Stavano tutti nell’ultimissima fila, incluso Mirko. Io no. E le camere erano da due: Silvia era con Margherita, Lucio con Germano. Io evidentemente stavo con qualcun altro (con chi?).
Perché Liscassi inizialmente mi sorride, e poi cambia espressione quando vede loro?
I numeri aiutano, dice il preside, e cinque è un numero dispari. Avanza sempre uno. Quali sono le coppie? Silvia e Margherita la prima, sicuramente. Poi Lucio e Germano, la seconda. Germano e Silvia, Germano e Margherita. Lucio e Silvia che si scontrano. Io e Lucio no di sicuro. Io e Germano? Raramente. Credo di non essere neanche mai riuscito a sedermi sul sellino della sua moto. Con Margherita provai a stare in coppia, ma lei mi lasciò approfittando del fatto che la stessi lasciando io.
Ma la ricordo bene questa storia? La ricordo bene la mia, la nostra storia?
Basta così. Non devo deconcentrarmi ora.
Ma pensaci un attimo, Stefano. I loro sfoghi girano intorno a episodi, liti e amori di cui tu non hai mai sentito parlare. Questa vicenda sta per cambiare verso, sta per succedere qualcosa di decisivo e tu non sai nulla di nulla.
«Non hai capito, Stefano? Non hai capito che questi ti prendono per il culo da trent’anni? Che ti prendiamo tutti per il culo da trent’anni?» Così ha detto Margherita.
Pensaci bene a voi cinque. Perché forse erano in quattro.
E tu ti aggiungevi.
Quella volta in motorino a Ostia, Mirko correva a piedi, ma tu eri con loro? Pensaci bene; Silvia e Margherita sulla Vespetta, Germano e Lucio sull’Enduro. Tu, Stefano, li aspettavi allo stabilimento. Ricordi? Eri andato col trenino, di Mirko te l’hanno raccontato.
Lo scherzo telefonico: tu non c’eri.
Stefano, sveglia. Ma loro lo sapevano di essere i tuoi migliori amici?