Il giorno del torneo di tiro con l'arco si annunciò grigio e umido e non mostrò alcuna inclinazione verso un miglioramento. Minuscole gocce brillavano nella luce mattutina e una pioggerella grigia rinfrescava l'aria mentre il sole sorgeva dietro nuvole fumose. A ogni modo, la competizione avrebbe avuto inizio subito dopo il pasto di mezzogiorno nel salone principale, dal momento che Giovanni non intendeva rinunciare al piacere della gara e della cattura di Robin Hood.
Dopo essersi imbattuti in Marian nella foresta il giorno prima, Will era tornato alla fortezza ed era riuscito a tenere il principe occupato, distraendolo con i piani per acciuffare Robin il giorno successivo. Avevano fatto progetti e bevuto vino tutta la sera, fino a notte fonda, prima che Giovanni si coricasse. Ciò aveva concesso a Will una tregua necessaria e, suppose, a Marian una notte tranquilla.
A meno che Locksley si fosse introdotto nella fortezza e nella sua stanza. Se non altro lei avrebbe accolto volentieri il fuorilegge.
La mascella stretta, allontanò quei pensieri e si concentrò sul torneo. Will sapeva che Locksley non sarebbe stato capace di resistere alla tentazione di prendere parte alla gara e che l'avrebbe vinta. Nessuno nella contea era più abile di lui con un arco lungo. Pertanto Giovanni aveva scelto un premio troppo ghiotto perché il bandito potesse rinunciare. Una freccia d'oro, che avrebbe potuto essere fusa e spartita tra i poveri che Locksley faceva sfoggio di proteggere, sarebbe stata un'esca irresistibile.
Non si sedette al tavolo sul palco durante il pasto di mezzogiorno, ma non poté evitare di cercare Marian, come se volesse accertarsi che si fosse riposata... o no... dopo una notte lontana dalla Corte del Piacere.
Non la vide. Aveva appena lasciato la sala ed era uscito nel cortile inumidito dalla pioggia, quando il maestro d'armi di Marian gli si avvicinò.
Il volto abbronzato sembrava teso, gli occhi accesi dall'ansia. L'uomo lo salutò con un piccolo inchino, quanto bastava per mostrargli il suo rispetto, niente di più. «Milord sceriffo» esordì. «Mi dispiace disturbarvi proprio ora, ma ho cattive notizie.»
«Cosa c'è?» domandò Will, fermandosi subito.
«Milady... è andata via. Ha detto che non voleva più restare a Ludlow ed è andata via...» A quel punto la voce dell'uomo si abbassò e lui si guardò intorno, prima di tornare a fissare Will. «È andata da quel Robin Hood. Dice che sarà più al sicuro là, anche se non riesco a capire come possa essere al sicuro... nei boschi con un bandito.»
Will era furioso, quella donna era pazza. Se Giovanni avesse scoperto che si era unita al fuorilegge...
Eppure non poté negare che aveva le sue buone ragioni per averlo fatto. Lui stesso aveva preso in considerazione l'ipotesi di mandarla dal bandito. Quantomeno con Locksley Marian sarebbe stata al sicuro da Giovanni... e da lui.
Aye. Da entrambi.
Ma in quel momento aveva pensieri più pressanti. «È andata via... da sola?» Non sarebbe stata tanto sciocca.
L'uomo si strinse nelle spalle, il volto preoccupato la pelle resa lucida dalla pioggia leggera. «Non lo so, milord. Non penso che lo farebbe, ma nessuno degli uomini è andato con milady.»
Will inspirò lentamente. Marian non era tanto sciocca. O aveva organizzato qualcosa con Locksley, oppure aveva trovato un altro modo per garantire la propria incolumità. Non se ne sarebbe mai andata da sola. Ne era convinto.
A parte i piani di lei, dopo l'incidente di Marian con i banditi, Will aveva mandato ancora più uomini di pattuglia nella foresta. Nessuno aveva visto tracce di quel gruppo di fuorilegge.
Forse Locksley si era intrufolato nella sua stanza a tarda notte, mentre Will era con il principe.
«Come sapete della sua scomparsa?»
