Petra fu piacevolmente sorpresa nello scoprire che Red era stato invitato a conoscere il nuovo Conte di Longhurst in occasione di un ballo organizzato da Lady Frances. L'invito attendeva nell'ingresso quando Petra e Marguerite arrivarono. Petra rimase un po' delusa nel constatare che lei e Marguerite non erano incluse nell'invito.
«Non c'è alcun bisogno che andiamo al posto di Red» disse Marguerite. «Lo abbiamo incontrato molte volte. È il nostro vicino di casa.»
«È anche un amico» le tenne testa Petra. «Sono certa che apprezzerebbe la vista di qualche faccia conosciuta.»
«Lord Longhurst mi sembra perfettamente capace di badare a se stesso.»
«Intendo andarci comunque.»
Marguerite sospirò. «Sei sempre stata una mocciosa viziata.»
Petra sorrise. «E tu sei sempre stata tanto cara.»
Marguerite scoppiò a ridere e la abbracciò. «Cosa ti passa per la testa, Petra? Hai deciso che, dopotutto, lo vuoi? Se è così, ho compassione per quel poveretto. Non ha una sola possibilità.»
Sì, lo voleva. Lo aveva capito dopo la tempesta di emozioni vissuta all'ufficio postale. Lo voleva tanto da star male, ma voleva tutto, non soltanto la sua amicizia o il dovere. Voleva il suo amore. Pensandoci bene, era quasi certa che nei suoi confronti Ethan provasse più di una semplice amicizia. O attrazione. Se solo lo avesse ammesso.
Il modo in cui la guardava, le parlava, le rispondeva, lo confermava, che facessero l'amore o parlassero dei suoi campi. Tuttavia, ogni volta che arrivavano al punto in cui lui avrebbe dovuto esprimere i sentimenti che nutriva per Petra, sembrava evitarlo. Forse nel suo passato c'era qualcosa che lo bloccava? Lei aveva riflettuto a lungo per giungere a quella conclusione. Si augurava solo che non fosse tutta un'illusione.
«Non sono del tutto sicura che lui mi voglia. Non quanto sono certa di volerlo io.» Notò che non aveva usato la parola amore. L'aveva utilizzata con noncuranza quando si era trattato di Harry, ma con Ethan sembrava troppo preziosa, troppo vulnerabile, troppo fragile per spargerla qua e là. Quando l'avesse pronunciata, Ethan sarebbe stato il primo a sentirla dalle sue labbra.
Marguerite le batté una mano sulla spalla. «Avete litigato la notte del falò?»
«Oh, cielo, era così palese?»
«Forse non per gli altri, ma io ho percepito una certa freddezza al momento dei saluti.»
Petra sospirò. «Colpa mia. Ho tratto una conclusione affrettata.»
Marguerite la guardò, piena di compassione. «E adesso vorresti scusarti.»
«Sì.»
«Allora andremo al ballo per la sua presentazione. Risponderò a Lady Frances che, dal momento che Red non è in città, saremo liete di partecipare al suo posto. Dubito che avrà la faccia tosta di non riceverci.» Fece una smorfia. «Ho sentito che Lady Frances sta facendo del suo meglio per fargli sposare sua nipote.»
Petra sentì il sangue defluirle dal viso. «Non dirmi che è un'ereditiera.»
Marguerite assunse un'espressione pensosa. «Non che io sappia. Ma appartiene a un'ottima famiglia, ha appena terminato gli studi ed è molto graziosa.»
Il cuore di Petra sprofondò. Forse Ethan avrebbe preferito una sposa giovane e fresca, rispetto a una vedova che non lo aveva creduto capace di comportarsi in modo onorevole.
C'era un solo modo per scoprirlo.
Presentazione un accidente! Ethan lasciò scorrere lo sguardo sulle debuttanti schierate di fronte a lui con i loro abiti migliori. Sembrava piuttosto il giorno del mercato a Oxted! Cercò di non palesare il suo disgusto, dopotutto quelle giovinette seguivano soltanto gli ordini dei loro genitori.
Lady Frances, la donna che considerava la propria nemesi, si era rivelata una vivace gentildonna anziana affetta dall'idropisia, con un debole per le parrucche enormi del secolo precedente. Gli piaceva molto, nonostante le sue maniere bizzarre. Era accanto a lei mentre l'ospite presiedeva la sala da ballo da una poltrona dorata accanto al caminetto. Detestava avere freddo, tratto che aveva in comune con il Principe Reggente.
