Note Storiche
Il rapimento di Leila da parte del pirata Evry prende spunto dall’assalto della anj-i-Sawai
, la più grande nave del Gran Mogol, a opera del pirata realmente esistito Henry Every, avvenuto nel 1695. Si ipotizza che Every rapì e sposò la figlia del Gran Mogol che si trovava a bordo, ma non vi sono fonti certe a riguardo.
Il Sultano di Mulay, Ali al Shariff Is’mail, il padre di Leila, è ispirato alla figura storica di Mulay Isma'il, sultano marocchino che regnò tra 1672 e il 1727. Un sovrano che intraprese diverse relazioni diplomatiche con le principali corti europee. Aveva ottimi rapporti con la Gran Bretagna, con cui aveva interessi commerciali e bellici. Intrattenne diverse relazioni con la Francia, a cui rivendeva gli schiavi francesi da lui stesso catturati.
Mandò una sua delegazione a Parigi per chiedere in sposa Maria Anna di Borbone, una delle figlie illegittime del Re Sole.
Era famoso per intrattenere gli scambi diplomatici e poi tradirli, in base alla sua convenienza.
Sofia Dorotea di Celle sposò Giorgio Ludovico della casata di Brunswick-Lüneburg, ed erede del ducato di Hannover, nel 1682. Era appena sedicenne, e quando fu costretta al matrimonio con il cugino pianse e si ribellò. Lo definì un “maiale”, ma non ebbe modo di scampare all’alleanza tra le due famiglie.
L’unione si rivelò ben presto un calvario per entrambi i coniugi. Giorgio preferiva Melusine Von der Shulumberg alla moglie, e Sofia Dorotea, dopo aver partorito i figli Giorgio Augusto e Sofia, chiuse ogni rapporto con il marito.
Nel 1688 incontrò il conte svedese Philip Königsmarck, con il quale intraprese una relazione. Non è chiaro se i due si conoscessero già prima del matrimonio con Giorgio, le prove non sono certe.
La loro tresca divenne insostenibile quando fu scoperto il piano dei due amanti, decisi a lasciare la corte.
Nell’estate del 1694, il conte Königsmarck fu attirato da un falso biglietto di Sofia, catturato e ucciso. Il corpo affondato nel fiume. A ordire la trappola fu la contessa Von Platen, amante del padre di Giorgio e gelosa di Sofia Dorotea. La contessa aveva infatti una relazione con il conte svedese, che fu interrotta non appena questi s’innamorò di Sofia.
La versione ufficiale di Hannover fu orientata verso la sparizione volontaria di Königsmarck, ma, anni dopo, uno dei partecipanti alla congiura confessò l’omicidio.
Sofia Dorotea fu ripudiata dal marito ed esiliata nel castello di Ahlden, dove morì il 13 novembre del 1726. Prima di spirare, pare che abbia scritto una velenosa lettera al marito rinfacciandogli tutto il male che le aveva fatto.
Non vi sono prove di un figlio illegittimo di Sofia Dorotea e Philip Königsmarck, questa ricostruzione è puro frutto della mia fantasia.
Giorgio Ludovico, essendo nipote di Elisabetta di Boemia, una delle figlie di Giacomo I d’Inghilterra, era in linea per la successione del trono inglese. Le possibilità per la sua famiglia di diventare re della Gran Bretagna, tuttavia, erano pochissime.
Dopo la morte di Carlo II, senza eredi legittimi, si aprì un periodo turbolento per la successione inglese. Il fratello di Carlo, Giacomo, tentò di far tornare cattolica l’Inghilterra e fu deposto ed esiliato. I due successivi sovrani, Guglielmo III d’Orange e Anna, morirono entrambi senza eredi.
Il parlamento inglese si trovò costretto a prendere una decisione per evitare guerre civili, e con il Act of Settlement
incoronò Giorgio Ludovico come re d’Inghilterra.
Nel 1714 il trono inglese passò agli Hannover, dando vita a una dinastia lunga trecento anni. I Windsor, gli attuali sovrani inglesi, discendono da Giorgio I.
Il suo regno fu attraversato da numerosi problemi. Gli inglesi faticarono ad accettare un re straniero, che non conosceva la loro lingua e che si era presentato a corte con un’amante, Melusine, anziché un regina.
I giacobiti, sostenitori del ramo cattolico degli Stuart, tentarono diverse rivolte e numerosi complotti per spodestarlo. Libelli e ballate prendevano in giro il sovrano e molte di queste insinuavano che il suo erede, Giorgio Augusto, fosse in realtà il figlio di Königsmarck.
.Nell Gwyn, citata in questo romanzo come nonna di Lewis Hawk, è stata realmente una delle amanti di Carlo II. Era un’attrice di teatro che iniziò vendendo arance al pubblico. Partorì due figli illegittimi: Charles Beauclerk (1670-1726), che divenne conte di Burford, poi duca di St. Albans, e James Beauclerk, da me sostituiti con il duca di Evonshire.
Non ci sono prove che fosse una spia al servizio del re.
Il disastro del 1720 che ridusse centinaia di risparmiatori inglesi sul lastrico fu causato dalla bolla dei Mari del Sud, ed è considerato il primo crack
finanziario della storia.
La Compagnia dei Mari del Sud, dal 1711, aveva il monopolio dei commerci da e verso le “americhe” e con tutti i territori oltreoceano appartenenti alla Spagna. Molti investitori furono ingolositi dai futuri guadagni promessi dal monopolio. Inoltre, la Compagnia aveva ricomprato la maggior parte del debito di stato inglese.
Le azioni continuarono a crescere a dismisura, fino a toccare, nel 1720, la punta massima di 1.050 sterline.
Le azioni crescevano, il commercio rimaneva in stallo. La Spagna osteggiava le operazioni della Compagnia, che presto si ritrovò senza denaro per ripagare gli investitori.
Nell’agosto del 1720 le azioni iniziarono a precipitare rovinando centinaia di mercanti e di risparmiatori, e rischiando di portare con sé tutta l’Inghilterra.
Gli Hannover erano coinvolti in un fitto giro di corruzione. Melusine, l’amante di Giorgio, e le sue figlie illegittime, avevano accettato tangenti per garantire in parlamento l’appoggio alla Compagnia.
Il registro citato nel romanzo è realmente esistito. Dopo un fitto giro di mediazioni fu portato al sicuro da Sir Robert Walpole, esponente di spicco del Parlamento che, dopo aver salvato i reali da un’infamate accusa di corruzione, negli anni successivi risanò il debito provocato dal disastro finanziario.
Walpole è stato il primo a ricoprire la carica di Primo Ministro inglese.
Il regno di Giorgio I fu inoltre caratterizzato dalle liti turbolente con l’erede Augusto, il futuro Giorgio II. Si ipotizza che alla base dei loro disastrosi rapporti ci fosse l’esilio di Sofia Dorotea.
Intorno al 1717, una violenta lite per il battesimo di uno dei figli di Augusto portò Giorgio a cacciare il principe fuori dalla corte.
Per tre anni, a Londra ci furono due corti separate e distinte, quella del Principe del Galles contrapposta a quella ufficiale. Robert Walpole e gli altri consiglieri riuscirono, nei primi mesi del 1720, a risanare la pericolosa crepa che aveva diviso la famiglia reale.