Venti­cinque

Scagliai la porta malandata con tutte le mie forze, confinando Drazen e Darka nella loro cella. L’eco della serratura si propagò nel corridoio della Base per un tempo indefinito. Immobile, la mia mano si era fermata sulla maniglia, allentata la presa, era poi crollata, sconfitta.

Non ero pronto ad affrontare i miei compagni.

Non ero pronto ad affrontare il Cane.

E non ero pronto ad affrontare il Comandante.