fumo e le persone sottovento tossirono, si sventolarono la faccia e si asciugarono gli occhi. Poi una sedia prese fuoco e le fiamme salirono verso l'alto e, ben presto, il falò arse allegro.

Le donne uscirono dalla cucina e coprirono la tavola con vassoi di cibo, carne arrostita, pane e formaggio. «Venite, servitevi tutti» disse Ethan, indicando quel ben di Dio. Si formò subito una coda, con alcuni spintoni bonari.

«Fermi!» esclamò O'Cleary, gridando come un sergente maggiore. «Ce n'è a sufficienza per tutti. E ho messo patate e castagne ad arrostire nella cenere, per scaldarvi le mani più tardi.»

Tutti mormorarono soddisfatti e la coda divenne più ordinata.

Pochi minuti dopo Ethan arrivò alla panca delle gentildonne con due piatti, uno per Petra e uno per Marguerite.

«Non ditemi che avete sfruttato il vostro titolo per saltare la fila» lo schernì Petra.

«Non ve lo dirò.»

Lei e Marguerite scoppiarono a ridere.

«Ci dovrà pur essere qualche privilegio, dopo tutto questo lavoro» disse lui, allegro. «Inoltre, appena mi sono messo in coda, tutti si sono fatti da parte per lasciarmi passare. Cos'altro avrei dovuto fare?»

Lei rise per la sua espressione perplessa. «Piacete a quelle persone e vi rispettano. Bene.»

«Anche loro mi piacciono.» Sembrava ancora perplesso. Porse loro le posate e si allontanò. Petra pensò che fosse tornato a prendere da mangiare per se stesso, poi si rese conto che invece passava da un gruppetto all'altro accanto al fuoco, chiacchierando e ridendo e, a giudicare dai sorrisi delle persone, affascinandole.

Aveva creduto che Harry fosse affascinante, si era sbagliata. Il suo fascino era superficiale e falso, utilizzato per ottenere ciò che voleva. Ethan affascinava perché era davvero gentile e ascoltava ciò che ciascuno aveva da dirgli. Aveva realmente trovato il suo posto, sarebbe stato un proprietario terriero magnifico e un lord eccellente.

La sua nuova posizione sembrava naturale come respirare per lui. Da quel momento in poi, se la sarebbe cavata egregiamente senza il suo aiuto.

Un nodo le strinse la gola, una sensazione di perdita.

Sciocchezze, sarebbero rimasti amici.

Non quando lui si fosse sposato, a quel punto sarebbero diventati semplici conoscenti, di quelli che si salutano con un cenno del capo. Doveva essere così, Petra non sopportava l'idea che, a causa sua, una moglie patisse ciò che aveva patito lei con Harry.

Il cibo nel suo piatto le parve un batuffolo di cotone quando se lo mise in bocca, ma lo masticò con determinazione. Non voleva che Marguerite mettesse in dubbio il suo appetito o, peggio ancora, che il piatto pieno attirasse l'attenzione di Ethan.

Che non aveva ancora mangiato nulla.

Si alzò e portò sul tavolo i piatti vuoti, dove venivano impilati e riportati in cucina. Sorrise a Mrs. Stone, alle prese con un enorme pan di Spagna, e ricevette due fette generose del dolce e due tovaglioli. Si chinò sul tavolo e mormorò: «Credo che Sua Grazia non abbia ancora toccato cibo».

«Ah» disse la cuoca, mentre annuiva. «Me ne occuperò io.»

Mentre Petra si allontanava, sentì Mrs. Stone raccomandare a Mr. O'Cleary di occuparsi del suo padrone.

Sorrise, il suo personale lo amava quasi quanto lei.

Chiuse gli occhi, che all'improvviso le bruciarono. Si era innamorata troppo, troppo in fretta. Come aveva potuto commettere una simile sciocchezza?

Innamorarsi di un uomo che aveva ammesso apertamente di non amarla. Se non altro le aveva detto la verità, doveva rispettarlo per la sua sincerità.

Tornò a sedersi accanto a Marguerite.

«Mmh, è deliziosa» commentò la sorella.

«Sì, vero?» ribatté con tono allegro.

Quando il tavolo con il cibo fu sparecchiato e tutti si furono seduti intorno al falò per tenersi caldi, aiutandosi anche con le libagioni, Ethan raggiunse lei e Marguerite sulla panca.

Il chiarore caldo del fuoco gli danzava sul volto. «Ho una sorpresa.»