«La sua serva ce l'ha detto stamattina.»
Will si concesse di rilassarsi un poco. Era possibile che l'ultima ipotesi fosse corretta, Locksley l'aveva aiutata a lasciare Ludlow nel cuore della notte, mentre la serva russava sul suo giaciglio.
Si domandò se avere Marian con lui avrebbe impedito a Locksley di partecipare al torneo di tiro con l'arco. Giovanni sarebbe stato molto contrariato se le cose non fossero andate come previsto e Robin Hood non fosse finito nelle segrete di Ludlow.
Presto l'avrebbe scoperto. L'attenzione di Will fu attirata oltre le mura dal suono lontano dei corni che chiamavano i contendenti a presentarsi.
«Fatemi sapere se scoprite qualcos'altro» disse Will. «Ma non credo sia in pericolo con Robin Hood. Probabilmente quel bandito chiederà un riscatto per riempirsi le tasche. Non oserebbe fare del male a una nobildonna.»
Fare del male a Marian non era certo ciò che aveva in mente Locksley.
Attraversato il cortile, Will prese le redini di Cauchemar dalle mani dello scudiero che lo attendeva e balzò in sella. Oltre le mura, nel cielo grigio, vide gli stendardi colorati issati sopra le tribune coperte erette negli ultimi giorni. Restavano piatti e privi di vita nell'umidità incessante. Il palco sopraelevato di Giovanni si trovava al centro, con la visuale migliore sui bersagli che erano stati sistemati sul limitare degli alberi.
Sistemare i bersagli circolari vicino alla foresta era stato un suggerimento di Will, che aveva spiegato che ciò avrebbe indotto Robin Hood a credere in una possibile fuga agevole, se l'avesse ritenuto necessario. Giovanni e Will avevano architettato altri piani per sventare un tentativo del genere.
Eppure Will non riteneva che Locksley se ne sarebbe andato senza la sua freccia d'oro, indipendentemente dal pericolo in cui avrebbe potuto trovarsi. Avrebbe atteso per reclamare il suo premio, poi avrebbe trovato una via di fuga spettacolare.
E, come sempre, lo Sceriffo di Nottingham non sarebbe riuscito a fermarlo e sarebbe sembrato inetto e lento.
Mentre si avvicinava, Will osservò i concorrenti che cominciavano a radunarsi. Uomini di tutte le età e classi sociali, dai nobili agli uomini liberi ai villani, stringevano i loro archi e si sistemavano le faretre sulle spalle. Aspettavano in gruppetti, stivali e orlo delle brache bagnati dall'erba umida.
Stava per dirigersi verso il prato dove avrebbe avuto luogo la competizione, ma uno dei paggi di Giovanni lo raggiunse e attirò la sua attenzione. Ancora in groppa a Cauchemar, Will abbassò lo sguardo sul ragazzo mentre il giovane gli comunicava che il principe richiedeva la presenza dello sceriffo.
Digrignando i denti, certo che Giovanni desiderasse soltanto rivedere per l'ennesima volta il piano per catturare Robin Hood, Will voltò il cavallo e lo diresse verso la tribuna più alta, al centro del prato. Il principe aveva fatto portare degli scranni per sé e alcuni dei suoi compagni e la tenda di tessuto oliato era tanto alta sopra i sedili da consentirgli di camminare eretto, ma non abbastanza per impedire alla pioggia di arrivare all'interno.
«Milord» esordì Will mentre fermava Cauchemar di fronte alla tribuna, all'altezza della sua testa. «Come posso servirvi?»
«Dov'è Lady Marian di Morlaix?» chiese Giovanni. Si alzò dallo scranno e si avvicinò al parapetto della tribuna. «È mio desiderio che mi raggiunga qui. Ho fatto preparare uno scranno per lei. Portatemela prima dell'inizio del torneo.»
Il volto di Will si pietrificò nell'espressione gradevole ma priva di emozioni con cui si rivolgeva sempre al principe. «Non ho visto Lady Marian, milord. Non è con le altre dame?»