Lady Frances batté il bastone sul pavimento, il suo modo di richiedere l'attenzione. «Dovete soltanto sceglierne una. Fate il vostro dovere e concepite un erede. Mi sono data un gran da fare per trovarvi. Adesso ripagatemi facendo la vostra parte, giovanotto.»
Le parole furono brusche, ma la scintilla nei suoi occhi non era ostile. Ethan si era misurato con lei un paio di volte dopo il loro primo incontro e Lady Frances era rimasta deliziata dal suo spirito, come lo definiva. Sembrava le piacessero gli uomini capaci di sostenere le proprie ragioni.
Buon Dio, a che genere d'uomo era abituata? «Suppongo non v'interessi che avrei preferito restare un semplice soldato.»
«Sciocchezze.»
Non si era trattato di una sciocchezza, ma benché non gli importasse molto del titolo, aveva la strana sensazione che a Longhurst Park fosse finalmente a casa. E non riusciva a liberarsene, per quanto ci avesse provato.
Aveva deciso che avere accanto qualcuno con cui dividere la sua casa sarebbe stato positivo. Ammesso che fosse la persona giusta, non voleva finire intrappolato in un matrimonio come quello dei suoi genitori.
«Lady Marguerite Saxby e Lady Petra Davenport» annunciò il maggiordomo.
Il suo cuore ebbe un sussulto doloroso.
«Vedove» disse Lady Frances con una smorfia. «I loro mariti, poveri sciocchi, sono andati in guerra per una stupida scommessa. E sono morti. Così quelle due giovani sono andate a seppellirsi in campagna.»
Gli aveva descritto brevemente ogni ospite, a mano a mano che erano entrati. «Sono le mie vicine a Longhurst.»
«Per Dio, davvero?»
Il suo linguaggio colorito continuava a coglierlo di sorpresa e divertirlo. «Sì.»
La gentildonna si sistemò sulla punta del naso gli occhiali a pinzetta e si chinò in avanti. «Bella coppia. La maggiore fu presentata in società. La minore si sposò appena finita la scuola. Con un vero mascalzone, a quanto ho sentito. Gli piaceva correre la cavallina, non si lasciava sfuggire nessuna donna disponibile gli passasse a tiro. Per come la vedo io, sta assai meglio senza di lui.»
Ethan rimase pietrificato, ricordando l'ultima conversazione con Petra, quando aveva cercato di spiegarle cosa fosse successo con Miss Kitty. La sua mancanza di fiducia lo aveva ferito, ma alla luce di quell'informazione la sua reazione aveva più senso. Per certi versi. Restava ancora turbato dalla velocità con cui era diventata gelida nei suoi confronti.
«Quale vi piace, giovanotto?» chiese l'anziana gentildonna.
Maledizione, era rimasto a fissare Petra come un corteggiatore disperato. «Lady Frances, vi sarei grato...»
«Non tergiversiamo. A che serve pensare, se poi dobbiamo tenere la bocca chiusa? Perché non divertirsi un po' con una bella vedova? Ambedue hanno l'età adatta per scegliersi un amante.»
La rabbia gli riscaldò il sangue. «Quelle due nobildonne sono mie amiche. Non vi permetto di parlare di loro in modo così poco rispettoso.» Abbozzò un sorriso al tempo stesso gradevole e pericoloso. «Ed esigo che mi ascoltiate. Dopotutto sono a capo della vostra casata, non dimenticatelo.»
Lady Frances tirò indietro la testa e lo squadrò dalla testa ai piedi. Poi sul suo volto apparve un sorriso. «Ecco di che pasta siete fatto. Come volete voi, sir» annuì compiaciuta. «Sì, siete perfetto per il vostro ruolo. Sono contenta di non essermi lasciata convincere da quel farfallone del Principe di Galles a mettere il titolo in sospeso. Molto contenta.»
Stranamente, anche Ethan si scoprì contento. «Bene. Accompagno le signore a salutarvi.»
Attraversò la sala da ballo. Gli invitati si fecero da parte per lasciarlo passare e, per una volta, non gli dispiacque che l'altezza e la corporatura inducessero le persone ad arretrare.
Petra gli sorrise.
E lui le sorrise a sua volta, come uno sciocco.
Lei gli porse la mano quando la raggiunse ed Ethan la prese, sfiorandole con le labbra il guanto, pur sapendo che non avrebbe dovuto. Poi si voltò e salutò Lady Marguerite.
«Non sapevo che voi signore steste per venire in città.»
«Siamo arrivate due giorni fa» lo informò Petra. «Siamo qui al posto di nostro fratello.»
Ciò spiegava la loro presenza; Lady Frances aveva insistito per invitare ogni membro del ton a quel ballo. Nonché tutte le loro figlie e le nipoti.