«Davvero?»

«Davvero.»

Si udì un'esplosione e all'improvviso il cielo notturno fu riempito da un milione di stelle colorate.

«Fuochi d'artificio!» esclamò Petra. «Numi, come ci siete riuscito?»

«Il mio accordo con il principe.»

«Adoro i fuochi d'artificio» disse Petra entusiasta, mentre gli cingeva le spalle con un braccio e lo stringeva.

Guardò il cielo piena di meraviglia, come tutti gli altri, finché ebbe la sensazione che qualcuno la osservasse nella luce tremolante dei fuochi. Guardò Ethan, il suo sguardo era fisso sul viso di lei, non sui fuochi d'artificio.

«Qualcosa non va?»

«No» rispose lui lentamente. «Non c'è niente che non vada.»

Petra lo guardò confusa.

«O forse una cosa c'è.» Le alzò il mento e le baciò la bocca. «Mi è mancato questo.»

«Ethan! No, qualcuno potrebbe vederci.»

Lui raddrizzò la schiena. «Nessuno ci guarda. Godetevi i fuochi d'artificio, Petra.» Si alzò e andò a parlare con un gruppetto di ragazzini che sembrava intenzionato a combinare guai. Tese la mano e per poco lei scoppiò a ridere quando, quello che sembrava il capo del gruppetto, gli lasciò cadere nel palmo dei petardi.

Quell'uomo sarebbe stato un padre meraviglioso.

Le sembrò che il cuore le stesse per spezzarsi.

Aveva la parte anteriore scaldata dal fuoco, ma quella posteriore era gelata. Ci era abituato, era come nell'esercito. Guardò Petra, dall'altra parte del cerchio di persone. Probabilmente era una delle ultime volte che sarebbero stati insieme, benché sedessero lontani.

Le aveva raccomandato di coprirsi bene, ma la giacca che indossava non era abbastanza pesante. Le signore preferivano sempre la moda alla comodità, sebbene, nella maggior parte delle occasioni, Petra sembrasse più assennata della maggior parte delle donne.

Fece un cenno a O'Cleary, che si avvicinò facendo passare una patata arrostita da una mano all'altra. «Porta fuori le coperte per tutte le signore.»

O'Cleary rimase a bocca aperta. «Tutte le signore.»

Non sarebbe stato appropriato usare quella cortesia soltanto verso Petra. Ethan annuì. «Tutte quelle che ne desiderano una. Nell'armadio della biancheria ce ne sono a sufficienza per coprire un reggimento. Porta con te il giovane Jeb, ti aiuterà.»

«Subito, milord.»

Trascorsero solo pochi minuti, prima che O'Cleary e Jeb tornassero carichi di coperte e Petra e sua sorella furono al caldo. Per una volta Ethan fu lieto che suo cugino avesse ammassato tante cose. Non gli sarebbe importato nemmeno se le donne del villaggio se le fossero portate a casa, purché Petra stesse al caldo.

Lei alzò lo sguardo vedendolo avvicinarsi. «Distribuire le coperte è stata un'ottima idea» gli disse.

Lui sorrise e le porse una delle patate arrosto. «Mangiatela, oppure usatela per tenere le mani al caldo. È un vecchio trucco che ho imparato nell'esercito.» Anche se i soldati finivano immancabilmente per mangiare le loro patate, quando riuscivano a prenderle. Ne diede un'altra a sua sorella, che la prese e si alzò. «Vado a controllare se Mrs. Stone ha bisogno d'aiuto.» Marguerite si allontanò, passando la patata da una mano all'altra, la coperta che sfiorava il terreno dietro di lei.

«Vostra sorella non sembra felice» osservò lui.

«No. È infelice da quando suo marito è morto.» Petra arricciò il naso, pensosa. «Da prima che morisse, per la verità. A volte mi domando se abbia perso un bambino, sembra così triste. Ma nega sempre che ci sia qualcosa che non va.»

«Quindi il suo matrimonio non aveva problemi?»

«No. E si è sposata assai prima di me.»

«Forse è per questo che non è felice.»

«Forse.» Gli sorrise. «È stata una festa magnifica, Lord Longhurst.»

Un altro argomento. Apprezzò che Petra non amasse spettegolare su chi le stava più vicino. «Grazie a voi.»