«Sembra che nessuno sappia dove si trova» disse Giovanni, guardando Will dall'alto in basso. I suoi occhi ostili si fissarono su di lui, torvi. «Trovatela. Desidero la sua compagnia mentre seguo lo svolgimento della gara.»
«Non la vedo da dopo il pasto di ieri sera» ribatté Will. «Forse non si sente bene ed è rimasta nella sua stanza.»
«Nay. Ho mandato a chiamarla e so per certo che nella sua stanza non c'è nessuno.» Gli occhi di Giovanni ebbero un lampo malizioso. «Non sapete dove si trovi?»
«Milord, non la vedo davvero dal pasto di ieri sera. Come certo ricorderete, voi e io abbiamo trascorso il resto della serata pianificando gli eventi di oggi» disse Will nel tentativo di portare l'attenzione del principe sulla faccenda in questione, la cattura di Robin Hood. Non gli importava dell'improvviso e manifesto interesse di Giovanni per l'ubicazione di Lady Marian.
Giovanni lo guardò per un momento, poi parve cambiare idea. «Aye. La troverete dopo il torneo, quando il fuorilegge sarà nelle nostre mani. Lady Marian sarà onorata quando la inviterò a sedere accanto a me durante le celebrazioni di questa sera, a cena.»
Will annuì e voltò il cavallo prima che il principe lo avesse congedato formalmente, ma non si preoccupò per l'affronto. Aveva i muscoli contratti, lo stomaco stretto, sembrava che la sabbia del tempo stesse finendo per Marian.
Dopotutto, era un bene che se ne fosse andata da Locksley. Anche se Will doveva ancora stabilire come comportarsi quando Giovanni l'avesse scoperto.
Il primo turno di contendenti fu, naturalmente, il più lungo e il meno emozionante. Al termine ventitré arcieri erano stati ridotti a dieci. I bersagli furono spostati più lontano e le tribune cominciarono a riempirsi di nobiluomini e dame, oltre a uomini d'arme e altri spettatori. Il mondo grigio circostante era freddo, ma quantomeno non si sarebbero bagnati.
Will osservò i dieci partecipanti allinearsi e prepararsi per la prova successiva. Esaminò ciascuno per capire quale fosse Locksley. Sapeva che nemmeno Robin Hood sarebbe stato tanto sconsiderato da presentarsi senza un travestimento.
Sebbene la nebbiolina grigia ammorbidisse i dettagli di ciascun contendente, Will scartò facilmente i due uomini d'armi che riconobbe e due uomini che erano troppo bassi. Un altro era troppo grasso, ma Will non lo scartò del tutto, sapendo che Locksley avrebbe potuto imbottirsi la tunica. Durante il primo turno, tuttavia, quell'uomo non aveva scoccato la sua freccia con precisione sufficiente per essere Locksley.
C'erano altri tre che portavano dei cappelli per proteggersi la faccia dalla pioggerella, espediente molto utile per celare i propri lineamenti. Will li scartò per come si muovevano, mancava loro la sicurezza e l'agilità di Locksley. Will conosceva molto bene l'uomo che cercava.
Restavano due candidati, che osservò con attenzione. Uno restava un po' in disparte rispetto agli altri avversari ed era difficile stabilire se fosse alto a sufficienza per essere Robin Hood. I capelli che uscivano da sotto il copricapo portato basso erano neri, molto più scuri di quelli del fuorilegge, inoltre era completamente sbarbato, a differenza di Locksley l'ultima volta che Will l'aveva visto. Sembrava ingobbito sotto la tunica e il mantello ampio, ma ciò non era sorprendente, vista l'umidità.
Anche l'altro stava un po' ingobbito e Will notò che teneva le ginocchia flesse e sembrava inclinato su un lato, come se una spalla fosse più pesante dell'altra. Quando scoccava le frecce, sembrava stare più dritto. Eppure si muoveva in modo strano, come se tentasse di nascondere l'età o l'altezza. Anche lui indossava un mantello voluminoso e il cappuccio ampio gli nascondeva la faccia.