«Desidero presentarvi la mia parente, Lady Frances.»
«Santo cielo, dobbiamo conoscerla per forza? Quella donna mi terrorizza» mormorò Marguerite.
«La conosci?» le chiese Petra.
«È molto influente. L'anno del mio debutto mi fu raccomandato di non irritarla in alcun modo, altrimenti sarei stata bandita da Almack's e mi sarebbe capitata ogni sorta di calamità.»
«Numi!» esclamò Petra. «Sembra proprio un tartaro.»
«Can che abbaia non morde» le tranquillizzò Ethan. «Le piacciono le persone capaci di farsi valere.»
«In bocca al lupo!» Petra scoppiò a ridere.
Quanto gli era mancato il suo senso dell'umorismo. E la sua risata. Gli era mancato tutto di lei. «Mi riservereste un ballo?» le chiese. «Il ballo immediatamente prima della cena?» Così avrebbe avuto modo di accompagnarla a tavola e sederle accanto durante il pasto. Avrebbe offerto loro un'opportunità per parlare. Anche lui aveva reagito malamente al falò, si era ritirato dal combattimento, quando invece avrebbe dovuto riorganizzare le truppe e passare al contrattacco.
Il rapporto con i suoi genitori gli aveva insegnato che nelle relazioni era meglio abbandonare il campo, ma Petra non era come suo padre o sua madre. D'altra parte, Petra si sarebbe dovuta fidare di lui. Tuttavia Ethan non si sarebbe dovuto tirare indietro senza prima raccontarle la propria versione della storia.
Offrì un braccio a ciascuna gentildonna e le accompagnò fino alla poltrona di Lady Frances. Ambedue fecero una riverenza elegante.
«Lady Frances, consentitemi di presentarvi Lady Petra Davenport e Lady Marguerite Saxby. Come vi ho accennato, sono le mie vicine di casa in Kent.»
«Le conosco» ribatté la gentildonna. «Le giovani Westram. Dov'è vostro fratello? Westram. Io avevo invitato lui.»
«Nostro fratello al momento si è dovuto trattenere in Gloucestershire, milady» rispose Marguerite. «Come vi ho scritto.»
Lady Frances agitò una mano nell'aria. «È il mio segretario che si occupa della corrispondenza.»
«Nostro fratello ha suggerito che venissimo al suo posto» mentì Marguerite. «Non avevo idea che foste imparentata con Lord Longhurst, Lady Frances.»
«Nemmeno lui l'aveva» ribatté asciutta l'anziana nobildonna. «Ma alla fine sono riuscita a scovarlo.»
«Decisamente, milady» intervenne Ethan, restando serio. «Siete una forza da non sottovalutare. Perfino Wellington si è dovuto inchinare ai vostri desideri.»
Lady Frances sorrise, compiaciuta. Non aveva niente contro l'adulazione.
«Forse voi due signore potrete aiutarmi» disse, mentre abbassava la voce. «Ho bisogno di trovare una sposa per questo furfante di mio cugino, così potrò morire felice. Quale di queste bellezze...» Lasciò scorrere lo sguardo sulla sala. «... ritenete che sarebbe ideale per lui?»
Petra rimase a occhi sbarrati ed Ethan desiderò infilare uno stivale in bocca alla cugina. In modo gentile, ma con fermezza.
Marguerite rivolse alla donna uno dei suoi sorrisi distaccati. «Purtroppo, dubito possiamo esservi di grande aiuto, milady. Non veniamo in società da molto tempo e non sappiamo nulla delle debuttanti di questa Stagione.»
«In tal caso non potete essermi di alcuna utilità» dichiarò Lady Frances, congedandole.
Le due sorelle fecero una riverenza e se ne andarono.
«Siete stata molto scortese» disse Ethan, seguendo con lo sguardo la sagoma minuta di Petra che attraversava la sala.
Lady Frances tirò su con il naso. «Era la verità. A nessuno piace sentire la verità.» Fece cenno a un'altra giovane donna poco lontano. «Lasciate che vi presenti Miss Carver. La sua famiglia possiede alcune fonderie su al nord. Imparentata con alcune delle migliori famiglie d'Inghilterra.»
«Nemmeno voi potete fermare i miei cannoni, Lady Frances» mormorò Ethan mentre la giovane donna si avvicinava, esitante.
La nobildonna ridacchiò. «Non tentatemi.»
La ragazza la guardò terrorizzata, mentre eseguiva una riverenza perfetta.
«Sul mio onore, è davvero terrificante» commentò Petra, mentre lei e Marguerite passeggiavano lungo il perimetro della sala da ballo.