Lei accennò un sorriso. «È stato un piacere, mi sono divertita moltissimo, ma probabilmente è meglio se non diamo l'impressione di essere troppo a nostro agio insieme. Sapete che la gente ama i pettegolezzi.»

Il groppo duro e freddo nel petto si espanse finché gli fu quasi impossibile respirare. Cosa gli stava succedendo? Aveva affrontato ogni sorta di pericolo nell'esercito, senza mai sperimentare quella sensazione orribile.

Si alzò e fece un inchino. «Come desiderate, Lady Petra.»

Se ne andò, ma camminò alla cieca. Non vide nulla finché una giovane donna inciampò e gli posò una mano sul petto per non cadere. La afferrò per i gomiti.

«Oops, perdonatemi, Vostra Grazia» biascicò lei. Gli gettò le braccia al collo e lui evitò per un pelo che gli piantasse le labbra sulla bocca.

«Chi siete?» chiese, rabbuiandosi. Era evidente che la giovane fosse alticcia. La raddrizzò, poi la scostò da sé.

«Sono Kitty, Vostra Grazia. Lavoro al Green Man

Non la riconobbe, benché fosse passato alla taverna un paio di volte per bersi una pinta, dal momento che l'unica cosa che suo cugino sembrava non aver collezionato era la birra di qualità. La giovane doveva avere più o meno diciannove anni. «Penso proprio che dovreste sedervi, Miss Kitty.»

O'Cleary apparve accanto a lui e si avvicinò alla giovane con atteggiamento possessivo. «Non vi sentite bene, Miss Kitty?» chiese con tono sollecito, mente le metteva un braccio intorno alle spalle. «Penso sia meglio che vi accompagni a casa.»

Ethan gli scoccò un'occhiata severa. «Non intendi approfittarti di questa giovane, vero, O'Cleary?»

«Per niente, milord.» O'Cleary gli rivolse un sorriso allegro. «Intendo assicurarmi che chi ha lasciato che Miss Kitty bevesse troppi sorsi dal proprio boccale non cerchi di approfittarsene.»

Ethan si incupì, poi comprese. «È lei la ragione per cui trascorri tanto tempo al Green Man

O'Cleary gli strizzò l'occhio.

Per la miseria. O'Cleary non era mai stato quel che Ethan avrebbe definito un donnaiolo, ma a giudicare dalla sua espressione quando guardava Miss Kitty, le cose stavano per cambiare. «Bene, va' pure. Accompagnala a casa sana e salva.»

O'Cleary gli fece il saluto, poi cinse con un braccio la vita della ragazza, sussurrandole qualcosa mentre si allontanavano. Qualunque cosa avesse detto parve incontrare il favore della giovane, che gli appoggiò la testa alla spalla.

Ethan non ebbe alcun dubbio che Miss Kitty sarebbe stata al sicuro. A suo modo O'Cleary era un gentiluomo.

Spostò lo sguardo verso Petra. Tutto ciò che restava sulla panca era una coperta piegata ordinatamente. Forse lei aveva visto quel che era successo con Kitty e aveva immaginato il peggio? Non voleva che Petra lo credesse il genere d'uomo che sarebbe stato capace di approfittarsi di una giovane intontita dall'alcol.

Marguerite era ancora intenta a chiacchierare con le signore della chiesa, dunque Petra non poteva essere lontana. Probabilmente sarebbe tornata entro pochi minuti. Si voltò, sentendosi salutare dal direttore dell'ufficio postale.

«Buonasera, Mr. Barker. Mrs. Barker.»

La donna lo salutò con una riverenza. Ethan rifletté che forse, un giorno, si sarebbe abituato a tutti quegli inchini. «I nostri ringraziamenti per una serata gradevolissima, Vostra Grazia» esordì lei. Guardò il bambino che aveva aggrappato alle gonne. «Non ricordo quando il villaggio abbia festeggiato un altro cinque novembre in modo tanto piacevole. Davvero.»

«Sono lieto che lo pensiate.»

La donna sorrise. «È stato bello non sussultare di continuo per i petardi lanciati dai ragazzini. E i fuochi d'artificio erano magnifici. Non avevo mai visto niente di tanto bello, mai. Speriamo che possa diventare un evento da ripetere ogni anno.»

Buon Dio, sembrava che Ethan avesse dato inizio a una tradizione. O forse era stata Petra. Guardò verso la sua panca.

Non era ancora tornata.

Il suo cuore ebbe un sussulto repentino. Le era forse successo qualcosa?