Un travestimento palese, ma proprio perché era tanto palese, attirò l'attenzione di Will. Sotto quel mantello poteva celarsi Locksley stesso, ma poteva anche essere un diversivo per sviare l'attenzione dello sceriffo e del principe. La verità sarebbe emersa durante la competizione, Will non conosceva uomo che potesse tenere testa a Locksley con l'arco.
In caso contrario, l'avrebbe saputo.
La pioggia aumentò, ma il torneo proseguì. Il secondo turno eliminò tutti, eccetto tre contendenti e gli occhi di Will si socchiusero soddisfatti quando li osservò, avvicinandosi al punto dal quale tiravano. Non si era sbagliato, uno dei due uomini che aveva attirato la sua attenzione doveva essere Locksley, o l'uomo sbarbato con i capelli scuri che facevano capolino da sotto il cappello, oppure l'altro con il mantello. Il terzo contendente era uno degli uomini d'armi che Will conosceva.
I bersagli furono spostati ancora più lontano e rimpiccioliti. La pioggia aumentò, rendendo ancora più difficile vederli. Era la sfida finale. Ogni contendente avrebbe tirato tre frecce e i risultati dei tre tiri sarebbero stati sommati. Chi avesse conficcato più dardi vicino al centro del bersaglio, avrebbe vinto la freccia d'oro.
Eppure, mentre si concentrava sulla gara, Will non poté dimenticare la conversazione con il principe. Era certo che fosse stato il modo di Giovanni per comunicargli che il loro patto era concluso. E in quel momento Marian era nascosta da qualche parte nella foresta mentre il suo amante rischiava la vita, sua e di lei, partecipando a quello stupido torneo.
Locksley si rendeva conto che stava mettendo in pericolo non soltanto se stesso, ma anche Marian? Se Robin Hood fosse stato catturato, come Giovanni voleva accadesse, la sua banda di uomini avrebbe perso il capo. Sarebbero stati stanati facilmente nella foresta e Marian con loro, così la sua tresca con il bandito sarebbe stata scoperta. Oppure avrebbe commesso qualche sciocchezza ancora più grande, cercando di contrattare con il principe affinché lo liberasse o gli concedesse il perdono.
Cos'avrebbe offerto, o cosa si sarebbe preso Giovanni, in cambio della grazia?
I denti stretti, Will distolse l'attenzione da quei pensieri sgradevoli e spostò lo sguardo sulle tribune, sugli uomini d'armi che aveva disposto qua e là. Alcuni indossavano le cotte di maglia e portavano le spade, altri erano travestiti da villani e uomini liberi, le spade nascoste sotto lunghe tuniche rozze. Will aveva perfino ordinato a tre dei suoi uomini di nascondersi negli alberi sul limitare del bosco, vicino ai bersagli. Così non soltanto sarebbero stati di guardia in caso gli uomini di Locksley fossero sopraggiunti, ma avrebbero potuto acciuffarlo, se avesse tentato la fuga.
La freccia d'oro, tuttavia, sarebbe stata consegnata al centro del campo aperto, donata direttamente dal Principe Giovanni al vincitore. E, quando fosse andato a prenderla, per Robin non ci sarebbe stata alcuna via di fuga.
Will si spostò oltre le tribune, ignorando lo sguardo insistente di Pauletta e quello incuriosito di Alys di Wentworth. Avrebbe dovuto ringraziare la minuta giovane donna bionda per la pozione di camomilla, che la mattina precedente lo aveva aiutato a dormire per alcune ore, ma aveva preferito non farlo per non dover ripetere il loro ultimo incontro. L'espressione ferita degli occhi di lei lo tormentava ancora, il suo bacio, invece, no.
L'arciere con il mantello avanzò, ancora curvo, ma quando incoccò la freccia parve raddrizzarsi completamente. Era alto a sufficienza per essere Locksley e la sua freccia volò sicura, conficcandosi appena a sinistra del centro.
Will annuì tra sé e fece avvicinare Cauchemar, i garretti del destriero ormai bagnati dall'erba umida. L'uomo d'arme tirò per secondo e mancò il centro del suo bersaglio di un pollice. Poi toccò all'uomo dai capelli scuri, che era rimasto in disparte rispetto agli altri due arcieri. Will notò che indossava una tunica troppo grande per lui, che da lontano lo faceva sembrare più robusto. L'uomo celato là sotto, capì Will, era troppo snello per essere Locksley e probabilmente anche troppo basso.