«Longhurst sa tenerle testa» ribatté Marguerite. «E lei non riesce a resistere a un volto affascinante.»
Petra sospirò. «È affascinante, vero? Ma, soprattutto, è davvero un uomo onorevole.»
Marguerite fece una smorfia. «Così sembra.»
«La pensi diversamente?»
Lei scosse la testa. «Non ho ragione per dubitare di lui. Ma non avevo nemmeno ragione per dubitare di Neville. Prima di sposarlo.»
Petra si fermò e guardò la sorella. La guardò davvero e ciò che vide la allarmò. Marguerite sembrava esausta e disperatamente infelice. «I... io credevo che amassi Neville.»
«Lo odiavo tanto da sperare che morisse.»
«Oh, santo cielo, Marguerite. Davvero?»
«Davvero. E non intendo dire altro al riguardo. Ma, Petra, a meno che tu pensi di avere ottime probabilità di essere felice con Lord Longhurst, ti suggerisco di pensarci molto bene prima di buttarti.»
«Come feci con Harry. Lui certo non era un angelo.»
«Credo che Red avesse cercato di dirtelo.»
Petra sospirò. «Sì. Ma adesso sono più vecchia e più saggia. Inoltre, conosco Ethan assai meglio di quanto conoscessi Harry prima di sposarci. Nel caso di Harry, vidi solo quel che volevo vedere.» Si strinse nelle spalle. «Per essere sincera, potrei aver bruciato i ponti con Longhurst. L'ultima volta che parlammo, fui orribile con lui.»
«Qualunque cosa tu faccia, non essere avventata. Per Carrie può aver funzionato, ma non significa che funzioni per tutti.»
«Marguerite Saxby!» Una delle amiche di Marguerite dei suoi giorni di debuttante si diresse verso di loro. «È una vita che non ti vedo. Come stai?» Le due nobildonne si immersero in una conversazione su tutte le persone che ricordavano ai tempi del loro debutto, nel frattempo Petra lasciò vagare lo sguardo e i pensieri. Le ci volle soltanto un momento per individuare Ethan, impegnato a danzare con una fanciulla. Una fanciulla molto graziosa.
Una fitta di gelosia la trapassò all'altezza dello sterno. La ignorò, Ethan era l'ospite d'onore a quella festa, doveva ballare con tutte le fanciulle che gli venivano presentate, ma le aveva chiesto di riservare a lui l'ultimo ballo prima di cena, il migliore. Si aggrappò alla speranza che quel pensiero generò nel suo cuore.
«Lady Petra, mi concedete questo ballo?»
Il gentiluomo di fronte a lei le parve familiare. Uno degli amici di Harry.
Lui le sorrise. «Nate Weatherby, potreste ricordarvi di me.»
«Mr. Weatherby, le mie scuse. Ero distratta. Certamente, sarei molto lieta di ballare.»
Non sarebbe stato appropriato danzare soltanto con Ethan, la gente lo avrebbe notato e avrebbe cominciato a spettegolare. Petra non avrebbe mai voluto rovinare il suo ingresso in società o l'opportunità di assicurarsi un matrimonio vantaggioso, se era ciò che voleva.
Nessuno l'avrebbe mai potuta considerare un buon partito per lui, una vedova senza alcun patrimonio. E se lui le avesse proposto di sposarlo ancora una volta per senso del dovere? Avrebbe potuto accettare, amandolo tanto? Poteva sperare che lui avrebbe imparato ad amarla? A Harry non era successo.
Non sarebbe dovuta andare a quel ballo, stava ripetendo l'errore commesso con Harry. Gli aveva dato la caccia finché lui si era sentito costretto a chiedere la sua mano. Sentì crescere il panico, l'impulso di correre via.
«Va tutto bene, Lady Petra?» le chiese Weatherby. «Sembrate preoccupata.»
Lei abbozzò un sorriso di circostanza, non poteva mostrare i suoi veri sentimenti, l'educazione lo proibiva. «Va tutto a meraviglia, Mr. Weatherby.»
Si unirono a un gruppo di ballerini che non era ancora completo e lei danzò con tutta la vivacità di una gentildonna che si stesse divertendo, mentre dentro le si torceva lo stomaco e la testa le doleva. Più ci pensava, più temeva che avrebbe potuto rovinare la vita di Ethan.
Mi hai rovinato la vita. Le ultime parole che Harry le aveva gettato addosso prima di partire per la guerra e farsi uccidere insieme con altri due uomini.
Non poteva fare la stessa cosa anche a Ethan.