Innanzitutto voglio ringraziare Karl Laumbach, straordinario archeologo e narratore. Sono convinta che non esiste un solo dettaglio della storia del New Mexico che lui non conosca e nessuna storia che non sia in grado di raccontare. Senza di lui, in questo romanzo non ci sarebbero Cañada Rosa, Lynay e Non, e nemmeno i punti di contatto tra le culture Mimbres e Pueblo Settentrionale. Quando mi sono presentata da Karl, ero una tabula rasa e lui ha fatto risorgere per me un intero mondo. Grazie anche a Toni Laumbach, che conosce tutto lo scibile sulle ceramiche. Karl e Toni hanno entrambi risposto a infinite domande con pazienza e profusione di particolari. Mi hanno sbalordita. La conoscenza archeologica che emerge nel libro è loro, non mia. Gli errori sono soltanto miei.

Ho tratto ispirazione per parti considerevoli di questa storia da una varietà di persone e luoghi. Grazie a John Fitch, un altro esperto, nonché personaggio decisamente affascinante. A Earthwatch, a tutti gli archeologi e allo staff di Cañada Alamosa: Michael Wylde, Morgan Seamont, Dean Hood, Marc Bacon e Delton e Mary Lou Estes. A Denny e Trudy O’Toole: la vostra ospitalità ha reso possibile tutto questo. John Herzog mi ha dato una lezione su Rut e Naomi proprio al momento giusto; il reverendo Shannon Webster ha complicato in modo interessante la storia di Rut; Sandra Sprayberry mi ha aiutata a orientarmi tra le leggende dei nativi americani. Mi sono trovata a pensare con affetto a Santina Lonergan, un’adorabile signora di cui ho preso in prestito il nome per un canyon. Mio padre, Donny Phillips, noterà che gli ho rubato un paio di storie. E ringrazio mio fratello Dabney per aver permesso alle ragazze di scrivergli sulle braccia alle medie.

Ho trovato utili quanto le fonti vive le seguenti, cruciali pubblicazioni: Mimbres Society, a cura di Valli S. Powell-Martí e Patricia A. Gilman; Mimbres Classic Mysteries: Reconstructing a Lost Culture Through Its Pottery, di Tom Steinbach Senior; The Chaco Meridian, di Stephen H. Lekson; Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere, di Jared Diamond; Painted by a Distant Hand: Mimbres Pottery from the Southwest, di Steven A. LeBlanc; Anasazi America, di David E. Stuart; Book of the Hopi, di Frank Waters; Navajo Folk Tales, di Franc Johnson Newcomb; Captives and Cousins: Slavery, Kinship, and Community in the Southwest Borderlands, di James F. Brooks. I seguenti articoli sono stati particolarmente rilevanti: A Mimbres Burial with Associated Colon Remains from the NAN Ruin Ranch, New Mexico, di Harry J. Shafer, Marianne Marek e Karl J. Reinhard, «Journal of Field Archaeology», vol. 16, 1989; Prehistoric Macaws and Parrots in the Mimbres Area, New Mexico, di Darrell Creel e Charmion McKusick, «American Antiquity», vol. 59, 1994; New Interpretations of Mimbres Public Architecture and Space: Implications for Cultural Change, di Darrell Creel e Roger Anyon, «American Antiquity», vol. 68, 2003; Social Organization and Classic Mimbres Period Burials in the SW United States, di Patricia A. Gilman, «Journal of Field Archaeology», vol. 17, 1990.

Grazie a Fred, che legge tutto quello che scrivo per primo e per ultimo. Un grande ringraziamento va alla mia agente, Kim Witherspoon, per il suo intuito e per la capacità di rendere le telefonate di lavoro molto più piacevoli del previsto. Alle mie editor, Sarah McGrath e Sarah Stein, che, grazie al cielo, hanno visto ciò che io ho tralasciato. Grazie a Rose Marie Morse per il suo lavoro di lima editoriale, a Jamie Roberts per il suo occhio acuto e il sorriso e a Debbie Ashe per non aver cercato di essere carina. E un ringraziamento extra alla mia amica Ceridwen Dovey, brillante nel leggere quanto nello scrivere.