Ormai certo che il suo bersaglio fosse l'arciere con il mantello, Will osservò impassibile la prosecuzione della gara. Anche lui era un arciere discreto e, inizialmente Giovanni aveva suggerito che competesse come campione del re. Se avesse vinto la freccia non sarebbe stata consegnata e Giovanni non avrebbe soltanto stanato Robin Hood dalla foresta, ma si sarebbe anche tenuto la freccia d'oro. Will, tuttavia, aveva declinato, spiegando che preferiva essere libero di intrappolare il fuorilegge, pertanto rimase a guardare.
La freccia dell'uomo con i capelli scuri volò, attraversando veloce il campo per andare a colpire il bersaglio in pieno. Fu l'unica freccia a conficcarsi nel centro.
Will raddrizzò le spalle e guardò l'arciere con maggiore attenzione. Nay, non poteva essere Locksley, era troppo snello e non era abbastanza alto.
Poi l'uomo si mosse per lasciare il posto all'arciere con il mantello, pronto a scoccare la seconda freccia. Will rimase paralizzato per un momento, quando scorse il profilo dell'uomo con i capelli scuri.
Per tutti i santi, non era un uomo. Era Marian!
Will sbatté le palpebre e guardò meglio. Si sbagliava?
Nay. Aveva dimenticato quanto lei avesse amato l'arco quando si erano incontrati a Mead's Vale, anche se non avrebbe mai immaginato che potesse diventare tanto abile da poter competere con Locksley. Intuita l'identità dell'uomo con i capelli scuri, ne ebbe la conferma da come si muoveva e impugnava l'arco e dal fatto che non fosse abbastanza alto. Stava su un dosso che la faceva sembrare alta quasi quanto gli altri due contendenti, ecco perché era rimasta distante per l'intera competizione.
Stava per sorridere per la sua astuzia, ma si fermò. Non c'era niente per cui ridere. Si trovava là con Locksley, a meno che la sua fuga nella foresta con lui fosse una menzogna preparata ad arte, e sembrava che uno dei due fosse in procinto di vincere la freccia d'oro. Se prima aveva pensato che Locksley fosse uno sciocco, in quel momento era furioso con lui. Come osava portarla con sé e ostentare la loro relazione al cospetto del principe?
Il principe che aveva chiesto di sapere dove si trovasse Marian.
La tensione crebbe dentro di lui e Will si accorse di aver i pugni serrati. Per la croce, non gli ci voleva anche quella! Era già difficile cercare di impedire a Giovanni di infilare il naso tra le gambe di Marian. Stando così le cose, si sarebbe visto costretto a punirla per aver fraternizzato con il fuorilegge più ricercato in tutta l'Inghilterra. Difficile immaginare che punizione le avrebbe inflitto Giovanni e lui non avrebbe potuto fare niente per fermarlo senza macchiarsi di tradimento.
La seconda salva di frecce saettò nell'aria. Quella di Locksley colpì il bersaglio al centro, poi il dardo dell'uomo d'armi si avvicinò al centro rispetto al tentativo precedente. Will osservò Marian prendere posto per scoccare il suo dardo e si accorse che stava trattenendo il respiro.
Si costrinse a espirare e vide il dardo saettare nell'aria. Si conficcò quasi sopra il precedente, proprio al centro del bersaglio.
Per la croce, non soltanto Marian era arrivata tra gli ultimi tre partecipanti, stava vincendo! Qual era il piano di Locksley? Oppure voleva che lei fosse soltanto un diversivo?
Will guardò il fuorilegge, che sembrava stare più eretto e non simulava più una posizione curva. Plausibile che l'abilità della sua amante lo infastidisse. Ancora una volta Will fu tentato di sorridere, ma l'allegria svanì quasi immediatamente.
Se Marian avesse vinto, Giovanni l'avrebbe sicuramente riconosciuta nel consegnarle la freccia d'oro. A quel punto lei sarebbe fuggita, per tornare nella foresta con Robin Hood? Ciò avrebbe segnato il suo destino agli occhi del principe.
Certo lei non sarebbe stata tanto sciocca da rivelare la sua relazione con Locksley. Will si rilassò un poco. Era una donna intelligente, doveva ammetterlo, tutt'altro che sciocca.
Marian colse il momento in cui Will la riconobbe, con la coda dell'occhio lo vide irrigidirsi ed ergersi ancora più alto sulla sella. Non le parve molto compiaciuto dal suo stratagemma.
Si sorprese che l'avesse individuata. L'ampio cappello che portava sulla testa copriva i capelli luminosi, legati stretti. Lungo il bordo interno aveva fissato dei crini di cavallo per dare l'impressione di avere i capelli neri. Un po' di terra sul viso per scurirsi la pelle, abiti da uomo e non alzare il viso troppo spesso le avevano consentito di nascondere la sua identità fino a quel momento.
Dato che Will l'aveva riconosciuta, si augurò che non facesse niente. O, in caso contrario, che aspettasse fino al momento in cui le sarebbe stata consegnata la freccia.
La reazione di Will non fu nulla, paragonata a quella di Robin. Marian fu costretta a mordersi l'interno del labbro per non sbellicarsi in una risata per l'irritazione che la postura del fuorilegge tradiva. Era ragionevolmente certa che non l'avesse ancora riconosciuta, perché si era assicurata di restare lontano da lui, nascondendogli il viso. Che sapesse chi era o no, era chiaro che non gradiva incontrare un arciere, maschio o femmina che fosse, abile quanto lui.
O anche di più.
Marian si accorse che era giunto il suo turno di scoccare l'ultima freccia. Aveva evitato deliberatamente di guardare i bersagli degli altri durante quel turno, pertanto non aveva idea di quale fosse la sua posizione rispetto agli altri due contendenti, ma l'atteggiamento di Robin lasciava intendere che qualcuno lo minacciasse.
Dopo aver preso posizione estrasse dalla faretra una delle frecce di Tesh. Aveva pur detto a Robin che l'artigiano di Mead's Vale creava le frecce migliori, più diritte e veloci di tutta l'Inghilterra e stava per dimostrargli ancora una volta che, utilizzandole, poteva centrare il bersaglio.
Il dardo era familiare tra le sue dita e si prese il suo tempo per prendere la mira nell'aria nebbiosa. Il bersaglio si trovava sul limitare degli alberi, la foresta scura subito dietro, il cerchio rosso dipinto al centro già trafitto da due dei suoi strali.
Sentì lo sguardo di Will sulla schiena, tra le scapole, ma non permise che ciò la distraesse. Finse che il bersaglio fosse il pene eretto e rosso di Giovanni, poi chiuse gli occhi e scoccò.
Quando li riaprì era finita e la folla esultava. Marian guardò il suo bersaglio e vide che la freccia si era conficcata proprio dove voleva, al centro del bersaglio. I tre dardi formavano un piccolo triangolo proprio al centro del piccolo cerchio rosso. Spostò lo sguardo verso gli altri bersagli per la prima volta, ma capì che non sarebbe stato necessario dal momento che Lord Beghely, uno dei tre giudici di gara, si era voltato verso di lei per congratularsi.
Aveva vinto! pensò emozionata. Mentre Lord Beghely si avvicinava, guardò Robin e vide che la fissava con espressione allibita. L'aveva riconosciuta solo in quel momento. Marian trattenne una risatina. Gli aveva detto che avrebbe voluto misurarsi con lui e Robin l'aveva sminuita.
Lei aveva vinto di fronte a tutti. Nessun altro avrebbe saputo che era stata Marian di Morlaix a vincere la freccia d'oro, ma Robin sì. E ciò per lei era sufficiente.
Prima che Marian potesse gongolare più a lungo per la consapevolezza di aver battuto Robin Hood, l'enorme cavallo nero di Will si avvicinò. Dopo essersi congratulato velocemente, Lord Beghely arretrò, vedendo approssimarsi lo sceriffo. Marian guardò Will in faccia e non poté trattenere un sorriso orgoglioso quando i loro occhi si incontrarono.
Come sempre, lui aveva un'espressione severa, che in quel caso poteva essere definita perfino minacciosa. Una volta tanto, non poteva vedere il lato ironico di quella situazione? Conosceva Robin di Locksley tanto quanto lei, doveva sapere che l'orgoglio dell'uomo sarebbe stato ferito. O forse non era quello a irritarlo. Forse l'umiliazione inflitta a Robin non era niente, paragonata all'onta di una donna che sconfiggeva un uomo?
Che assurdità. Marian mise da parte il suo momento di gloria e si rese conto di quanto si stesse comportando da sciocca. Quel torneo di tiro con l'arco era stato indetto per una sola e unica ragione: una trappola per Robin Hood. E lui vi aveva preso parte e stava per essere catturato.
A meno che il suo stratagemma fosse riuscito a distrarre e confondere i partecipanti quanto bastava per evitare che ciò accadesse.
Tuttavia, prima che potesse aprire bocca, lo sceriffo parlò. «Dunque avete vinto la freccia d'oro. E quale nome volete che dica, quando vi porterò al cospetto di Sua Maestà il Principe Giovanni?» Impossibile non cogliere l'enfasi sulle ultime parole e Marian sentì un brivido di paura scenderle lungo la schiena. Will le stava suggerendo di continuare la messa in scena e non rivelare la sua vera identità. Possibile che il principe non la riconoscesse? Molto difficile, ne fu certa.
«Mi chiamo Tesh di Thane's Green» rispose con voce più profonda della sua.
Un grido improvviso attirò la sua attenzione, si voltò e vide Robin Hood precipitarsi verso la foresta. Una pioggia di frecce lo seguì e alcune ombre scure emersero dall'ombra tra gli alberi, convergendo su di lui.
«È Robin Hood! Catturatelo!» gridò il principe.
Marian riuscì a non mostrare alcuna reazione. Rivelare la sua identità e un eventuale legame con un fuorilegge non avrebbe aiutato nessuno e, senza dubbio, avrebbe cagionato danni a lei e Robin.
Il cavallo di Will pestò gli zoccoli e sbuffò accanto a lei mentre Marian osservava gli eventi. Si accorse di aver premuto le unghie nei palmi delle mani. Le ombre sul limitare della foresta erano indistinte e lei non riuscì a vedere chiaramente cosa stesse succedendo, quando Will e il suo destriero partirono al galoppo verso il bosco.
Robin, per favore, sta' attento!
Un momento dopo, Will e tre dei suoi uomini tornarono sul campo trionfanti. Davanti a loro camminava una figura che inciampò, sospinta dagli uomini a piedi. Dal suo corpo pendevano alcune funi che gli rendevano difficoltoso camminare e gli lasciavano poco raggio di movimento con gambe e braccia.
Il ruggito della folla parve attutito, o forse fu Marian che lo percepì tale, colta dalla paura. Lo avevano preso alla fine. Si avvicinò alle tribune, in modo da cercare di attirare l'attenzione di Robin, fargli sapere che avrebbe fatto qualunque cosa fosse in suo potere per aiutarlo.
Mentre osservava, Will e i suoi uomini sospinsero avanti bruscamente l'uomo, avanzando rapidi verso la tribuna dove il Principe Giovanni li attendeva. Quest'ultimo spostò lo sguardo verso il basso, lisciandosi la barba e i baffi curati mentre il prigioniero inciampava e gli cadeva di fronte.
Avvicinatasi, Marian notò che Robin era avvolto da una sorta di rete, sembrava intrappolato al suo interno, come un animale selvatico. La folla rumoreggiò, quando uno degli uomini di Will tirò in piedi il prigioniero. Da dove si trovava di fronte alle tribune degli spettatori, Marian poté scorgere il suo volto.
Non era Robin.
Marian lo capì immediatamente. L'uomo gli somigliava, aveva i capelli biondo scuro, barba e baffi, ma non era Robin di Locksley quello che stava di fronte al principe.
Guardò il Principe Giovanni, gli occhi spalancati, e notò che la sua espressione trionfante non era cambiata. Il principe non aveva capito che quello non era il fuorilegge che cercava!
«È un grande giorno per la Contea di Nottingham!» esultò Giovanni. «Abbiamo catturato il bandito noto come Robin Hood!»
Marian guardò Will, aspettando che denunciasse l'errore... invece lui rimase seduto eretto sul suo cavallo, di fronte al principe, senza battere ciglio. Non disse né fece nulla per chiarire il malinteso di Giovanni, né tantomeno spostò lo sguardo verso di lei.
Aveva qualcosa a che fare con ciò che Will e Robin si erano detti nella foresta? Ma perché? In che modo?
Prima che lei potesse riflettere ancora sulla piega presa dagli eventi, i corni suonarono ancora una volta e sentì la folla ruggire con approvazione. Tutti guardavano lei e Lord Beghely le fece cenno di avanzare. Mentre gli uomini dello sceriffo conducevano lo sfortunato prigioniero, chi era quello sventurato?, verso la fortezza dove sarebbe stato gettato in prigione, Marian si fece avanti riluttante per ricevere il suo premio. Mentre Lord Beghely le porgeva la freccia d'oro, il Principe Giovanni, di umore gioviale essendo convinto che la sua trappola avesse funzionato, le fece cenno di avvicinarsi ancora.
Lei cercò di tenere la testa china, assumendo una postura umile, consapevole dello sguardo di Will fisso su di lei. Dal momento che il Principe Giovanni sedeva più in alto di lei sulla tribuna, le posizioni rispettive la mettevano già in atteggiamento di obbedienza pertanto, quando lui le parlò, fu costretta ad alzare un poco il viso per guardarlo. Cercò di mostrarsi intimidita e tenne il viso puntato verso i festoni che aveva di fronte.
«Tesh di Thane's Green» esordì Giovanni con voce tonante. «Non guardate negli occhi il vostro benefattore mentre lo ringraziate per il suo premio generoso? Non nutrite alcuna gratitudine nei confronti del vostro signore?»
Marian stava per fare una riverenza, ma si trattenne all'ultimo momento e fece un inchino fluido. Mentre rialzava la schiena, si sistemò il cappello, in modo che le coprisse la fronte. Si augurò che le nascondesse il viso un po' di più, dall'altezza in cui Giovanni la guardava.
Tuttavia, quando infine alzò lo sguardo, i loro occhi si incontrarono. Il principe la fissò per un momento, un lungo momento, poi la sua espressione cambiò appena la riconobbe. Marian si irrigidì e sentì Will spostarsi alle sue spalle.
Perché era tanto importante che non la riconoscesse, dal momento che la competizione era terminata e Robin era stato catturato? L'unico motivo che l'aveva indotta a indossare quel travestimento era indurre il principe e lo sceriffo a sospettare che il fuorilegge fosse lei, per offrirgli un'opportunità di fuga. E non soltanto Robin era fuggito, se n'era andato senza alcun aiuto da parte sua. Lei aveva soltanto vinto il torneo. Nonostante l'evidente apprensione di Will, non riusciva a capire perché nascondere la sua identità al principe, ormai era tutto finito.
Forse aveva ragione a non preoccuparsi. A parte una scintilla divertita negli occhi scuri e l'accenno di un sorriso sotto la barba, Giovanni non fece trasparire alcun segno che lasciasse capire che l'aveva riconosciuta. «Molto bene, dunque, Tesh di Thane's Green» esclamò con voce stentorea, mentre spostava lo sguardo sulla folla. «Vi proclamiamo il più grande arciere della contea e vi consegniamo la freccia d'oro. Che lo proclamino tutti. Fiat! Fiat!»
«Fiat! Fiat!» echeggiò la folla.
Poi Giovanni si sporse in avanti e parlò soltanto per le orecchie di Marian. «Congratulazioni, Lady Marian. Davvero ben giocata. Desidero estendervi le mie congratulazioni questa sera, nelle mie camere.» Guardò Will, un sorrisetto sotto la barba curata. «Soli.»